21 gennaio 2015

Le drammatiche conseguenze dell'aSOCIALità.

Mia madre ha tipo 43 paia di occhiali, ma non importa quanti siano, tanto sono comunque tutti persi o irriperibili alla bisogna.
Ma non volevo parlare degli occhiali di mia madre.
Volevo parlare del fatto che mia madre ha scoperto whatsupp, il che di per sé non è preoccupante.
Lo è invece il fatto che non abbia gli occhiali.
Perché adesso, oltre whatsup, mia madre ha anche varcato il fantastico mondo dei messaggi vocali.

I messaggi vocali e mia madre sono IL MALE.
Pare l'Agente Cooper, ve lo giuro.
Ve la dovete immaginare, su alle stalle alle 5 del mattino con gli stivali infangati:




Primo messaggio (lenght: 30 sec): "Buona notte ai tesori miei, mi spiace che state tutti male, vi amo tantissimo, pciù-pciù."
Secondo messaggio (lenght: 2'') - delirio nella chat di gruppo condivisa con me e mia sorella e riassunto dell'INTERA telefonata con me: "Allora ho sentito Susi, lei 37.3, loro 38.5, l'altro 40. Dopo chiama la pediatra ma SECONDO me deve fare una lastra ai polmoni al bimbo. Lei ti dirà che ESAGERO ma mi sembra la cosa più normale di 'sta terra..."
Terzo messaggio (text): .ai. HUM. DCNIXX999WWWL.
Tentativo di scrittura senza occhiali.

Si attendono a breve i seguenti:

"HHHiiiiiii!! E chi ha mangiato il ragù al cinghiale che era qui sul bancone, eh?? EEHHH?? Tu, zoccola con le zampe che non sei altro. Brutta porca pelosa. Tu non sei un cane, sei una latrina sei! Vieni qui che ti torco il coll....!!"
Messaggio vocale inavvertitamente partito in seguito a grave incidente domestico.

"Allora Susi, GIA' CHE SEI AL SUPER mi dovresti prendere 8 kg di patate, 3 rape verdi che le faccio sulla stufa quando vieni venerdì,  5 cassette di peperoni che li ho finiti e sai che io senza verdura, ah poi te l'ho detto che a GEO&GEO dicevano che i peperoni contengono più vitamina C delle arance, lo sapevi? poi 12 uova e 10 l di latte, lo zafferano, qualcosa di carne ma non so bene vedi tu, quando sei lì davanti al banco chiamami se c'è qualcosa in offerta. Ah e se trovi qualcosa per il bimbo che compie gli anni che io lo sai abito qui in culo ai lupi e dove lo trovo un regalo? Niente, E POI BASTA."
Messaggio vocale che verrà sistematicamente ignorato.


Comunque come i social non ce n'è, vedi un po' mia madre ora come sta connessa col mondo anche dalle stalle.
E non vogliamo parlare di quelle come me, segregate in casa con minori ammalati.
Immaginate se non avessi instagram e non potessi seguire le social-risse tra animaliste e fashion blogger impellicciate. Son tragedie vere -gente- siamo seri.

No davvero, la farmacista stamattina è stata il primo incontro ravvicinato e reale con un adulto dopo 56 ore.
Voi non potete capire il mio sguardo, tipo border collie in astinenza da pallina.

"E quindi, eh? eh? Dica, dica."
"Hem, no nulla, lo prende 1 volta al giorno tutti i giorni per un mese e rinforza il sistema immunitario..."
"E a casa? tutto bene a casa? Dica, dica. Il weeekend? Che fa nel weekend? Dica dica."

Datemi una pallina, una fescion blogger, un'ambientalista, Gasparri.
Mario Adinolfi - perdinci - qualunque cosa.
Ma non lasciatemi qui da sola.

15 gennaio 2015

Pazzie.

H.21:00 - chat online da sotto il piumone (in due città diverse).

"Allora cosa ne dici della mia proposta?"
"Non so, non ti sembra eccessivo?"
"Eccessivo? Spudorato? Eccitante? Bè un po', sì. Però non lo facciamo mai, dai... ti prego, mi sento già un brividino che mi parte dalla cervicale, guarda."
"E sia! vai. Mi hai convinto. Lanciamoci."
"Sìì??? -squittìo eccitato -ssìì, che bello! Non vedo l'ora!"
"Davvero? ma non me lo chiedi mai, di solito."
"Sì lo so ma questa volta è diverso, sento il bisogno di qualcosa di nuovo, al limite del peccaminoso: una pazzia."
"Uh, Susi..."
"Uh, uh! che vuoi fare? non ci posso far nulla. Mi sento una liceale coi brufoli, ma 13 anni più vecchia."
"Allora buonanotte, a domani."
"A domani, sì: domani!! Notte."

h. 23:00.
Temperatura interna del piccolo: 39.7.

Avete assistito a:

"Volevamo solo mega-birrozzo, rutto libero, Pride al secondo spettacolo, bimbi dalla nonna."

13 gennaio 2015

Le cose che restano, e quelle che arrivano.

Lui gioca coi Lego Chima, fa la cacca sfogliando il catalogo Lego Chima, sogna il suo compleanno e nuovi personaggi Lego Chima.
Lei cavalca moto, offre passaggi a suo fratello, mi bacia dal mento fino alle orecchie facendomi il solletico.
Io ho tagliato i capelli.

E niente, tra poco i Golden Globes, poi Sanremo, gli Oscar, Pasqua e ormai le maniche corte.
Alcune cose non cambiano mai, tipo io in questo 2015 ho già dimenticato Nina al nido e siamo solo a Gennaio.
Altre invece.
La verità però è che i capelli sono il cambiamento più piccolo e meno evidente.

Tanto per cominciare NonnaPensaciTu, anche detta LaSuocerachetammazza, ha preso il treno per tornare a casa.
Salutandomi mi ha detto "devo ringraziarti perché sei sempre gentile e piena di attenzioni. Mi avete fatto passare un Natale pieno di gioia, tu e i bambini: siete bellissimi. Chissà come mi mancherete, domani."
Susibita, che 1 minuto prima stava così:



E' rapidamente passata a questa fase qui:



E niente.
Ha vinto lei, tanto per cambiare.


Poi io ho la testa piena di idee, una roba mai vista, vi dico. Che devo svuotarla nello scolapasta, addirittura.
L'altra cosa - in quello che mi aspetta - è che sono sola.
Ma non sola che ho paura, che mi sento fragile, abbandonata o che.
Nono.
Sola che me la faccio nelle mutande, ma un po' ghignando.

Tipo così:



Buon 2015 a me.





3 gennaio 2015

dediche.

Il primo post del 2014 lo dedico a mia suocera, che entro le prime 24 h di presenza in casa rischia grosso ( ora di arrivo: 17.30. Ore 21: "Adesso levamela di torno o m'attacco alla dentiera e tiro forte ") e poi si riscatta giocando a dama coi bimbi, rubando una scala da fienile e rientrando dalla finestra  perchè s'è chiusa fuori.

Lo dedico a quel nerd di mio figlio, 5 anni non computi, che si spara tutorial online su come comporre i veicoli Lego chima.

Lo dedico a Nina che sa parlare e comincia a farsi capire una mezza fava in piú, e comunque è intonata.

Lo dedico a Lui, che è pazzo e orgoglioso e sta in fissa con la reclette: la pulisce, la riordina e ormai parla solo di quello.

La dedico a me, che fingo (male) che non faccia piú male, che fingo (bene) di non aver paura, che ho tante idee e che comunque -mal che vada- sono intonata.
Lo dedico a me, che non voglio piú scappare ma mi sento già sfuggire, però mai da qui dove la notte incontro la volpe, il tasso o la civetta.
E voi se non lo sapete ve lo dico io com'è ch'è fatta una volpe: è fatta di Bellezza ed è fatta di Paura e anche di qualcosa di molto muschioso e fragile che è Selvatichezza.
Ed io se non lo so me lo  spiego da me com'è che sono volpe.