19 agosto 2013

Ma io stasera.

Ho finito di lavorare alle 19.30.
Ho il raffreddore, il mal di gola, il mal d'orecchi e il cranio spaccato in due dalla sinusite.
Mi lacrimano gli occhi e ho preso una tachipirina 500.
Ho un senso di colpa agghiacciante per via dei bimbi da mia madre in stazione permanente e il mio continuo avanti-indietro.
I peli mi ricrescono e l'aggravante sono le gambe non abbronzate.
Sono acida e incazzata, soprattutto con voi tutti che postate foto in spiaggia.

Ma io stasera chiudo le valigie.
Ohhssì che le chiudo.
Poi -giuro- spengo anche il computer.

12 agosto 2013

Il lavoro secondo mia madre.

Nonna Oroscopo è connessa.
"Finalmente! Così potete lavorare anche da qui e nelle pause stiamo insieme!".

Segue la cronaca della prima ora e mezzo.

h.10.00

"Caffè? l'ho appena fatto. Che fate? Siete molto presi? Oh ma avete visto quant'è bellina Nina tutta nuda come un verme? Cosa facciamo per cena stasera? Lo sai che passano a trovarmi gli ungheresi dell'anno scorso? "

h.10.40

"Magùùùù! Ninaaaa! Venite qui!! Dove sono andati? non posso neanche andare in bagno. Ma voi una pausa non la fate mai? Sono ORE che siete chiusi qui dentro. Avete visto i bambini, per caso?"

h.11.15

"Certo amore che puoi andare su dalla mamma, sta lavorando ma vedrai che non la disturbi...vero che non ti disturba? Per stasera avrei pensato a prosciutto e melone, però che palle con sta cosa che non mangi la carne. Che c'è? cazzo di carattere che c'hai, se ti do fastidio basta dirlo, eh."

"Mi dai fastidio."

"Stronza."

6 agosto 2013

Pensieri dall'orto.

Magù aveva un cappello a forma di vaso rivoltato, e una lunga stretta foglia a fargli da piuma.
Era biondo, piccolo e snello con grandi occhi verdi.
Magù credeva alle lucciole da accendere, alla sua cannuccia a forma di spada e alle brucomobili che sfrecciavano nell'orto.

Magù aveva molti pensieri felici, e uno brutto, che gli camminava accanto.
Non sapeva come fare a liberarsene.
Provò e riprovò a cacciarlo via, ma non c'era verso.
Allora pensò che forse era più semplice lasciarlo lì dov'era, a rimuginare da solo.
Infilò i suoi stivaletti retromarcia che gli aveva regalato la nonna - per quando sentirai il bisogno di tornare a casa tua, gli aveva detto - e quelli schizzarono via all'indietro, come saette.

Quando arrivò, sua sorella stava trafficando tra i pomodori, pensierosa.
Le si avvicinò e tirò fuori dalla tasca un soldatino giallo sorridente, il suo primo pensiero felice.
"Un biccotto al calzino bagnato e crema pattizzera" - le disse ridendo.
Poi raccolsero i pomodori caldi di sole e, addentandone uno a testa, si volsero verso casa chiamando forte Barbeque il cane, perchè li raggiungesse.