30 agosto 2012

Il paragone è idiota, lo so.

Magari hai tra le mani un romanzone di quelli alla Ken Follet, col medioevo che nell'ultimo decennio furoreggia, e le lotte intestine, e i vescovi corrotti, e il cavaliere complessato e crudele, e la lady ridotta al lastrico, e il tagliapietre onesto e belloccio, e gli eserciti che cozzano e quel pizzico di sesso sfrenato che ci sta sempre bene e fa pure vendere.
E dici, trama avvincente. Ecco magari i cadaveri mozzati e le rappresaglie non fanno molto per te, ma comunque.
Bravo Ken, dico. Nel tuo genere e a modo tuo, bravo.
Milleventotto pagine -santagesualda- ci vuole fegato. Io mica l'avrei.


E' che -scusami- non posso proprio leggerti dopo Calvino.
Capiscimi.
30 pagine scarse.
Su un asindeto di 24 righe che mi stavano salendo i brividi.

Niente di personale, eh, ma capiscimi.

24 agosto 2012

Il posto in cui tutti siamo stati.


Quello col bar e il freezer algida.
Maxicono finito. C'ho cucciolone, calippo o coppa der nonno.
Allora, ragazzì? Calippo cola, menta o limone?
Sedie bianche e tavolini, pesci tropicali sulla tovaglia plastificata.
Quello col ristorante interno e la frittura perenne.
Il vialetto insabbiato, l'oleandro stitico e i moscerini accalcati al lampione.
Quello col nonno in canotta, la madre in ciabatte e i bimbi di tutti, senza maglietta.
Quello coi bagni esterni: lavanderia e docce da un lato, cessi dall'altro.
Per pomiciarci sentendosi grandi, e qualcuno anche peggio.
Quello con la spiaggia libera accanto e i mozziconi dei falò la mattina dopo.
Le meduse di giorno e le stelle la notte.
Le carte e la briscola, la televisione.
Le unghie pittate e le spalle scottate.
Spaghetti alle vongole, calcetto e zanzare.

Il posto in cui siamo stati un po' tutti.
Perchè ci abbiamo fatto una tombola, tagliato un'anguria, messo un rossetto.
Perchè ci abbiamo mangiato, perso alle carte o qualcosa di più.
Perchè ci siamo andati ogni anno o solo una volta.
Perchè non ci siamo andati mai ma passando abbiamo visto, tornando in albergo.

Perchè ci siamo finiti per caso, solo una sera, dai andiamo giù al mare, vediamo il tramonto.
Perchè la risacca fa pluf! e io s”ono i siggnoe de'e onde”.
Perchè non ci sei mai stata ma ci sei finita ora e non sai bene come, con un vestitino rosa e tre capelli ritti sulla crapa, tra un polpo in pastella e una lampada al neon.

23 agosto 2012

Gente che non c'ha una mazza da fare.

L'individuo che si  è autocompiaciuto (sic!) di chiamare cicloni e anticicloni Scipione, Lucifero, Caronte e ora pure -gesù, che tristezza- Beatrice.

Mia figlia. Che mangia, dorme e scacazza tutto il dì.
Ma lei ha due mesi, santagesualda.


p.s.
Tenetevi forte, ho una notizia incredibile: in autunno PIOVE. D'inverno fa freddo o ADDIRITTURA nevica. E - so di stupirvi ma è giusto che io dica tutta la verità - ebbene sì: d'estate fa caldo.

14 agosto 2012

E poi, piano piano.

Ti viene la tendinite, ad esempio.
Perchè l'aria condizionata al supermercato, perchè il venitlatore di tua madre puntato sulla schiena, perchè sei stata rigida e tesa per una settimana in attesa che tuo figlio non dico cessasse ma quantomeno limitasse il suo essere bambino capriccioso, manesco, aggressivo, maleducato, impertinente, fragile, insicuro, cocciuto, triste, diverso.
Diverso da sempre.
Da qualunque cosa sia mai stato prima.
Un giorno m'è capitato di piangere tipo 15 volte in una giornata.
Non lo riconoscevo più. Non lo contorallavo più.
Susibita non è una, ha tante Susibite dentro di sè: la tenace, la vigliacca, l'onesta a oltranza, la scassacazzi, l'insicura, la faccina di merda, la simpaticona, la oltremodo dolce, l'imbarazzante, l'imbarazzata.
Ma quella che ha prevalso di più negli ultimi 15 giorni è lei: la Paranoica.
Magù serial-killer, Magù squartatore di lucertole. 
Magù lontano, lontano millemiglia da lei.
Poi sono intervenute Nonna Oroscopo, Zia Subli, Zio Buono e Papone è tornato a casa, finalmente.
Allora, piano piano.
Piano piano sono tornati i "gassie" "ccusa" (scusa), "haha" (ridere, ridere, ridere ancora, ora la guerra più paura non fa...), "mammapapà", "pottiamo anche nina peffavoe?".
Poi, piano piano, sono arrivati gli amici con regali da pirati.
Un bicchiere di bianco e fritto di mare, una pizza sotto il portico, bandierine colorate nel vento.
Un pomeriggio in pronto soccorso, ok. Sono una sfigata. Ma poi facciamo una festa texmex qui da noi? Magù, tieni il cappello.

Mi fa un po' male scrivere, per via del tendine.
Ma  poi, piano piano. Poi passa.

Ah, e dimenticavo: c'è Nina che sorride.



3 agosto 2012

Picola mama.


Irina sa cucire, spazzare i terrazzi, portare i cani a cuccia, sa mettere le mani in terra, pulire e annaffiare l'orto.
Irina sa anche, all'occorrenza, tagliare la legna con nonna Oroscopo, trasportare oggetti ingombranti e di dubbia utilità sempre di nonna Oroscopo, spostare le ballette di fieno e procurarci uova fresche dalle sue galline ogni settimana, guidando l'Ape.
Irina sa stirare e tenere compagnia a Bisnonna Profondo Nord e siccome i suoi figli son lontani, allora parla sempre di loro, perchè sembrino un po' più vicini.
Irina è orgogliosa perchè hanno studiato, sono sposati e le hanno dato dei nipoti, e quando è nata la prima lei non aveva l'acqua in casa e a forza di portare secchi pesanti dal pozzo le si è rotta la “rete della pancia”.
“La rete, Irina?”
“Sì, la mia rete: io ho una rete e rete a un certo punto -TRAC!- allora dottori operato me.”
“Capisco.”
Irina praticamente non tace mai.

Lallalà, lallallàà...”
“Che fai te? Canti?”
“Hem sì, per rilassarla un po'.”
“Tu dai vizio, dopo tu cantare sempre per lei.”
“Ma è solo ora, per farla addormentare...”
“Aaah, piccola mamma, grande vizio! Sempre così.”
“...”



“Che vuole? Perchè lei frigna?”
“Boh, non so. Probabilmente ora è un po' stufa di stare lì: la porto a fare un giretto.”
“Tu dai vizio, piccola mamma. Dopo tu sempre portare in giro lei.”
“Ma scusa, tu ci staresti inchiodata sempre dentro sta culla senza vedere il mondo?”
“Piccola mamma, grande vizio.”
“Aridaje con sta piccola mamma, oh.”
“Vedrai te poi.”
“Tiè.”




“Tu senti? Lei piange! Lei fame!! Tu dai tetta!”
“Manca ancora un pochino, la distraggo un'attimo così tiene più di 3 ore.”
“Tu non dare tetta lei?? Tu pazza???”
“Ma sì, Irina, certo che le do da mangiare, la tiro solo un pochino più in là.”
“Se bimba chiede ogni mezza ora, tu dai ogni mezza ora piccola mamma, lei fame!”
“No scusa, fammi capire: se canto una canzoncina o faccio un giretto la travio a vita e se invece la allatto ogni 30 minuti no? Poi non succede che la devo allattare sempre?”
“Eehh, che vuoi fare te...vita di mamma grandi sacrifici, sai?”
“...”

2 agosto 2012

Una buona e una cattiva.


“Ho una notizia splendida e una un po' meno.”
“Vai, spara la prima.”
“Ti ricordi quella coppia di amici di mia madre, giovani con tre bimbe una più bellina dell'altra, loro tanto carini e simpatici, così affiatati?”
“Sì, certo.”
“Bè, sono passati di qui a trovarla: stanno facendo un giro, in vacanza.”
“Ah bello, e come stanno le bimbe?”
“Non so, loro non c'erano, stavano a ca­sa dai nonni. Loro due sono arrivati in moto. In moto, capisci? Sono in vacanza in moto, lei con vestitino, capelli sciolti e stivali rider. Capisci? C'è speranza per tutti, c­'è luce in fondo al tunnel: la loro prima vacanza da soli è una vacanza in moto-vestitino-stivale rider, non so se mi spiego.”
“Ottimo. E la cattiva?”
“E' che è la loro prima vacanza da soli-moto-vestitino-stivale rider.”
“??”
“Da 12 anni.”



p.s. per onestà intellettuale devo pure confessare che i due soggetti in causa hanno poi specificato che nei 12 anni precedenti hanno comunque fatto vacanze indimenticabili in campeggio, canoa, bed and breakfast e chi più ne ha più ne metta, ma tutti e cinque.
E' solo che 12 anni -gente- fa sempre un po' impressione, ecco.