30 dicembre 2010

L'importante è crederci.


Il 2011 secondo il Pappee:


"Hai visto in giro i miei calzini?"
"Sì, certo: sono tutti perfettamente appaiati e non infeltriti nel tuo cassetto"

"Ma questi numeri nuovi in rubrica...?"
"Chi? oh, dici questi 10? Tranquillo, giusto qualche clientuccio nuovo per arrotondare a fine anno, o mio guru."

"Mmm, che profumino...!"
"Dici, tesoruccio? Ho fatto solo un paio di lasagnucce, qualche tortino di patate e sasizza, 3 teglie di tiramisù e insaccato una kilettata di cinghiale. Così, mi avanzava giusto un quarto d'ora, sai com'è..."

"Domani vado a fare la spesa"
"Oh no-no, non ce n'è bisogno amorino, già fatto. Mancavano solo 3 confezioni di pannozzi prima che finissero le scorte, sai bene che non mi piace rischiare..."

"Oh toh! Un completino di pizzo nuovo di pacca."


Il 2011 secondo Googhi:



Il 2011 secondo l'Arturo:



Il 2011 secondo Magù:

"Ggggaaaa" (Càppita, che bello quetto mio telefono veo che funsiona, popio qui vizino al mio lettino mio-mio-tutto-mio)

"Babbubbaaaaa" (Fantatticooo...tutto ziorno appizzicato a mamma, tutto tutto ma popio tuuuutto il ziorno...!)

"Wwuiiiiii!!!" (Wow, banane...banane dappettutto...)


Il 2011 secondo Susibita:

RONF. RONF- RONF.
Gir. Gir. Rigir. (si rigira).
STRARONF.

21 dicembre 2010

Scaletta festaiola (?)

24 (sera).
Sottotitolo: Il mio geriatrico Natale - parte I

Cena a casa di Bisnonna Profondo sud.
Pesce, chiaramente.
Un classico nella tradizione della metà terronica della famiglia.
Capo-chef della serata: Bisnonna Profondo Sud, a seguire scarso contributo di Susibita e Cugina loro malgrado reclutate in mancanza della terza cugina tradizionalmente addetta (e adatta) ai fornelli.
[n.b. Noi eravamo quelle delle tartine, ruolo conferitoci all'età di 8 anni. Nel ventennio successivo non sono pervenuti avanzamenti di grado. Chiedetevi pure perchè, non ci offendiamo.]
Quindi per tirare le somme della serata vediamo...gli 88 della nonna + i 10 mesi di Magù + i 30 e dintorni del Pappee e cugini ...bhè, non siamo poi così geriatrici.
D'altra parte i miei 20 e dintorni abbassano nettamente la media... (gh-gh-gh...!)


25 (pranzo).
Sottotitolo: Il mio geriatrico Natale - parte II

Dalla prozia.
Allora, qui le cose stanno più o meno così: quando Susibita ha realizzato che la preparazione dell'intero pranzo natalizio sarebbe ricaduta su di lei e su lei soltanto, la prima cosa che ha fatto, subito dopo aver valutato le opzioni "piuttosto mi brucio con le lucine dell'albero" e "chissà se riesco a impiccarmi col babbo natale scalatore" è stata affrontare la verità con sereno senso di responsabilità.
Quindi ha preso un bel sospiro, si è seduta tranquilla al computer e ha digitato:
"AIUTO!!! MENU DI NATALE SEMPLICE E VELOCISSIMO, VI PREGO..."

Quindi nulla, se tutto va bene cercherà di venirne in qualche modo a capo con questo.

Poi nel pomeriggio Susibita, il Pappee, Magù e l'Arturazzo si metterano in macchina, intoneranno Piva Piva l'oli d'uliva per farsi coraggio nell'affrontare le solitarie autostrade italiane e infine guingeranno in serata a casa di Nonna Oroscopo dove, finalmente, qualcuno cucinerà per loro, com'è giusto che sia, mentre Susibita potrà finalmente dedicarsi a cambiare i cd di Natale, rubacchiare dalla tavola imbandita e slurpare il fondo delle pentole o anche il minipimer.

19 dicembre 2010

Scenari famigliari

La strana città - ore 12.30 circa
Interno casa di normo-madre (non facciamo nomi ma, tipo, mia sorella)

Rumore di piatti, tazzine di caffè nel lavabo.
Il caos mediamente diffuso di un sabato mattina.
Un bambino (bellissimo, non potete capire quanto. Dicono, tra l’altro, mi somigli…) che rognola.
Un papà, dolcissimo, che coccola.
Una mamma che pulisce le verdure.
La finestra aperta, il letto disfatto.
Le verdure pulite, mondate, tagliate fini che manco un esercito di Umpa Lumpa.
Qualcuno si ricorda di far bollire l’acqua.
Un telefono che squilla, è tua madre.
Qualcuno si ricorda di mettere a cuocere le verdure.
Eccheppalle! dice se già che ci siamo passiamo al super prima di andare da lei.
La lavatrice ha finito: chi stende?
E tu dille che non facciamo in tempo.
Oddio, ricordati di segnare i pannozzini, sennò li finiamo.
Allora ci passiamo comunque, dai.
Qualcuno si ricorda di prendere la pastina e farla cuocere.
Un settimanale femminile sul mobile del bagno, bell’articolo su Qualcosa d’Interessante.
Qualcuno si ricorda di cambiare il bambino.
Sposta le cose della colazione e pure lo stenditoio, dai, che apparecchiamo.
Piattino, bavaglino e biberon.
Vellutata di carote e patate: cremosa, profumata, bella.
L’arte di rendere squisito un passato di verdure.

Una Taverna - ore 12.30 circa
Interno “casa” di psycho-madre (non facciamo nomi ma, tipo, a caso, Susibita)

Rumore di dita sulla tastiera, tazze della colazione nel lavabo.
Il caos abituale, democraticamente diffuso in ogni angolo della casa.
Tracce di pastina sotto il tavolo.
Gatto peloso e ciccione che passa, le annusa un po’ schifato, va oltre.
Letto disfatto, un Topolino del ‘94 tra le lenzuola.
Ma cos’è che stai facendo?
Pentolino sul fuoco.
Come "che sto facendo"? Mi hai detto di provare a resettare tutto e poi riaggiornare: faccio quello, no?
Un telefono squilla. E’ tua madre.
No, dicevo sul gas, che è sto odore che si sente?
Dice che Magù è pronto, c’ha fame e di andare su a prenderlo che lei deve fare il cappone.
Ok, ora vado. Ma sto odore quindi?
Arturazzo scendi dal tavolo.
Sniff. Sniffff.
Allora io salgo…
Cazzarola il riso del Magù…!! Merda è andato…no, aspetta, forse sopra no, magari se non gratto il fondo…
-------------
Ecoolooo!! Ecco Mr Magùù…evvai! Ma che è, Magù? che c’hai con quella faccia?
Qualcuno l’ha cambiato dopo stamattina?
No-no, ntch-ntch, Mr Magù… non piangere, c’hai fame?! Petta che qui c’è stato un problemino da nulla, ‘na quisquiglia, ora mamma mette a posto tutto eh…
Tu lo sai che ci rimane 1 solo panozzino, vero?
Ma non possiamo dargli qualcosa da sgranocchiare nel frattempo, che ne so… vediamo…

toh!


Si può essere famiglia in tanti modi diversi ed è un po’ come una ricetta tutta a sé, come mescolare gli stessi ingredienti ma in modo sempre diverso.
Ognuno di noi ha il proprio segreto in cucina, la carta a sorpresa che cambia il gioco delle cose: il talento, l’ attenzione per i dettagli, l’amore.

Personalmente io, hem… c’ho il cappone (l'osso di).

16 dicembre 2010

Quando la nonna ti da buca

Quando la nonna ti da buca e hai un appuntamento di lavoro pensi "Ok, niente panico, chiamo la zia".
Quando anche la zia ti da buca pensi "Calma, calma, ci sarà la suocera di mia sorella".
Quando lui ti dice: "No, la suocera di tua sorella è da tua sorella" mentre una gocciolina di sudore gli cade lenta dalla fronte, tu dai prova di freddo self-controll e dici:"oddiooddio lo sapevo sarebbe successo ma non pensavo proprio oggi, fermiamo quel tizio che sta passando per strada e chiediamogli se ha un paio di ore libere, no, non quello coi baffetti, non mi fido dei baffetti, dico quello dietro, col panciotto e l'aria da babbo natale, mi sembra perfetto, fa proprio al caso nostro. Ma come "no sei pazza"? ti prego-tiprego non oggi! com'è potuto accadere??
Ho deciso: metto in cambio all'asta un rene".
Quando non c'è altra via d'uscita andate all'appuntamento.
In 3.

"Cariiiissima..! Ma che piacere rivederti...sai, la tata ha avuto un brutto incidente proprio venendo da noi, non abbiamo potuto fare altrimenti..."

"Quindi ti piace? Sì, in effetti è un'idea nostra. Sai noi ci teniamo, curiamo molto l'aspetto dei contenuti-iiicccheschifo!!!...scusa, che ce l'hai un fazzoletto?! Bleah!!"

"Certo, non dimentichiamo l'importanza del brand blablabla ...l'usabilità... il vostro core-businness...blablabla...va da sè che ci vuole un tool ad hoc...dai, piglia la Gelsomina, vedi che sennò piange...ma se ti dico che sta là, nella tasca esterna, ce l'ho messa stamattina..scusa eh, dicevamo, basta customizzare... ah no, aspetta, prova a cercare nella cerniera laterale..."

...Mma-Mmaa-Mmaaamma...

"Sì, è una questione di partership allora, capisco...il ciuccino, il ciuccino!! Vah che gli è cascato a terra, che schifo, dove hai detto che sta il bagno?"

"Si può abbassare un po' il riscaldamento? c'è'na caldazza qui che pare i tropici... poi sai mi si sveste e fuori ghiaccia... dentro-fuori dentro-fuori l'ultima volta m'è stato male."

"Senti ma il fermacarte con la mucchina era il regalo di qualcuno importante?"

Ho una vocina dentro che mi sussura, neanche troppo piano: "HAI BISOGNO DI UN NIDO".

P.S. Come l'appuntamento possa essere andato bene e il progetto avviato è uno dei grandi punti interrogativi dell'universo, come i misteri di Fatima, le forme nei campi di grano, le false predizioni maya o perchè Puffetta sia l'unica donna del Puff-Villaggio, fatta eccezzione per Puffo Vanitoso che è chiaramente gay.

13 dicembre 2010

Vuoto e pieno

C'è che a volte la vita ti parla proprio in un giorno in cui ti senti vuota vuota.
[Io a volte mi sento vuota come una ciabattina.
Cosa c'è di più vuoto di una ciabattina quando è vuota?
Dico: ti ci aspetteresti dentro il piedino che la animi e invece è proprio vuota. Piena di vuoto: impressionante, se ci pensi.]

Comunque anche a piedi scalzi senza ciabattine oggi io la mia vita l'ho ascoltata.
E mi ha detto più o meno così:


RI-PI-GLIA-TI.

Allora mi sono fatta pane e marmellata, come quando avevo 8 anni, e l'emergenza è un po' rientrata.

p.s. stasera Magù ghignava pancia a terra perchè lanciavo mandarini in aria.
Una cosa che mi ha resa orgogliosa di lui, felice. Piena piena.

9 dicembre 2010

"E' che il tuo primo Natale me lo immaginavo diverso...tipo, sai, tutta la famiglia, tuo cugino, le cose che non ho potuto fare l'anno scorso..."
"Ma lei è da sola, lo sai. Non c'è modo..."
"Lo so, lo so. Non potrei mai andarmene, no davvero...non c'è altra soluzione, non la lascerei mai da sola. Tutto è rinuciabile, se ci pensi."
"Quindi dove sta il problema?"
"No, vabbhè, problemi non ci sono...è che io...mi dispiace, ecco...non c'è proprio altra soluzione, eh?"
"E lo chiedi a me? Cosa ne so io? C'ho solo 10 mesi, Mà..."
"Ah sì, giusto. Scusa, hai ragione pure tu, è che nella mia immaginazione tu parli, ragioni..."
"Perchè? Perchè mamma? Perchè nella tua immaginazione?"
"Perchè a volte penso che le mie parole ti potranno spiegare, ma sarà dalle mie azioni che imparerai. Perchè un giorno mi chiederai di renderti conto.
So che lo farai, sarà giusto quando lo farai.
Perchè mi avrai osservata a lungo, perchè sarà passato del tempo e tu avrai assorbito, archiviato, gettato via e ripreso in mano tante cose, tante parole, tante storie.
Perchè pretenderai una cosa difficilissima che ho paura di non saperti dare."
"Cosa?"
"La coerenza."

Cos'è che chiamiamo Amore?
C'è amore solo quando fai una cosa che non ti va ma gioisci del solo bene che c'è nel farla?
E non c'è, ovvio, Susibita cattiva, quando è mischiata col senso di colpa ed è un impasto che fa troppi grumi.
Non c'è quando già ti manca quello cui ancora non hai rinunciato?
Che razza di amore insegni, Susibita?
O c'è invece, l'amore, quando fai una cosa che non vorresti dover fare ma la fai lo stesso perchè dentro di te sai che c'è molto di più, a Natale, che non tartine geleè e christhmas carrols allo stereo?
C'è amore quando lo fai benchè desideri altro?

"Forse c'è amore proprio perchè lo fai, punto e basta.
Nonostante
il fatto di sognare altro..."
"Già, forse."

Ho un bambino molto saggio.
Avere a che fare con me invece è più complicato di un sudoku di 5° livello.
Io mi faccio mal di testa da sola.

2 dicembre 2010

Ti presento la tua famiglia - parte I : la pro-prozia.

"Ciao, zia! Ecco qui, ti ho portato un po' di spesa..."
"E 'l tuus?? ndual'è che l'è?" ( trad.: "e quel santo marmocchietto del mio propronipotino - tu madre degenere e sconsiderata- dove l'hai smollato?")
"A casa, con la nonna..."
"Ah, brava. Portal mia scià d'i volt che gha tachi l'influenza..." (brava nipotina mia adorata, tu sì che sei saggia: sia mai che gli appiccico l'influenza...)
"Zia, ma tu non hai l'influenza. Tu sei sopravvissuta a un embolo che avrebbe stroncato un cavallo, è una cosa un po' diversa".
"Cus'è? Ta ghet l'influenza?? Susi ma ven mia scià che ta me la tachet!" (Che?? hai preso l'influenza?? eccheddiavolo ci fai qui ??? allora vuoi proprio appiccicarmela)
"..."

Caro Magù, questa è la tua pro-prozia, classe 1914.
Le hanno gufato di ogni fino a un mese fa ma lei gliel'ha messa nel sacchetto a tutti.
La zia ama le coperte pesanti sulle gambe, lo zucchero a cucchiaini (!!), la pasta al ragù e la casa pulita.
Appena uscita dal coma farmacologico si è guardata in giro sospettosa e ha decretato: "Chi chinscì a me rembabissan...vemm a cà?" (attenzione, gente, qui mi stanno rincoglionendo... a questo proposito: 'ndiamo a casa?!)
La zia amava suo marito e non può mai dimenticarlo.
La zia non ha figli e dice che non ne ha mai voluti ma io credo menta a sé stessa.
La zia ama visceralmente me, mia sorella e, adesso, sopra ogni cosa al mondo, i suoi pro-pronipotini.

29 novembre 2010

concentrazione

Nuove tecniche di concentrazione per madri lavoratrici con figlio a carico affascinato dalla manopola volume dello stereo:











...ci stavate credendo, eh?
E invece no.
NON ESISTONO.

Che dite?
DISFATTISTA?
Che?! Che c'avete??
Gridate un pochino più forte, non sento, c'ho John e Yoko che mi stanno trapanando l'orecchio...

WAAAR IS OOOOVEEER...IIIF YOU WAAANT IT....

24 novembre 2010

Se.

Se ti svegli presto al mattino e ti muovi come l'Uomo Ragno per non far rumore ma lui si sveglia comunque perchè c'ha le antenne come la Formica Atomica e la parte più dura della tua giornata comincia ufficialmente alle 6.15.
Se il tuo the si fredda intanto che lui invece si scola il biberon che non vuole imparare a reggere da solo e l'altro si lava i denti.
Se accendi il computer un attimo prima di andarlo a cambiare, così nel frattempo carica tutta la tua paccottaglia.
Se interrompi una mail per salvare la scatola che si sta facendo cadere sulla testa. O la sua testa. O entrambe.
Se ti spari 18 h in tuta da vecchia abelarda e le restanti 6 in piagiama (da vecchia abelarda).
Se in tasca hai quasi sempre un fazzoletto sporco che sa di latte cagliato.
Se per rispondere al telefono inciampi in un banjo giallo elettrico che parte in loop con Se sei felice tu lo sai batti le mani mentre dall'altro capo della cornetta c'è quel cliente importante.
Cazzo di banjo...
Se programmi le tue ore sulla base di uno che spara pernacchie dentro al bicchiere trovandolo divertentissimo.
Se la tua giornata è lunga 18 h ma avresti bisogno di un bonus di altre 10.
Se il regalo che vorresti per Natale è un ufficio in cui tapparti per 8 h senza banjo nè CraCra la rana sportiva.

Se ti svegli presto al mattino e ti muovi come l'Uomo Ragno per non far rumore ma lui si sveglia comunque perchè c'ha le antenne come la Formica Atomica e la parte più dura della tua giornata comincia ufficialmente alle 6.15.
Se con una mano bevi il tuo latte e con l'altra reggi il biberon intanto che lei si mette la tuta (che è un po' da vecchia abelarda, ma tu le dici sempre che è carina comunque).
Se non hai voglia di uscire in strada al freddo per andare in stazione lasciando alle tue spalle la parte più bella di te.
Se stai tappato 8 h in ufficio col pensiero che dopo cena devi finire ancora gli altri lavori e intanto ti manca quel suo banjo che parte in loop con Se sei felice tu lo sai batti le mani.
Che simpatico, quel banjo...
Se programmi le tue ore per averne qualcuna per stare con loro, ma invece torni e la verità è che sei stanco da morire.
Se la tua giornata è lunga 18 h ma avresti bisogno di un bonus di altre 10.
Se il regalo che vorresti per Natale è dimenticarti dell'ufficio in cui stai tappato per 8 h e goderti un po' di tempo a casa - anche a lavorare sì - ma col banjo e CraCra la rana sportiva di sottofondo.

Se ieri sera vi siete addormentati leggendogli una storia con le luci ancora accese, la radio che andava e i piatti da lavare.
Se vi siete risvegliati alle 2 di notte credendo fossero passati solo 20 minuti.
Se quei due zombie davanti allo specchio la mattina siete proprio voi due.
Magari ci sta anche che, "O figlio mio, tua è la terra e tutto ciò che è in essa...".
Ma voi due, signori miei, state messi proprio male.


Breve rivisitazione del celeberrimo "If" Kiplingiano, dedicata a due giovani genitori di oggi che si ostinano - hoibò - con sta fissa di dover lavorare...

16 novembre 2010

Ci siamo fatti la sesta

No, questo non è l'aggiornamento della mia nuova taglia di biancheria intima.
E' Magù che si è fatto la sesta malattia.
Che poi, che mi significa "sesta"? che è, avevano esaurito la fantasia?
Comunque.
Dopo 3 giorni di nano inpigiamato e febbricitante ho tratto alcune conclusioni.
Ci sono cose di cui una donna dovrebbe essere messa al corrente quando, intorno ai 25 anni, comincia a scattarle l' ormone vogliadimaternità (ma anche quando, a 29 anni, il suo ormone vogliadimaternità giace felicemente sepolto nel baule del nonseneparlaprimadei32-33-34-35anni o giù di lì. Della serie: massì, manca ancora così taaaanto tempo...eehssì. Infatti.).
Tipo quello che succede ai protagonisti di una felice, indaffaratissima, triade familiare allorchè viene colpita dalla fatidica malattia esantematica n. 6:

Il nano.
Il nano infebbrato è mogio mogio, caldo caldo, appiccichino appiccichino, scassapallozze scassapallozze.
In virtù delle prime 3 caratteristiche tuttavia, egli manterrà una presa a morsa sulla coscienza degli invero assai turbati genitori e per questo si guadagnerà ciò che mai prima d'ora gli era stato permesso prima delle 5.30/6.00 del mattino.
Il lettone.
E' per poterlo controllare di notte...si giustificano, colpevoli, loro.
Ssseeeeee...
In ogni caso il nano febbricitante e impigiamato, riposto entro la dolce alcova genitoriale, ci si sollazzerà come fosse stato lì da sempre ed in particolare:

- raggiungerà una temperatura interna pari al punto di fusione del plutonio e si spalmerà dovutamente sudaticcio contro la schiena della madre in cerca di refrigerio (con quella del padre non c'è gusto, no-no).

- assumerà posizione trasversale, nota anche come "posizione a pila", con i due genitori a fungere da poli di ricarica relgati rispettivmente in 5 cmq a bordo letto.

- sarà mogio mogio, caldo caldo etc-etc. ma, soprattutto, sarà molto furbo.
Li guarderà neglio occhi, sgranerà appositamente i suoi, farà tremare il mentino ad arte e saprà per certo con sicurezza matematica che quello è il momento giusto per colpire.
Così semplicemente mandando a farsi friggere in 48 h gli sforzi educativi di 9 mesi.


"Io non sono ansiosa" (la madre).
Partita circa 1 anno prima con l'idea che "Ma che, mi toccherà pure mettergli il termometro nel sedere?? Enno-eh. Noi si farà con la cara e vecchia ascella, ovviamente", ora si aggira ogni 3 h termometro alla mano con aria sospetta alle spalle del pupo.

"Pronto guardia medica?! Devo portarle immediatamente il mio povero bambino, credo abbia l'ebola o qualcosa del genere"
"Stia calma signora e mi dica, quanta febbre ha il marmocchio?"
"Quando?"
"Adesso, oviamente"
"Guardi 5 minuti fa 37.7, ma 20 minuti prima 37.5.
E' evidente che sta aumentando vertiginosamente e che il mio santo pargoletto è in grave pericolo.
Vuole che gliela rimisuri ora in tempo reale?"


"Ci penso io" (il padre)
Preso alla sprovvista dall'improvviso imbesuimento della compagna e turbato per il diletto pargolo, il pappee si prodigherà in sforzi per prendere in mano le redini della situazione.

"Lo cambio io, non preoccuparti."
Quando te lo riconsegna qualche minuto dopo tuo figlio è strizzato in una tutina inspiegabilmente attilata e assomiglia vagamente a Freddy Mercury in licra bianca al concerto di Barcelona.


"Sai quando ho preparato io il biberon, l'altra mattina? non mi sono accorto e il povero Magù si è mezzo ustionato.
Certo anche tu farai spesso di questi errori. Perchè lo hai ustionato anche tu, qualche volta, vero?".
"..."
Ma che je voi dì, a questo??

Ieri gli sono passate le macchioline rosse.
Ne siamo fuori, dicono.


10 novembre 2010

Oh ma questo capisce davvero

La prima volta che.

"Magù, mangi il panino tutto da solo? No, dai, povera zia, dallo anche a lei..."
Truc-truc. Lo rigira. Prova a fingere di non aver sentito. Ci prova, porello.
Poi guarda proprio verso la zia.
E glielo offre.
Braavoooo! Bravissimo Magù!! Ma come sei bravoooo!!
Coro di giubilo, lancio di palloncini, tappi di spumante che saltano.

"Magù e il pappee?! pooovero pappee... niente panino per luuuuiiii?"
Alla parola "pappee" il Magù scatta come il Googlino davanti al salame.
Tiè, gli fa.
E gli porge il panino sbavusciato.
Uè-uèèè!! Napulèèèè!
Standing ovation, parte la ola, coro da stadio.

"Magù anch'io ne voglio un po', me lo dai? non lo dai alla mamma un po' di panino, Magù?"
Eccheccazius, enno-eh, questi mò c'hanno preso gusto...vabbhè, toh, dai...
E me lo offre. Proprio a me.
Sua madre, io me.
Proprio io.

Cioè, capito??
Non solo mio figlio è più intelligente di John Nash e più altruista di Madre Teresa, ma, - addirittura- mi passa il panino.
Chiariamoci: questo se gli dici "mamma", guarda inequivocabilmente verso di me.

... =0 ...
Io ancora mi devo ripigliare.

8 novembre 2010

T'immagino da grande, il ragazzo che sarai.
Ti vedo addormentato su un fianco come ora, le labbra schiuse e i capelli arruffati (stiamo dando per assodato che, a quel punto, tu avrai dei capelli).
Immagino la tua camera caotica con quello che poteva contenere la mia o quella del Pappee, cose tipo libri, poster, musica o, che ne so, la gigantigrafia di una stratocaster (o una stratocaster!!).
Immagino i tuoi jeans accartocciati ai piedi del letto, sfilati in fretta dopo essere rientrato tardi.
Vedo il tuo corpo ormai uomo, le dita snelle e affusolate di tuo padre, lo immagino abbandonato al sonno pieno e assoluto, che stordisce, quello dei 17 anni o giù di lì.
Io ti guarderò dentro al cono di luce della soglia, la stanza densa del tuo respiro, del tuo sonno pastoso.
Pian piano, varcherò la soglia.
Me ne starò lì, a due passi dall'orologio solitario che batterà tic-tac, al centro del mattino immacolato.
E solo allora chiuderò gli occhi, prenderò un lungo respiro, e infine, lentamente, metterò mano all'aspirapolvere.
POTENZA 5.
Perchè la vendetta è un piatto che va gustato freddo.
E il mio, a quel punto, sarà gelido.
Ma amore mio tesoro bello della mamma, non preoccuparti, che me lo godrò comunque...

3 novembre 2010

Rieccoci qui.
Nonna che ritrovi, taverna che ritrovi, aria umida che ritrovi, densa su per le narici.
Strade lucide di lampioni.

Ognuno ritrova qualcosa qui.
Magù i suoi giocattoli, i vecchi tutini ormai stretti, le forme sul muro.
Gedeone il Leone, Raffa la Giraffa, Dante l'Elefante.
Li guarda, li tocca, mi guarda, ride. "Ohi Dante, vecchio talpone, qunato tempo che non ci si vede, come ti butta??".
Io le pentole col coperchio sbagliato, le gambe delle signore colombiane del piano di sopra che passano a livello finestra, la pianta grassa che ha bisogno d'acqua, l'odore del mio paese.
Il fornetto elettrico, il supermercato di sempre, un pensiero incollato a quella foglia gialla bagnata lì sul marciapiede.

Cose ni:
Non voglio pensare al delirio del lavoro e dopo il delirio del lavoro ancora quello della spesa e dei conti, nonna e prozia nonuagenarie comprese.
Sono la mia nonna e la mia zia, si fa e basta.
Mi fanno delirare ma si fa.

Cose sì:
Ho comprato i mandarini, adesso tutta la casa profuma (è una stanza).
Tutti che aspettavano solo che arrivassimo. Aspettavano la loro parte di Magù =).
Che bello, mi fa sorridere.

Cose wow:
Una coppia sui 65, fuori dal supermercato.
Lo becco mentre lui le pizzica il sedere, lei si volta ridendo e gli fa "scemo".
Me-ra-vi-glio-so.
Vi prego ditemi che a 65 anni ancora pizzicherò il culo al Pappee come a 30 (lui a me no, è uno perbene, che vi credete?!).

30 ottobre 2010

Ppprr--fffff--ppprrr

...la sentite?
E' la mia caffettiera accesa sul gas.
Dopo 2 mesi che sfracasso gli zebedei mi pareva giusto rendere pubblica la cosa .

E adesso facciamo tutti quanti 1 minuto di silenzio in segno di commozione.

29 ottobre 2010

Quiz, non quiz, superquiz (con tutta la santa calma...)

1) Quando le maestre, le prof e i parenti domandavano "E tu, cosa vorresti fare da grande?" cosa rispondevate? Cosa avete sognato più e più volte di fare? Quanti mestieri? Quanti sogni?

La veterinaria.
L
a veterinaria di campagna (specializzazione).
La proprietaria di una tenuta kilometrica pullulante di cavalli, oche, gatti, cani, maiali.
Io e la mia migliore amica di allora, in quanto socie, avevamo disegnato anche la piantina della tenuta.
[E, udite udite, Lui che ancora non era Pappee e per molto tempo ancora non lo sarebbe stato, nelle nostre perfide menti di ragazzine era stato assunto come maniscalco.]

2) Quali erano i vostri cartoni animati preferiti da piccoli? Con quali giochi vi divertivate?
Oddiooddio come scegliere!!??
Creamy?
Quella porcella di Georgie?
Occhi di gatto???
Vada per Holly e Benjye e non se ne parli più, non foss'altro per Mark Lenders che era un discreto gnocco.

Giochi: barbie, bambole e pupazzi. Prati e rive da cui lanciarmi per tornare a casa col culo marrone di terra.
Ahh, che goduria...

3) Indicate il vostro compleanno più bello e perchè.
Non è che abbia proprio ricordi precisi dei miei compleanni, il che forse parla da sè.

Comunque il giorno del mio 15esimo compleanno mia sorella è venuta a prendermi in macchina davanti al liceo, io mi sentivo fichissima a salire in macchina invece che scapiccolare alla fermata del bus come tutti gli altri giorni.
Lei mi sembrava grande, bellissima; mi pareva che tutte le mie amiche dovessero invidiarmela.
Lei era tutta per me, signori, e mi portava
in macchina in città .
Io e lei da sole.
Ci siamo fatte un kebab sul muretto davanti al lago.
Non era un periodo felice, ma è stato bello.

4) Quali sono le cose che volevate fare e non avete ancora fatto.
Diventare veterinaria.
Diventare la proprietaria di una tenuta kilometrica pullulante di cavalli.
Visitare Parigi e Berlino. Ma sono ancora in tempo.
Interrail. Mi sa che sono fuori tempo.
Girare l'Europa in tenda col Pappee e Magù. Ma certo che sono in tempo.

5) Ai tempi quale fu la vostra prima passione sportiva e non?

Tra i momenti più felici della mia vita tra i 3 e i 30 anni li ho passati con le chiappe posate su quelle di un cavallo.

6) La cosa più bella chiesta da piccini a Babbo Natale.
Un bambolotto con i capelli rasta rosa che potevi mettergli il pollice in bocca.
Vivevamo in un posto dove non c'erano molto negozi, tanto meno per bambini. Un paese povero, per intenderci.
Al supermercato a Novebre fa la sua comparsa sugli scaffali questo bambolotto.
Non c'era molta altra scelta, a me sembrava semplicemente S-T-U-P-E-N-D-O.
Pensavo valesse chissà quanto.
Mia madre metteva frutta nel carrello e mi guardava girargli attorno con gli occhi imbesuiti e la bocca a penzoloni.
Quel Natale è arrivato.
Fantastico.

7) Il vostro primo idolo musicale.
Lei era bionda.
Si tingeva le labbra rosso scarlatto e urlava "Who's that girl??".
Indossava rosari come normali collane.
Erano gli anni '80 e lei era Maria Luisa Veronica Ciccone.
Il suo nome d'arte suonava vagamente blasfemo e il suo modo di ballare m'inquietava.
Lei era tutto il contrario della bambina che ero io, imbranata come una foca e dolcissima.
Sì, decisamente mi piaceva.


Se non si fosse capito m'è partita la formattazione del post.
Comunque finalmente rispondo al quiz di Julez su invito gentilissimo invito di Emanuelas.
Con molta calma, ma rispondo.

25 ottobre 2010

Nonna Oroscopo e le sue figlie in: "Tanto non ascolta".

Tanto non ascolta.

"Pronto?"
"Ciao amore!"
"Ciao mà..."
Tic-tic-tac-tac (tastiera pc).
"Dove sei?"
"Dove vuoi che sia, mà? Sono in ufficio (leggi 'garage')".
Tic-tic-tac-tac
.
"Ah sì? E che fai?"
"..." .
Ma che le rispondo affà? Tanto non ascolta.
" Mah, son qui col vicino, un trapezista che ho racattato per strada, du conigli che passavano qua sotto e l'Arturazzo. Dobbiamo far passare in dogana un kg di papavero da oppio e stavamo valutando di ridurlo in perline da far ingoiare all'Arturo sull'aereo".
"Ah sì? brava, bene."
...Vistoo??!!
Tic-tic-tac-tac.
"Senti c'è qui il Magù che vuole parlarti, te lo passo."
"No Mà, sto lavorando, dai...Magù NON SA parlare, non farl..."
"Ghhèèè--iiii--babbubbaaa-aaa"
"Magù, amore bello di mamma tua, luce dei miei occhi, mamma torna presto, eh? Adesso passami quella buonadonna di tua nonna...mammmaaaaaa!!"
"E' la mamma, sì! La mamma, sìsì!!Adesso vien subito-subito a casa da te!!"
"No, mà. Mi serve 1 h ancora tutta, devo finire qui e poi...".
"Mamii? Lo sai che sono tato a giocae sul pato oggi??" Nonna Oroscopo in falsetto, dopo essersi auto-eletta all'unanimità "voce del Magù".
"...Ma dove l'ho salvato mò 'sto file...?".
Tic-tic-tac-tac..
""...E poi sono 'ndato in panetteia e la nonna mi ha compato il pane e poi ho assazziato il biccottino, e poi..."
Tic-tic-tac-tac.
Tast-tast. Ritast.
"...E poi mi sono banzato tutta la pappa che mi ha pepalato la mia dolce nonnina che è la mia pifiita in azzoluto..."
Tic-tic-tac-tac.
Tast-tast. Ritast.
"...e poi, e poi...mami? MAMI?? Ma mi accotti sì o no???"
"Mà, dai, non c'ho tempo...che dici?! No, non ho sentito, stavo lavorando! Che c'è?"
"Allora lo vedi che non mi ascolti?!"
"..."

Buon Appetito.

"Le tagliatelllle!! Evviva!!" - rieccheggia la casa di Nonna Oroscopo con gli invitati.
"Ma che fai Magù? Ah ti stai sforzando? Vieni, bello pupolone della nonna che ora ti cambio...".
Va in bagno.
"Dai, passatemi i piatti che sono qui calde-calde fumanti..."
Intanto, dal bagno...
"Che pussa!! Ma che pussa-pussa!! Checchifooo, bleah!! - PPPrrrt (schiocco di pernacchia sulla pancia)! - Il Pussone della sua nonna, lui...il pussone-puzzettone...".
"E-hem. Dunque, il parmigiano è lì, servitevi. E, hem, ecco. Non state ad aspettare, che si fredda..."
"Ma quanta ne hai fatta? Ma sei pieno fino alle orecchie!!! Cacca dappettutto!! Caccone!! -Prrrtt!- Caccone!!"
"Serve sale? Qualcuno vuole il pepe? mi passate l'acqua per piacere?"
"Tutto pieno di cacca chifo-chifo molle-molle. Che pusssaaaaaa!!! AAahhh!! -Prrrtt!-Prrrtt!".
"Bhè, ecco...hem...buon appetito..."

21 ottobre 2010

Le 10 cose.

"Susibita, ti ricordo che devi scrivere le 10 cose."
"Ma quali?"
"Stai per caso facendo la vaga? Una volta tanto che qualcuno(grazie ancora, M&M) ti si fila e ti premia che fai? dici di sì e poi ritiri la mano? Non farmi incazzare".
"Ma è che sto periodo è un casino, sono poche le cose che mi piacciono. C'è che mi sento un po' negativa, un po' dark, un po' grunge, un po'..."
"...scema."
"sì, può darsi. Tuttavia..."
" E sei pure isterica"
" Vabbhè però sono sotto stress scusa..."
"E pure parecchio stronza. Con Lui, ad esempio, o con quella santa donna di tua madre. E non se lo meritano..."
"Vuoi inculcarmi il senso di colpa? LO VUOI? Lo vuoi VERAMENTE?"
"Lo vedi che sei isterica?"
"Vabbhè, ho capito. Fatti un po' in là dai, che faccio le 10."

10 cose che amo.
Non in assoluto.
10 cose così, nel frangente, perchè in generale sono grunge, appunto.

1. Accendere la radio in macchina e beccare Billy Jean. All'inizio, non già finita.
2. Quando torno a casa la sera e spiaccico la faccia contro il vetro facendo le boccacce per far spanciare Magù. E funziona sempre.
3. Un pettirosso sul bordo della curva. Sono arrivati, che bello.
4. Il mio nuovo lavandino della cucina, largo e profondo che mi ci stanno bene le pentole e ci lavo l'insalata. Rigorosamente NON ACCIAIO.
5. Che non sono sola.
6. Che amo. Tantissimo.
Amo Lui, Magù, mia madre, i miei amici, il vicino, le bloggers che neanche ho mai visto, il paese intero.
Da qualche giorno sono quasi sempre sull'orlo del pianto commosso senza motivo, credo sia il ciclo.
Comunque amo tutti, davvero.
7. Magù che si tira su sulle gambe abbarbicato alla sedia. Ansima. Suda. Mi guarda trionfante, sto nanetto di 70 cm che è pienamente soddisfatto di sè.
8. La pasta al pomodoro e basta. Anche senza parmigiano, ma solo se la salsa è fatta in casa.
9. Ballare, proprio da scatenata.
Ballare scema, ballare lento, ballare saltando, ballare in mutande, ballare in piagiama, ballare mentre riattacco il carrello e mi riprendo i 50 centesimi. Ballare sexy, ballare male, ballare buffo.
Ballare.
10. Scrivere sul mio blog quando ne ho voglia.

Giro il premio a Colori, Polly, Papàciaocacao, Scusatesesonmamma, Mamma Cattiva, Ero una brava mamma prima di avere figli, Lisa, Pannolini a vita bassa, Un nuovo inizio (che però lo aveva già ricevuto e comunque è esentata perchè Pagnottella è arrivato), Sononera.
Ma solo se ne hanno voglia.

15 ottobre 2010

Quelle cattive e quelle buone

- La buona notizia è che lavoro dalla nuova postazione ufficio-garage che fa molto "giovane start-up" che comincia a lavorare con scrivania incastrata tra scatoloni e saracinesca basculante ma poi fa un paccazzo di soldi stile Larry Page e Sergey Brin;
- La cattiva è che non siamo Google;
- La buona notizia è che noi stiamo in un posto che ho ribattezzato "collina dei conigli"e non in uno che si chiama Sylicon Valley, che sarà pure il tempio delle new technologies a me sto nome m'è sempre suonato male.
- La cattiva notizia è che alla collina dei conigli non c'è il gas, quindi mi devo fare 30 minuti di strada per andare da mia madre la quale gentilmente mi ha però prestato il suo motocarro da traino fieno/mangimi/stallatici vari (e sembro uno gnomo alla guida di un suv).
- La buona notizia è che alla fine della giornata la strada è rosa di tramonto e quando arrivo a casa di Nonna Oroscopo, mia madre, ormai fa buio, la lucina in cucina è accesa mentre faccio manovra, e so che quando entrerò ci sarà profumo di sugo;
- La notizia cattiva è che mentre faccio manovra al buio divelgo il parafango dall'autocarro di mia madre (uno sbotto di €, temo, con mastercard).
- La buona notizia è che l'autocarro è di mia madre e non di mio padre, altrimenti mi prendeva a calci in culo (gratis, con mastercard).
- La cattiva notizia è che Magù aveva una gran brutta tosse e s'è fatto 5 giorni di aerosol.
- La buona notizia è che mio figlio è un panzer e l'aerosol, in certe dosi ed entro un certo orario, je fà un baffo e infatti adesso sta meglio.
- La cattiva notizia è che domenica ho programmato di mettere mano al fazzoletto terroso che dovrebbe diventare il nostro giardino, ma anche un semplice filo d'erba, dopo pochi giorni tra le mie mani, diventa sfibrato, molliccio e cadente, assomigliando vagamente ai miei capelli dopo 7 mesi di allattamento (che schifo).
- La buona notizia è che per questo, domenica IO NON LAVORO.

12 ottobre 2010

E riporto 3.

Esterno giorno, incontro di lavoro.
Quattro chiacchere in attesa che arrivino tutti.

"E quindi casa nuova vita nuova..." fa Tizio, che vedo per la seconda volta in vita mia.
"Bhè, sì. In realtà ancora ci manca il gas e quindi ieri ho protestato perchè col bambino piccolo è un disagio ed è un sacco che aspettiamo, insomma mi sono un pò alterata ma ci stava tutta..."
"Dhè, certo che con quel sorriso...perchè hai un bellissimo sorriso, sai?"
"...8 O...Ma ch c'ntra, scus...cioè...uh. zz. o-oh.grz.".
Fa Susibita, che se per caso riceve un complimento così tra il lusco e il brusco va in palla e comincia a esprimersi in monosillabo neandertaliano.
"No, dico: se te glielo dici con quel sorriso dolce lì, quelli se ne fregano sai, è chiaro che a una come te ti sipigliano 'n 'ulo e porto 3 (letteralmente: "col riporto di 3". La parte prima la lascio alla perspicace immaginazione dei miei lettori).
Dhe. O no...??!"
"..."

[Che poi la frase non so, non era esattamente così, suonava anche più forte, ma non credo di averla colta appieno, sbiasicava.].

DRIIN.
"Ciao sorella-che-vivi-ormai-da-tempo-nella-strana-città, senti oggi sono andata a quell'incontro e Tizio mi ha detto così e cosà: mi sapresti spiegare perchè cacchio Tizio, che ripeto ho visto due sole volte in vita mia, mi ha detto che secondo lui io mi faccio pigliare etcetera per giunta col riporto di 3??"
"Ma tu non ti devi offendere, candida sorellina Susibita che-ora-tutti-penseranno-in-punta-di-forchetta. Mica è una cosa personale: qui parlano tutti così, ti ci devi abituare."
"Ho capito, ma mò ti pare che questo neanche mi conosce, prima mi fa una specie di complimento e poi mi dice che sono una che se lo piglia col riporto?? Maddai...!!".
"Ma tu non ti devi mica fare problemi sai? Se ti dicono qualcosa che ti da noia glielo dici."
"Cioè gli spiego che non mi va che mi si dica che lo piglio col riporto di 3?"
"Ti spieghi??!! No-no. Li mandi 'n 'ulo. Col riporto di 3, ovviamente."

6 ottobre 2010

Un giorno, d'autunno.

Poi un giorno ti alzi ed è arrivato l'autunno.
E l'aria che ti morde il pigiama si affaccia alla porta senza dire "permesso".
Tu che vorresti fermare quell'istante preciso, l'ora in cui tutta la tua casa sa di caffè.
Prima del computer acceso, del pannolino bagnato, delle mail infinite, del telefono squilla.
Prima del giorno pieno di tutto quello che non sai come affrontare.
Che non ti va di affrontare.

Tu che vorresti spiegarti com'è che la vita sta tutta in quel soffio.
Che gli hai visto chiudere gli occhi mentre fuori il vento si alzava. La pioggia scuoteva il vetro e l'orologio faceva tic-tac di là nel tinello.
Tu che non volevi leggere in chiesa ma le parole erano belle, e hai letto bene, anche se non ti si sentiva tanto, t'hanno detto.
Tu che temevi lui avesse paura, gli hai stretto la mano e gli hai detto "mi ricordo la Lara accucciata ai tuoi piedi e la mattina di Natale il tuo cappotto lungo al cancello; quel giorno che ci hai regalato la Gunda grande come un cane vero, la mamma ce l'ha messa sul comò dietro al letto e la notte prima della mia maturità le orecchie pelose ancora mi ondeggiavano sulla testa".
Tu, Susibita, che vorresti spiegare questa vita che hai visto, appesa stretta all'angolo di un lenzuolo l' istante prima che non fosse più.
Tu che ci provi, ma non l'hai mica capita davvero.
E Magù che intanto giocava. E magù che a tutti sorrideva. E Magù che riempiva ogni cosa.
Che viveva.

29 settembre 2010

Progressi

"E come mai la tizia sopra di noi che ancora non ha comprato la casa e lavora dall'altro capo del mondo nella Compagnia delle Indie Orientali ha già il contatore acceso?!"
Si chiedeva, giustamente perplessa, Susibita.

Perchè ti hanno dato il numero di contatore sbagliato e tu hai attivato la corrente a lei mentre intanto te ne giravi da 3 notti con candele e lanterne,...tipo che dall'esterno a vederti passare di fronte alla finestra sembravi la bambina fotopatica di The Others e dall'interno invece Giovane Marmotta va in campeggio.

Vabbhè, adesso comunque abbiamo anche l'elettricità.
GaudEte, gentes, gaudEte*!

* come mi fanno gentilmente notare...

27 settembre 2010

Primo post dalla Collina dei Conigli

Abbiamo ancora la corrente di cantiere, il cavo ci attraversa il soggiorno.
Gas: non pervenuto.
Attacco il bollitore e riscaldo l'acqua per fare il bagnetto al Magù.
Ma, hei...abbiamo l'ADSL 7 mega (sì, bhè...i 7 mega sono un'oasi molto vaga, ma insomma la connessione è più che decente) e io posto.
Da qui, dall'orlo di una collinetta.
E giù nei campi ci sono Quintilio, Moscardo, Parruccone & che scorrazzano insieme all'Arturino, di casa anche lui ormai.
La strada sterrata sabbiosa sotto il cielo grigio.
Mentre sotto tutto è verde.
Piove ma fa nulla, va benissimo così.
Siamo a casa.

23 settembre 2010

Il Dottor Gimmy

"E quindi vi trasferite..."
"Ehggià, pare proprio di sì."
"Certo, mi spiace se ne vada..."
"...?..."
"Mi spiace proprio. Ovviamente ne vedo parecchi di bimbi ma questo qui...questo qui mi è proprio tanto tanto simpatico..." - mi fa- mentre accarezza la testolina del Magù che, serafico, persevera nella sua opera di slumacamento dello stetoscopio.
"Bhè, in effetti sì, lui sa metterci del suo...Magù smettila con lo stetocoso! Scusi, eh...", glielo restituisco asciugandolo nel bordo della maglietta.
"Senta ma comunque tornerete spesso, no? Cioè, una volta o l'altra ci rivedremo di tanto in tanto! Potrebbe portarmelo così, solo per farmi vedere come cresce. Poi vabbhè, lui neanche si ricorderà di me, ma io, di lui, non mi dimentico...".

Lui, il Dottor Gimmy, così denominato per la sua innegabile somiglianza col terzo porcellino.
Lui che alla prima visita "Signora, io sono un uomo meticoloso, un abitudinario. Mi piace avere orari precisi, appuntamenti regolari. Questo è il nostro primo incontro, e lei è in ritardo di mezzora."
Mmmhhh, mi ero detta, qui si mette male.
Lui che non ha mai detto una parola di più, anche quando ne avrei avuto bisogno.
Lui che poi le parole le ha tirate fuori, ma tutte insieme, per riassumere in 35 secondi lo svezzamento di un anno: "Allora è semplicissimo-non stia neanche a segnare-no una fotocopia non ce l'ho ma guardi tanto è semplicissimo- 6 mesi crema di riso, tapioca, sì patata carota e finocchio, no cinghiale nè bisonte nè gnu- 8 mesi m'introduce l'uovo ma solo alla coque cotto per 23' e 15'' non uno di più non uno di meno- niente legumi fino all'anno pesce veda lei latte smetta qunado vuole ma mi pare un po' magrolina si faccia due conti. E' tutto, mi pare chiaro, vede che era semplcissimo?".
Lui che nulla faceva vedere, nulla sospettare.
Lui che oggi mi ha stupita.

Succede, nella vita, che qualcuno ti sorprenda.
Succede che sia l'essere umano da cui nulla ti aspettavi, a strapparti fuori quel sorriso, piccolo, cui non avevi mai pensato.

16 settembre 2010

Pippi e Signor Nilsson

Dietro la via principale del mio paese, quella perbene che il sindaco ha fatto pavimentare, quella che passa davanti all'asilo, all'oratorio col cineforum e che guardacaso porta dritta dritta in Chiesa, c'è un piccolo parco*.
Sul piccolo parco non affacciano le ville liberty anni '20 nè quelle brianzole anni '90.
Sul retro del parchetto si appoggiano, invece, affacciate alle loro balaustre scrostate, le case popolari.
Lì dietro nelle retrovie, dove nessuno può vederle. Lì dietro dove a nessuno interessa andare.
Se ne stanno là tutte in cerchio dagli anni '50 col loro profilo tozzo, le ringhiere arrugginite, gli armadietti di plastica affollati sui balconi e i gerani penzolanti alle finestre.
Sono brutte. Peggio: sono povere.
Ci son cresciuti i figli dei siciliani, dei calabresi, dei campani e pure di parecchi veneti.
Ora sul marciapiede sgarrupato corre Mohammed e passa Dolores tirando il bambino insieme a un triciclo.
Seduto sulla panchina non hai che da aspettare.
Da dietro le tapparelle alzate a metà giungono alla spicciolata le voci che il paese non ama sentire.
La sigla del tg dal pensionato del pianoterra.
Le bestemmie di una vecchia ubriaca.
Piatti che sbattono, una madre che grida.
Curcuma e cardamomo.
Le veneziane sempre chiuse della donna del terzo. Ogni sabato ci prova in maniera diversa e poi a mezzanotte arriva l'ambulanza e se la piglia.
Ma nel cortile delle case popolari, a fine giornata, torna il papà di Mohammed, la barba stanca e gli occhi gentili.
E i gatti dormono sul cemento, sotto i fili colorati del bucato appeso.
Nel parco passa un bastardino sciolto che va verso casa, sotto il cartello che dice "no cani".
E a ridosso delle panchine, da dietro la rete rattoppata in più punti, ti guardan curiose due papere.
Un asse dipinto di azzurro raccomanda: "All'uscita chiudere BENE BENE (c'è scritto proprio così, bene bene), altrimenti Pippi e il Signor Nilsson scappano ."


* sì, siamo di nuovo in taverna. Lunga attesa dell'allacciamento gas...=(.

12 settembre 2010

TUTTO IERI

Ecco, sono allibita.
TRUC-TRUC.
E si rialza.
L'ho lasciato lì a pancia in su a dibattersi cimice mode e me lo ritrovo seduto.
Così, in due-mosse-due, senza cipire.
Come lo facesse da anni a questa parte invece che da 1 nanosecondo.
Ah, e poi questo...



Non ve l'ho detto?!
Perchè ADESSO, cioè da ieri, gattona.
Io ritengo lo abbia fatto per il solo gusto tipicamente figliale (o "filiale", massì... e teniamocela, 'sta palatale!) di contraddizione*.
Dunque LUI GATTONA.
Con una doscreta velocità, aggiungerei.
...
...

[Pausa di riflessione]

.Emmò sò cazzi. **


*si veda a tal proposito il post precedente e la mia teoria sullo stricio
**avevo promesso a me stessa che su codesto blog di cui tanta parte è dedicata al Magù non avrei (quasi) usato parolacce, ma qui mi ci sta tutta, purtroppo.

8 settembre 2010

7 mesi e qualcosa

Avere 7 mesi (e qualcosa) è:


- Il primo paio di scarpe da ginnastica.
Sono fichissime. [Applauso]
N° di volte in cui le ho indossate: 1, per la foto. Troppo caldo quando mi andavano giuste, troppo piccole mò che ne ho bisogno. [Buuu]
- L'Arturo è un gatto. L'Arturo è il mio gatto.
- Una mucca per amica.
- Ignorare il gattonamento di massa, lo fanno tutti e io sono uno con un certo spirito critico. Il nuovo motto della mobilità è strisciare, e siccome sono un bravo bambino ho già capito che non necessariamente la via principale è la più rapida.
Ad esempio inarcando la schiena modalità worms faccio anche 1 m e 20, che alla fine se ci pensi è tanta roba.
- Molleggiarmi sulle gambe.
- Stringere la mamma forte fortissimo. Non mollarla mai-e-poi-mai, sisammai. Nell'eventualità, con lei sempre molto frequente, che tenti di smollarmi sul seggiolone, tendere le braccia e frignare finchè quella non crolla. [Bisogna insistere, ma poi crolla.]
- Aiutare Mr Pappee a togliermi/infilarmi la maglietta. Era ora, dice lui.
- Mangiare sempre, qualunque cosa venga proposta. Fare comunque e in ogni caso riserva. Non rifiutare mai-e-poi-mai, sisammai.
- Lasciarmi lobotomizzare dai Teletubbies.
- Ridere di pancia, grasse ghignate. Di solito col Pappee.
- Ravanarmi le orecchie, poi addormentarmi. Di solito con la mammee.
- Rimandare la pallina in direzione della mammee, che da quando ho inziato a farlo s'è esaltata. Ieri mi ha apparecchiato una mezza briscola sul tavolo.
- Fare il suono del delfino.
- Google che mi lecca. Che schifo.
- Musica, musica, musica.
- Ma chi l'ha detto che i ciucci son tutti uguali?
- Foto, foto, foto.
- Toh, piove.
Lampeggia. Buio a intermittenza.
Un bacio di mia madre.

7 settembre 2010

Epitafios

O tu passante che ammiravi estasiato
a buon diritto parevi incantato.
Passa oltre, non ti fermare
Che ormai qui non c'è nulla da guardare.
Un bel tempo ero florido e ridente,
ora invece mi si cerca con la lente.

Qui giace l'amata coppa, sostegno fidato
vita troppo breve per non essere rimpianta.


-Epitaffio a un'ex taglia IV, Autore Anonimo XXI sec.-

Quando si dice che a studiare i classici...
Lo sapevo che tutte quelle ore sulla poesia alessandrina a tradurre Callimaco mi avrebbero portata lontano.
Ehssì.
Infatti...

[p.s. apprendo da Giulia che il fenomeno è preoccupantemente dilagante, come la Pianura Padana. Mi unisco al comune cordoglio.]

6 settembre 2010

(Do not) Do It Yourself

- Lui ha bucato l'armadio nuovo
- Io ho rotto uno specchio vecchio
- Lui ha sbagliato a comprare i flessibili del bagno, e siccome siamo brillanti e abbiamo scelto il micropaesino in culo ai lombrichi perchè tanto noi non siamo gente di città e piuttosto ci facciamo qualche km in più perchè almeno poi siamo tranquilli nel verde, ci siamo fatti per l'appunto il doppio dei km per il cambio merce al CentroFaidateChefaipertre.
- Io ho qualcosa che non va a un polso che ho diagnosticato sempre "faidate" come tendinite ma non ne sono certa e comunque non passa.
- Noi ci siamo chiusi fuori casa dopo meno di 48 h dalla consegna delle chiavi.
- Noi abbiamo fatto "ops!" un figlio che ora ha 7 mesi e ogni giorno con due così rischia grosso.

A parte un viaggio solo andata per Lourdes e un buon manuale "Autodidatta for dummies", altri suggerimenti?

2 settembre 2010

Habemus casam (che non è poco).

Abbigliamento della scrivente postante: pantalone scolorito fine anni '90 tirato un po' su alla Hucckleberry Finn (o come diavolo si scriverà), canottierina di quando avevo 12 anni ed ero una brava bambina, riesumata tra le cose "da lavoro" che mia madre non butta mai, fazzoletto in testa da bella lavanderina che fa molto "sto traslocando e corrispondo perfettamente al clichè della ragazza per benino con capelli raccolti e pennello in mano sulle pubblicità dei nuovi conti correnti per giovani (?) in cerca d'indipendenza".
Polso destro fasciato che mi è venuta una tendinite.
Voragini simmetriche color nero seppia sotto gli occhi, vere e non disegnate.
Magù dormiente qui accanto.
Scrivo in piedi perchè sono ovviamnte in ritardo ma ci tenevo a farvi sapere che siamo vivi.
Mr Pappee è già in loco a montare la rete anti-googhi dacchè ieri lo abbiamo visto che arrivava trotterellando e fischiettando dal giardino del futuro vicino.
Sono esaurita, morta di stanchezza e veramente allo stremo delle energie, ma so che sono una pivilegiata.
So che adesso ho una casa, ed è molto di più di quanto immaginassi per me anni fa. So che oggi come oggi è comunque una fortuna e un privilegio per qunato bravo e meritevole tu sia stato. So che dovrò continuare a pagarla, meritarala e curarla. Bisogna che insegni al Magù a non dare nulla per scontato.
Non riesco a misurare queste giornate, crollo disfata sul letto appena montato, vado in bagno saltando aspirapolveri, sposto cassetti e strizzo stracci.
Però, qunado sollevo lo sguardo dagli scatoloni e ascolto le cicale là fuori ceh si fanno assordanti, mammamia, ragazzi... mi vedete?
Sogghigno soddisfatta tra me e me e, goduriosa come l'Arturo, lentamente mi lecco i baffi.

25 agosto 2010

Siccome sono alla frutta cerco di vincere una vacanza

Ho finito i soldi, quindi partecipo al giveaway di Blogmamma.it tentando di vincere 3 giorni gratis a Riccione.
AAhhh, cheggoduria...già mi ci vedo spiaggiata greezly-mode sul lettino...
...oohhh-yes.

Che?
Chi?!
Magù chi?
Hei gente, si parla di family hotels, mica pizzaefichi! C'è apposta il servizio tata...
Haaaa come mi ci vedo, mi ci vedo proprio.
Mi sento già la piadina bollente sulla lingua, guarda.

22 agosto 2010

Questi giorni (sovrappensiamoci)

Faccio lavatrici di pensieri e zanzare.
I giorni son di passaggio, bussano alla porta che già se ne vanno.
Le paure gettano ombre rapide, nuvole in viaggio anche loro sopra la testa.
Ho gli occhi pesanti, come i pomodori a terra nell'orto che l'ultimo temporale ha disfato.

Allora, se per un paio d'ore non c'è in giro nessuno, me ne sto in silenzio.
Mi mangio le unghie che alterno con acini d'uva.
Mi fermo a guardarci, tra un sacco di vestiti da buttare (oh-sì, perchè io stavolta butto...), lo specchio da staccare, i mobili da impilare, un naso da sturare.
Guardarci nell'alito afoso dell'ultima estate tra pesche e libri impilati, calzini spaiati e pensieri in tuta da sci.
Specchiarci un istante nel quadro poggiato lì a terra.
Sovrappensarmi.
Accarezzare un poco svogliata ciò che sono adesso e, senza rimpianti, lasciarmi lì.

19 agosto 2010

Volevo solo scrivere un post

Buio e lui dorme.
Google piantala.
Io non ci riesco, anche se ne avrei bisogno.
Google, piantala, dai. Non rieco a fare un discorso serio se mi lecchi i piedi, porcapupazza.
|...|
'Azz. E quello s'è svegliato.
Mierd.

[Come non entrare in crisi con soli 3 ciucci a disposizione nel lettino? - Come, deidelcielo, come??- Mi chiedo, giustamente.
Che, mò è colpa mia se di notte sei mezzo rincojonito dal sonno e non riesci a trovarne 1 su 3??
Come dici?!
E c'hai ragione. Da qualcuno avrai pur preso =|.]

Volevo scrivere il post, ma non ce la fò.
Questa è la testimonianza vera e imperitura di una madre di un 6mesenne.
E' morta di sonno.
Vorrebbe fare una cosa che per lei è più importante persino del sonno ma lui, che è più importante persino della cosa più importante del sonno, gliela impedisce.
Voleva solo scrivere un post.
E' andata, amen.

15 agosto 2010

Se non muoio trascloco.

E' Ferragosto e fa freddo come a Ottobre.
Il Magù s'è preso tosse e raffereddore e mi ha appicciato il mal di gola.
Sono stanca da buttare.
Nell'ultima settimana abbiamo pulito pavimenti, spazzato via polvere di cemento con truciolo bagnato, lavato infissi, montato armadi e aperto scatoloni.
Abbiamo lasciato i nostri ultimi stipendi al signor IKEA.
Magù era quasi sempre con noi: i pomeriggi in cui la nonna riusciva a tenerlo ci sentivamo miracolati.
Per le prime 2 ore.
Poi appoggiavamo il mocho al muro e ...

"Hai sentito tua madre? Chissà cosa sta facendo il Magù...dai, chiamiamola".
"Hai notato come lo guardavano ieri sera? Non perchè è nostro figlio, ma ha davvero qualcosa di speciale..."
"Guarda, guarda! L'autoscatto col Magù, amorebello dipapààà..."
"Ooooh, la macchinina di Magù...ecco dove l'aveva lanciata ieri: dietro il Knorvettollpp (leggi "cassettiera")!!"
"Oh ma domani però viene qui anche lui, vero???"

Ancora qualche settimana di sbaracco, poi il grande sbarco (tanto per stare in assonanza).
Bollettino animale: Arturo è stato temporaneamente dislocato dalla nonna per il campo di fine estate. Nessun segno apparente di alterazione alcuna.
Google mostra d'altra parte inquietanti segni di disadattamento geografico-sociale: dov'è il nord? cos'è il sud? siamo in centro? quale posso considerare veramente-e-definitivamente il mio lettino: è il divano della nonna A, il tappeto della nonna B, il sedile posteriore della macchina, il cono d'ombra tra il mocho e il bidone aspiratutto o forse il mio cuscino di casa? Ma, soprattutto, di quale casa? Ho io una casa??

E su questo dilemma, che è sì canino ma pure molto umano, vi lascio.

4 agosto 2010

Una finestra vista taverna

Abbassatevi.
No, un po' di più.
Sì, ecco: livello formica, esatto.
Ci vedete?
Siamo quei 3 là sotto, ci puoi fare ciao-ciao con la manina insieme alla formica e a un paio di zanzare.
Che ci facciamo qui?
Doveva essere la soluzione temporanea in attesa della casa nuova: così non spendiamo i soldi di un affitto (facciamo sempre gli splendidi, da queste parti, eh...).
Ormai fa 1 anno.
Un anno a livello David Gnomo.
Una due-stanze: la camera letto + microletto e la camera "degli angoli". Angolo cucina. Angolo ufficio. Angolo relax. Angolo Googhi. Angolo Artuto no. L'Arturo è un gatto: lui non occupa 1 angolo, ne colonizza (almeno) 4.

La 2stanze reflex in mano e scatti alla panza.
La 2 stanze c'ho un sonn...zzzz.
La 2stanze me magnerei pure il gatto.
La 2stanze mal di schiena, passami il cuscino.
La 2stanze oddiocorriamo.
La 2stanze sei a casa.
La 2stanze occhiaia a tapparella.
La 2stanze sembri un tipo simpatico.
La 2stanze cosamisuccede, non avrai mica intenzione di guardarmi davvero con quegli occhi??? E che fai con quella manina?
La 2stanze mannaggiamme, c'ho gli occhi a cuore come hellospank.
La 2 stanze Susibita KAPUTT (ritirarsi, ritirarsi!).

Ho voglia di casa, adesso. Quella vera.
Aprire gli scatoloni e ritrovare la teiera colorata, le tazze dipinte. Tutti i libri. Quel portasale che ti manca, che fa tanto casa.
Ma la 2stanze c'è stata, Magù. E te l'ho raccontata.
Non dimenticarla.

2 agosto 2010

Mangia come parli (italiano, più o meno).

Allora, le opzioni sono 2:

- o Magù mi si ricopre di bolle come reazione allergica a un'eccessiva dose di proteina del latte vaccino (e in tal caso questo post verrà subitaneamente cancellato per non poter essere usato contro di me e voi naturalmente non avete sentito nè letto nulla);
- o sono un genio e ho trovato il modo di fargli mangiare la squallida e insapore pappina di riso;

Thanksgod viviamo in Italia e si può sempre contare su una bella grattuggiata di parmigiano reggiano stagionato, stavolta più abbondante della precedente.
Benedetto parmigiano, che risveglia i sensi, i santi tutti, ma soprattutto rende appetibile persino la pappetta fatta da me.
Ha finito tutto.
Magù, non Google ;) ...

30 luglio 2010

E' ora, mi son detta.

TOC TOC, Magù?
Parlo con te, mi senti?
Con te, che stai incollato come una cozza allo scoglio, che mi cacci caldo.
Che stringi le ditina e tiri la pelle. Fai pure male, sai?
Smettila di ridacchiare, è un discorso serio.
Un discorso da grandi, stavolta.
Lo so che stiamo insieme da 6 mesi ormai, lo so che ti piace tanto.
Ho fatto le mie usuali scene da spaccona, per prendere le distanze, come sempre.
Sai che ne ho bisogno, mi serve, son fatta così.

Però piace anche a me, è stato bello.

No, non solo bello.
E' stato forte, potente. Sorprendentemente intenso.

Però devo dirti una cosa.
C'è che ho notato come ti guardi intorno da qualche tempo a 'sta parte, come ti allunghi per afferrare.
Ti piacciono i colori, eh? Pure gli odori, si vede.
Mi sa tanto che.
Facciamo così: io rimango qui, vicina vicina, e vediamo un po' che succede, ok?
Tu fai quello che devi fare, vai tranquillo, io son qui, sto bene.
Mmpppf. Inspiro.
...
Che dici, ce lo facciamo sto giretto?

[Porcapaletta m'è entrato un bruscolo nell'occhio, ma sto bene, eh. Sto proprio bene, eh...]


E' ora, mi sono detta.
Ho messo su il brodo, 2 patatine e una carota.
Il parmigiano, un poco d'extra-vergine, quello della nonna.
Ho apparecchiato il tavolino: piattino di plastica, 2 cucchiaini (uno per leccarlo, passarlo tra i capelli, infilarlo nelle orecchie, imboccare il cane etc; l'altro per mangiare), il biberon piccolino con l'acqua.
Non ho usato il bavaglino, gli ho arrotolato direttamente la tovaglia al collo.


E' proprio ora, mi sono detta.
E' un abituè della frutta e ha una passione per il cucchiaio che pare Totti.
Ieri sera poco poco mi mozzica il kebap dalla mano.
Sarà una passeggiata.

-Step 1-
Se mi dici che sei antigrumo, ti credo.
Altrimenti mica ti compravo, ti ho scelto apposta perchè sei antigrumo. Emmò che mi fai, tu?? ... IL GRUMO??!!
Che poi non si capisce che significhi "stemperare" 5-6 cucchiai nel brodo caldo.
Stemperare??!!

-Step 2-
Dai, alla fine col caldo del brodo s'è "stemperato" da sè.
E via col cucchiaino, dai...aaaprri grraaande!
...
Che c'è? Che è mò quella faccia? te fa schifo??
Sì. Te fa schifo.

-Step 3-
OOh, bene, l'hai finito tutto.
Bravo, bravo, sei proprio un bravo ragazzo...PAT-PAT.
Ebbravo Googhi.

...


Vabbhè, insomma, alla fine è andata. Qualche cucchiaiata l'ha mandata giù. Ci sarà da lavorarci un po' sopra ma il più è fatto.

26 luglio 2010

La caduta dei gravi

SDENG.
...
SDONG.
...
SPLASH.
...
CRASH.

Il fascino empirico della caduta dei gravi.
Appollaiato sul seggiolone nuovo di pacca Magù fa cadere uno per uno nell'ordine: la margherita attacca-stacca, il sonaglio, il ciuccio, il biberon, Artuto il gatto che incautamente transitava.
Non. Smette. Mai.

PING-PONG.
No, questo non è lui.
Sono le mie palle che cadono.

22 luglio 2010

Ho caldo.
E 10 punture di zanzara per gamba.
Nessuna voglia di fare alcunchè.
Non di lavorare, ho caldo.
Squilla il telefono, ovviamente è lavoro, ho davvero un gran caldo.
Non ho voglia di allattare, tutti e due sudaticci e accaldati.
Si sveglia Magù, ovviamente ha fame, ho ancora più caldo.
Non ho voglia di allattare, ho la pressione bassa.
Non ho voglia di allattare.
.Punto.


Ho voglia d'acqua, invece, ecco di cosa.
Immergere Magù nella bagnarola e lavargli le spalline.
Passare le dita tra quei quattro ciuffetti sparsi che sono la sua chioma; fargli la riga di lato, da bravo bambino.
Ha la pelle fresca e compatta, liscia e tonda come quella melanzanina che mi ha portato la nonna dall'orto.
Ho voglia d'acqua, ecco di cosa.
E m'immergo, così come sono. Maglietta e pantaloncini, dentro la bagnarola.
Lo faccio d'impeto, come a 8 anni il primo giorno al mare in vacanza: senza neanche pensarci.

Una giornata può durare anche due minuti soltanto: 4 piedonzoli a mollo che affondano Miss Porky, la spugna col tutù rosa.

21 luglio 2010

Bonnie & Clyde all'italiana

UnaProvinciaItaliana, dal quotidiano locale.

Grande colpo da maestro ieri pomeriggio alle h. 16.00, presso la locale farmacia di via Taldeitali.
Un individuo sospetto di grassoccie dimensioni era stato visto aggirarsi nei paraggi da alcuni passanti.

Entrato in farmacia ha freddamente portato a termine l'empia rapina, sottraendo alla stessa un ricco bottino.
Dalla descrizione dei presenti l'individuo è stato riconosciuto nientepopodimeno che nel superlatitante Sir Yorkshire Pudding, già noto alle autorità come Pigiamino Felice, feroce disturbatore del sonno pubblico e spietato divoratore di orsacchiotti.

Il criminale non ha agito da solo, bensì spalleggiato da un individuo femmina, probabilmente la madre dello stesso.
I testimoni presenti riportano che la donna dava evidenti segni di alterazione psichica e una generale impressione d' imbesuimento.
La complice ha dunque caricato parte del bottino in macchina per poi ripartire a gran velocità: pare che, fermata per strada da una passante che candidamente indicavale la presenza di alcuni pacchi di pannolini taglia midi ancora presenti sul tetto della macchina, sia scesa dalla stessa imprecando: "Ggrazzie...figura di mrd**!!".
La polizia è ancora sulle tracce dei due: s'invita la popolazione a collaborare prestando la massima cautela.

15 luglio 2010

Il flop

"Ciaao, alloora??! Come va?!"
"Bah, dai, non male, direi."
"Ooohh, bene! quindi gestione marmocchio sotto controllo? Come te la cavi?"
"Ma sai che ti dico? Bene, sìsì. Cioè, alla fine te la mettono sempre giù un po' dura, ma poi basta organizzarsi, stare un po' più attenti...non ci vuole mica tanto."
"Ah sì? bhè, meglio, dai. E tu che ti facevi tutte quelle paranoie sull'imbranataggine, l'inadeguatezza, un sacco di pippe inutili!"
"Eh, infatti. Alla fine, guarda, me la cavo piuttosto bene, devo dire..."

Ed è precisamente in quell'istante che qualcosa, alle tue spalle, fa FLOP.
Fa proprio così come lo scrivo: FLOP.
E' il passeggino.
FLOP, e s'accartoccia.
Hem...col Magù dentro =(.

12 luglio 2010

C'è che sei un po' scema

C'è che a volte li prenderesti a sberle.
Quando, tanto per fare un esempio, ignorano candidamente il detergente per doccia che, strategicissime, gli avete lasciato in vasca.
Niente da fare: non entra nel loro campo visivo.
Entrano, scavalcano, fischiettano, escono.

Poi però.

Lui: "Eddai stasera usciamo, abbiamo lavorato tutto il giorno...ce lo meritiamo!"
Lei:"Mmm, nnii...'sta settimana 100 € solo di parcella veterniaria e biscottini bio-ayurvedici per Google, che altrimenti gli vengono le bollicine..."
Lui: "Eh, hai ragione. Adesso che ci penso, però..."
Lei: "Però?"
Lui:"Ci sarebeb quel posticino tranquillo ed economico..."
Lei:"Ma quale?"
Lui:"Massì, dai. Quello dove fanno quella pasta e zafferano buonissima, quello un po' piccolo ma carino, che c'è quella cuoca giovane..."
Lei:"Giovane? Giovaneee?? Ma-giovane-dde-che, DDECHE!??"
Lui: "Guarda che la conosci, daai, ti è pure simpatica. Quella carina, che ha appena avuto un bambino pochi mesi fa. Un bambino bellissimo..."

Ecco, strike.
Che paraculi.
Ma perchè parlo? Maddeche m'impiccio, io?!?Del budget settimanale, m'inpiccio, ecco de che!!
Malimorta£***称!

Bilancio della serata:

Lui: magna gratis, non cucina, lei lo ama.
Lei: cucina, c'ha i piatti da lavare, ma hei...è innamorata, eh.

C'è che a volte ti prenderesti a sberle.

10 luglio 2010

Se lo ami, legalo.

Non sto a dirvi cosa la mia perfida mente sia andata dettagliando nei 10 secondi precedenti l'apertura del post sulla nuova iniziativa di Veremamme...Oooohhh, evvai!!! Ebbasta con ricette per svezzamento e esercizi per il perineo, finalmente si passa a qualcosa d'interessante...
Non era vero.
Ricette per la pappa sì, esercizi per il perineo pure, argomento particolarmente interessante non pervenuto.
Scherzi a parte (anche perchè su veremamme non ci sono nè ricette per svezzamento, nè esercizi per il perineo...grazziaddio, almeno lì, no), aderisco all'iniziativa: trovate il bollino qui di fianco a destra...
Aderisco perchè sono stata una bambina curiosa e logorroica che dal sedile posteriore si sporgeva per non perdersi una parola di quello che veniva detto davanti.
Aderisco perchè sono un'adulta (???) curiosa e logorroica che non si lega e si sporge davanti per non perdersi una parola di quello che viene detto davanti o, peggio, per alzare il volume della radio e poter pogare nelle retrovie.
Aderisco perchè qualche volta non sono una persona responsabile, ma vorrei diventare una mamma responsabile.
Perchè spero di poter ancora imparare.
Aderisco perchè solo qualche giorno fa mi hanno raccontato che ad alcuni conoscenti è successo ciò che è irreparabile, ciò da cui non si torna più indietro e non ti lascia un'altra occasione.
Insomma, aderisco perchè è giusto.