25 settembre 2012

Sono stanca e ho scritto un post con molte parolacce.

Quando Susibita stava ancora impanzata, lavorativamente stressata, emotivamente destabilizzata e psicologicamente rassegnata, lei e Papone presero insieme una sto(r)ica decisione, che poi tanto decisione non era giacchè entrambe ebbero incautamente scelto l'autonoma professione fottendosi così miseramente ogni speranza di fare più di 1-max-2 fine settimana non lavorativi al mese.
Il processo decisionale fu suppergiù il seguente: cazzo sono incinta, mò chi mi sostituisce?, a settembre ricomincio, chi ci guarda la bambina?, faccio venire mia madre?, fai venire tua madre.

Indi  il primo anno di vita di Nina è coperto come segue: sua madre-mia madre-ancora sua madre-24enne aupair portoricano che devo ancora trovare su internet.
Poi -santagesualda- ci andrai a sto cazzo di nido.
Indi Susibita ha stilato un piccolo promemoria che s'è ripromessa di ripassare come un mantra ogni sera prima di stramazzare a letto.
Il promemoria dice così:

Primo: la prossima volta che t'azzardi a fare sesso non protetto te possino cadere i denti, i capelli e pure le tette. Imbecille.

Secondo: pacs, procreazione assistita, il cane in casa, matrimoni/adozioni gay, tempi di cottura della pasta, Giulio Andreotti-mafia-e-diccì non sono argomenti che può essere in qualsivoglia modo utile/proficuo sollevare con tua suocera.

Terzo: tu continuerai a indovinare cavallucci marini nel cielo insieme a Magù. Lei continuerà a pensare che avete troppa fantasia, che perdete il senso della realtà. Tu continuerai a dirti chissenefotte della realtà, c'ha 2 anni e mezzo. Lei continuerà a dirsi vabbè è sua madre, d'altra parte si sapeva che era stranuccia. Il mondo è bello perchè è vario.

Quarto: lei non capirà il tuo farro in insalata, la tua pasta integrale, i semi di quinoa e lo zucchero di canna. Li proverà e le faranno schifo, ma te li segnerà sulla lista della spesa se finiscono. A te sgonfieranno i maroni la sua pasta al tonno, le patate nel sugo, la pastina scotta, la pentola a pressione, le briciole da tana di criceto infoiato sotto il tavolo e le ditate unte sulla cucina bianca, ma le dirai buona! Magù hai visto che brava la nonna? grazie per aver cucinato per noi, davvero.


Quinto: lei persisterà a tenere Nina piegata in giù o col lenzuolo calato sulla faccia. Nina continuerà ad incazzarsi di brutto. Lei un giorno può darsi che capirà, ma più probabilmente no. Tu ti farai i cazzi tuoi e lascerai che se la vedano da sole, così intanto lavori.

Sesto: il mistero per cui se le compri una cosa nuova voleva quella vecchia e se le tieni quella vecchia lei voleva quella nuova rimarrà irrisolto nei secoli così come il perchè la disturbi la tua fervida attività telefonica. Lei se ne farà una ragione o più probabilmente no ma tu ti dirai fottitene, e risponderai alla telefonata n. 217 di tua madre.

Settimo: i tuoi figli schiferanno la tua quinoa real, divoreranno la sua pasta scotta al tonno bella carica di olio e in definitiva ti sputtaneranno. Tu incasserai fingendo indifferenza, poi a casa gli farai un mazzo tanto e -vendicativa- gli passerai crostatine bio ipocaloriche per merenda.

Ottavo: lei è la ragione per cui oggi hai lavorato, telefonato al tizio degli infissi, pagato le bollette arretrate in posta e semplicmente sparecchiato la tavola su cui hai mangiato. Quindi piantala di fare la stronza e baciati le chiappe, ragazzina.

Nono: lei ancora sa stupirti quando dice "com'è grande il cielo qui. E' grande come quando ero bambina." o "Susi, corri, vieni a vedere! son fioriti i bulbi nel tuo vaso: si può essere più belli?".
E comunque sa molte più filastrocche di te.










20 settembre 2012

Un po' distratta.

Forse pensi che sia un po' distratta da tuo fratello, presa ad inseguirlo mentre vede sirene tra gli ulivi, prende pummini zalli, e dichiara al mondo di avere 'u pisello motto gande gandissimo.

"Che è poi quello che sostenete un po' tutti." 
" ... e un po' auffato." 
"Hai il pisello arruffato?" 
"Motto auffato. Anche te??"
"No magù, le ragazze non hanno i piselli, tantomeno arruffati."
"Io ho pisello." 
"Lo abbiamo capito, Magù, il concetto ci è chiaro: hai un pisello, che incidentalmente è pure grande e arruffatissimo. Ti manca tanto a finire la pipì?"


Forse pensi che lui, ancora lui, sempre lui, occupi il grosso della mia giornata, il grosso della mia energia.
Infatti hai ragione.

Ma non credere che non abbia notato i sorrisoni che mi lanci quando passo.
I tuoi occhi di lavanda.

Lunedì lui comincia il tempo pieno e allora non ci sarà scampo per te, o mia giovine salamella.

17 settembre 2012

Stai schiscio, 'scolta tua madre.

Hai preso lo scuolabus.
Sei caduto sullo scuolabus.
A casa urli "no vojjoooo andae su 'ppummino zalloooo!!", perchè vale sempre la pena tentare.
Poi ti porti Gruffalò alla fermata, o un bastoncino.
Quello arriva, apre le porte, tu non ti volti e sali. Dalla finestra ci fai ciaociao, poi ti attacchi forte al sedile davanti, come ti ha detto tuo padre.
Il mondo ha paura di te perchè sei molto fotte, ma me ne chiedi conferma, perchè non si sa mai.
"I 'lupo ha paua di me?"
"Certo, una paura matta."
"Bene."



Hai visto delle sirene nuotare tra gli ulivi.
Della scuola materna la cosa che preferisci è 'i biccotto.
Millanti di aver tirato un cassio alla maetta, ma io so che non è vero. E' vero invece che hai l'intimo desiderio di tirarglielo, e ciò un po' è buffo e un po' mi fa ricordare.
Perchè il salto c'è, e si vede tutto.
Perchè c'è un salto tra una tata che ha l'età di tua madre, e una maestra che ha l'età di tua nonna.
Perchè c'è un salto dall' essere un piccolo tra piccoli e il piccolo tra grandi.
Tra 4 occhi addosso o solo due.
Tra essere capito, preceduto, consolato, coccolato,  quello che "dio quant'è dolce susi, noi ce lo spupazziamo proprio" e " è andato tutto bene signora, è stato molto bravo, certo ha il suo caratterino comunque è normale, tutto ok, ora mi scusi ma mi arriva il secondo turno, arrivederci eh. Ah la fototessera: mi raccomando, non facciamo che cominciate a scordarvi tutto."
Perchè quando hanno fatto il mazzo a quella tizia in ritardo pure noialtri a 30 anni suonati siamo andati un cicinin in regressione.
Perchè le tue maestre sono le nostre maestre, di 30 anni fa.
E sono spiccie, e magari anche dolci, ma sono ferme e non si lasciano dire no.
Perchè sono già nonne e di grembiulini ne hanno cresciuti parecchi.
Perchè ti ci vorrà un po' di tempo, ma le amerai.
Come quella mamma che è venuta a lasciare la sua bimba e le ha salutate come una donna fatta saluta una vecchia maestra: che si vedeva che era affezionata ma -diciamocelo- comunque ci è andata un po' schiscia.


11 settembre 2012

Il più è fatto.

Lui non lo vuole fare il lecca-lecca col pongo. Lui è un cassiatoe (=cacciatore).
Lui non vuole aprire le finestrelle della fattoria. Lui lezze 'a ppada nella ossia (=spada nella roccia).
Lui sa posizionare i chiodini colorati, uno per uno, meticoloso. E non dovete rubarglieli, sennò s'imbruttisce e s'incazza.
Perchè lui è un duro. Uno inflessibile. Non lo pieghi neanche a ammazzarlo, lui.
Lui non da confidenza, lui.
Lui ha la sua mamma, che volete voialtre?
Lui ha un misino e u 'topo sul grembiule, lui.
Lui è il più piccolo.
Piccolissimo, tra giganti.
Io mi struggo, ma lui -dice- lui è un duro.


Il più è fatto, siamo tornati a casa.
Vivi.
Ora devo solo ricordarmi dei fazzoletti, bicchierini, quaderno, tovaglioli, bustine, cambi e sarcaz alla seconda.


10 settembre 2012

domani.

"Su, dai, la scuola materna è una bellissima cosa..."
"...sniff..."
"Bimbi nuovi, tanti giochi da scoprire, perchè piangi?"
"..."
"Poi dopo la scuola stiamo tutti insieme..."
"...nn...ooo..."
"Su, tesoro, coraggio..."
"...nn...ooo..."
"Io lo so che nonostante tutto tu ne sarai felice..."
"bbuuaaa..."
"...un giorno capirai...e domani sarà una bellissima giornata."
"..."
"Bè?"
"... il mio BAMBIIINOOOO...!!!"
"..."
"bbuuuuaaa..."
"...eddai, Su..."
"...sigh. Bassami il fazzoleddo...sniff..."
 "...vabbè. Che intenzioni hai adesso?"
"Sniff-sniff. Mi struggo."
"Occhei. 'notte, Su."
"...sniff. 'nodde."

3 settembre 2012

Visto che il tempo è un po' lugubre.

Quando lui da piccolo andava con sua madre al cimitero c'era la tomba di un bambino e sopra aveva due colombelle di pietra.
Lui, che già allora aveva un discutibile e personalissimo senso della giustizia, ne prendeva una e la portava sulla tomba di un altro bimbo lì vicino, che era vuota.
La settimana dopo la trovava spostata, e via di nuovo.

"Scusa però le colombelle, cioè, poverino...erano del primo bimbo..."
"Ma l'altro non ne aveva neanche una."
"Ho capito, mica era colpa del primo però."
"Uno due e l'altro nessuna. Non è giusto scusa, una per uno."
"..."

Quando lei da piccola andava con sua madre al cimitero  c'era la tomba di un vecchio senza fiori, e non aveva data nè fotografia. Si leggeva solo il nome: Giacomo. Quindi lei s'era fatta da sola l'idea che lui fosse vecchio, solo perchè così lo immaginava, il suo Signor Giacomo.
Lei, che già allora aveva un discutibile e personalissimo senso della filantropia, non aveva adottato un cagnolino, un micio, un'iguana del Borneo. No. Lei aveva adottato una tomba.

"E cosa facevi?"
"Gli portavo i fiori, no? Dal giardino di casa. E toglievo le foglioline morte in autunno dal ghiaietto. Poi facevo anche questa cosa imbarazzante di fare il giro dei cestini per cercare i fiori ancora freschi o le piante ancora vive che la gente buttava via."
"Cioè rovistavi nella spazzatura?"
"Una volta ho trovato delle mammole, qualcuno aveva buttato il vasetto intero, senza neanche controllare se fossero ancora vive. Mamma le ha trapiantate in giardino e sono rifiorite per un sacco di anni. La gente non ha senso dell'economia, te lo dico io."

E' da cose del genere che capisco che, nonostante tutto, siamo fatti l'uno per l'altra.