25 maggio 2017

Anch'io.

C'è un mio post di febbraio intitolato "Quando non scrivo" che non è mai stato pubblicato.
Sostanzialmente perché non è mai stato scritto.

Sapevo che questo post qui invece -se mai fosse uscito- sarebbe uscito proprio come ora, senza programmarlo.
In un giorno qualsiasi e imprevisto in cui dopo mesi avrei alzato gli occhi fuori dalla finestra e interrotto qualunque altra cosa in corso e, semplicemente, cominciato a scrivere.

Questo post s'intitola Anch'io perché anch'io ho sentito parole in questi mesi che non avrei voluto sentire.
Anch'io non ho dormito e pianto di paura.
Anch'io mi sono sentita amata, e tuttavia sola.
Anch'io ho ridotto all'essenziale.

Quello che mi è capitato non è molto diverso da quello che capita ogni giorno a centinaia di altre persone.
Delusione, paura, scoramento, rabbia, impotenza, delirio di onnipotenza, desiderio di pestare forte, molto molto forte, panico.
Shit happens, darling.
Mi aveva preso malissimo, ve lo dico.

Non tutto è passato, ma un po' è passato.
Non ho potuto fare altro che spegnere il blog, qualunque social coso, spesso il cervello, e sopravvivergli.

Non voglio parlarne.

Quello che voglio fare adesso è solo dire che anch'io.

Anch'io adesso lavoro.
Anch'io ti voglio bene, piccolo.
Anch'io ti aspetto.
I coleotteri sono splendidi, lo penso anch'io.
Hai avuto paura? Anch'io.

Vieni qui, ti amo anch'io.

Sei tornata?
Anch'io.