29 novembre 2010

concentrazione

Nuove tecniche di concentrazione per madri lavoratrici con figlio a carico affascinato dalla manopola volume dello stereo:











...ci stavate credendo, eh?
E invece no.
NON ESISTONO.

Che dite?
DISFATTISTA?
Che?! Che c'avete??
Gridate un pochino più forte, non sento, c'ho John e Yoko che mi stanno trapanando l'orecchio...

WAAAR IS OOOOVEEER...IIIF YOU WAAANT IT....

24 novembre 2010

Se.

Se ti svegli presto al mattino e ti muovi come l'Uomo Ragno per non far rumore ma lui si sveglia comunque perchè c'ha le antenne come la Formica Atomica e la parte più dura della tua giornata comincia ufficialmente alle 6.15.
Se il tuo the si fredda intanto che lui invece si scola il biberon che non vuole imparare a reggere da solo e l'altro si lava i denti.
Se accendi il computer un attimo prima di andarlo a cambiare, così nel frattempo carica tutta la tua paccottaglia.
Se interrompi una mail per salvare la scatola che si sta facendo cadere sulla testa. O la sua testa. O entrambe.
Se ti spari 18 h in tuta da vecchia abelarda e le restanti 6 in piagiama (da vecchia abelarda).
Se in tasca hai quasi sempre un fazzoletto sporco che sa di latte cagliato.
Se per rispondere al telefono inciampi in un banjo giallo elettrico che parte in loop con Se sei felice tu lo sai batti le mani mentre dall'altro capo della cornetta c'è quel cliente importante.
Cazzo di banjo...
Se programmi le tue ore sulla base di uno che spara pernacchie dentro al bicchiere trovandolo divertentissimo.
Se la tua giornata è lunga 18 h ma avresti bisogno di un bonus di altre 10.
Se il regalo che vorresti per Natale è un ufficio in cui tapparti per 8 h senza banjo nè CraCra la rana sportiva.

Se ti svegli presto al mattino e ti muovi come l'Uomo Ragno per non far rumore ma lui si sveglia comunque perchè c'ha le antenne come la Formica Atomica e la parte più dura della tua giornata comincia ufficialmente alle 6.15.
Se con una mano bevi il tuo latte e con l'altra reggi il biberon intanto che lei si mette la tuta (che è un po' da vecchia abelarda, ma tu le dici sempre che è carina comunque).
Se non hai voglia di uscire in strada al freddo per andare in stazione lasciando alle tue spalle la parte più bella di te.
Se stai tappato 8 h in ufficio col pensiero che dopo cena devi finire ancora gli altri lavori e intanto ti manca quel suo banjo che parte in loop con Se sei felice tu lo sai batti le mani.
Che simpatico, quel banjo...
Se programmi le tue ore per averne qualcuna per stare con loro, ma invece torni e la verità è che sei stanco da morire.
Se la tua giornata è lunga 18 h ma avresti bisogno di un bonus di altre 10.
Se il regalo che vorresti per Natale è dimenticarti dell'ufficio in cui stai tappato per 8 h e goderti un po' di tempo a casa - anche a lavorare sì - ma col banjo e CraCra la rana sportiva di sottofondo.

Se ieri sera vi siete addormentati leggendogli una storia con le luci ancora accese, la radio che andava e i piatti da lavare.
Se vi siete risvegliati alle 2 di notte credendo fossero passati solo 20 minuti.
Se quei due zombie davanti allo specchio la mattina siete proprio voi due.
Magari ci sta anche che, "O figlio mio, tua è la terra e tutto ciò che è in essa...".
Ma voi due, signori miei, state messi proprio male.


Breve rivisitazione del celeberrimo "If" Kiplingiano, dedicata a due giovani genitori di oggi che si ostinano - hoibò - con sta fissa di dover lavorare...

16 novembre 2010

Ci siamo fatti la sesta

No, questo non è l'aggiornamento della mia nuova taglia di biancheria intima.
E' Magù che si è fatto la sesta malattia.
Che poi, che mi significa "sesta"? che è, avevano esaurito la fantasia?
Comunque.
Dopo 3 giorni di nano inpigiamato e febbricitante ho tratto alcune conclusioni.
Ci sono cose di cui una donna dovrebbe essere messa al corrente quando, intorno ai 25 anni, comincia a scattarle l' ormone vogliadimaternità (ma anche quando, a 29 anni, il suo ormone vogliadimaternità giace felicemente sepolto nel baule del nonseneparlaprimadei32-33-34-35anni o giù di lì. Della serie: massì, manca ancora così taaaanto tempo...eehssì. Infatti.).
Tipo quello che succede ai protagonisti di una felice, indaffaratissima, triade familiare allorchè viene colpita dalla fatidica malattia esantematica n. 6:

Il nano.
Il nano infebbrato è mogio mogio, caldo caldo, appiccichino appiccichino, scassapallozze scassapallozze.
In virtù delle prime 3 caratteristiche tuttavia, egli manterrà una presa a morsa sulla coscienza degli invero assai turbati genitori e per questo si guadagnerà ciò che mai prima d'ora gli era stato permesso prima delle 5.30/6.00 del mattino.
Il lettone.
E' per poterlo controllare di notte...si giustificano, colpevoli, loro.
Ssseeeeee...
In ogni caso il nano febbricitante e impigiamato, riposto entro la dolce alcova genitoriale, ci si sollazzerà come fosse stato lì da sempre ed in particolare:

- raggiungerà una temperatura interna pari al punto di fusione del plutonio e si spalmerà dovutamente sudaticcio contro la schiena della madre in cerca di refrigerio (con quella del padre non c'è gusto, no-no).

- assumerà posizione trasversale, nota anche come "posizione a pila", con i due genitori a fungere da poli di ricarica relgati rispettivmente in 5 cmq a bordo letto.

- sarà mogio mogio, caldo caldo etc-etc. ma, soprattutto, sarà molto furbo.
Li guarderà neglio occhi, sgranerà appositamente i suoi, farà tremare il mentino ad arte e saprà per certo con sicurezza matematica che quello è il momento giusto per colpire.
Così semplicemente mandando a farsi friggere in 48 h gli sforzi educativi di 9 mesi.


"Io non sono ansiosa" (la madre).
Partita circa 1 anno prima con l'idea che "Ma che, mi toccherà pure mettergli il termometro nel sedere?? Enno-eh. Noi si farà con la cara e vecchia ascella, ovviamente", ora si aggira ogni 3 h termometro alla mano con aria sospetta alle spalle del pupo.

"Pronto guardia medica?! Devo portarle immediatamente il mio povero bambino, credo abbia l'ebola o qualcosa del genere"
"Stia calma signora e mi dica, quanta febbre ha il marmocchio?"
"Quando?"
"Adesso, oviamente"
"Guardi 5 minuti fa 37.7, ma 20 minuti prima 37.5.
E' evidente che sta aumentando vertiginosamente e che il mio santo pargoletto è in grave pericolo.
Vuole che gliela rimisuri ora in tempo reale?"


"Ci penso io" (il padre)
Preso alla sprovvista dall'improvviso imbesuimento della compagna e turbato per il diletto pargolo, il pappee si prodigherà in sforzi per prendere in mano le redini della situazione.

"Lo cambio io, non preoccuparti."
Quando te lo riconsegna qualche minuto dopo tuo figlio è strizzato in una tutina inspiegabilmente attilata e assomiglia vagamente a Freddy Mercury in licra bianca al concerto di Barcelona.


"Sai quando ho preparato io il biberon, l'altra mattina? non mi sono accorto e il povero Magù si è mezzo ustionato.
Certo anche tu farai spesso di questi errori. Perchè lo hai ustionato anche tu, qualche volta, vero?".
"..."
Ma che je voi dì, a questo??

Ieri gli sono passate le macchioline rosse.
Ne siamo fuori, dicono.


10 novembre 2010

Oh ma questo capisce davvero

La prima volta che.

"Magù, mangi il panino tutto da solo? No, dai, povera zia, dallo anche a lei..."
Truc-truc. Lo rigira. Prova a fingere di non aver sentito. Ci prova, porello.
Poi guarda proprio verso la zia.
E glielo offre.
Braavoooo! Bravissimo Magù!! Ma come sei bravoooo!!
Coro di giubilo, lancio di palloncini, tappi di spumante che saltano.

"Magù e il pappee?! pooovero pappee... niente panino per luuuuiiii?"
Alla parola "pappee" il Magù scatta come il Googlino davanti al salame.
Tiè, gli fa.
E gli porge il panino sbavusciato.
Uè-uèèè!! Napulèèèè!
Standing ovation, parte la ola, coro da stadio.

"Magù anch'io ne voglio un po', me lo dai? non lo dai alla mamma un po' di panino, Magù?"
Eccheccazius, enno-eh, questi mò c'hanno preso gusto...vabbhè, toh, dai...
E me lo offre. Proprio a me.
Sua madre, io me.
Proprio io.

Cioè, capito??
Non solo mio figlio è più intelligente di John Nash e più altruista di Madre Teresa, ma, - addirittura- mi passa il panino.
Chiariamoci: questo se gli dici "mamma", guarda inequivocabilmente verso di me.

... =0 ...
Io ancora mi devo ripigliare.

8 novembre 2010

T'immagino da grande, il ragazzo che sarai.
Ti vedo addormentato su un fianco come ora, le labbra schiuse e i capelli arruffati (stiamo dando per assodato che, a quel punto, tu avrai dei capelli).
Immagino la tua camera caotica con quello che poteva contenere la mia o quella del Pappee, cose tipo libri, poster, musica o, che ne so, la gigantigrafia di una stratocaster (o una stratocaster!!).
Immagino i tuoi jeans accartocciati ai piedi del letto, sfilati in fretta dopo essere rientrato tardi.
Vedo il tuo corpo ormai uomo, le dita snelle e affusolate di tuo padre, lo immagino abbandonato al sonno pieno e assoluto, che stordisce, quello dei 17 anni o giù di lì.
Io ti guarderò dentro al cono di luce della soglia, la stanza densa del tuo respiro, del tuo sonno pastoso.
Pian piano, varcherò la soglia.
Me ne starò lì, a due passi dall'orologio solitario che batterà tic-tac, al centro del mattino immacolato.
E solo allora chiuderò gli occhi, prenderò un lungo respiro, e infine, lentamente, metterò mano all'aspirapolvere.
POTENZA 5.
Perchè la vendetta è un piatto che va gustato freddo.
E il mio, a quel punto, sarà gelido.
Ma amore mio tesoro bello della mamma, non preoccuparti, che me lo godrò comunque...

3 novembre 2010

Rieccoci qui.
Nonna che ritrovi, taverna che ritrovi, aria umida che ritrovi, densa su per le narici.
Strade lucide di lampioni.

Ognuno ritrova qualcosa qui.
Magù i suoi giocattoli, i vecchi tutini ormai stretti, le forme sul muro.
Gedeone il Leone, Raffa la Giraffa, Dante l'Elefante.
Li guarda, li tocca, mi guarda, ride. "Ohi Dante, vecchio talpone, qunato tempo che non ci si vede, come ti butta??".
Io le pentole col coperchio sbagliato, le gambe delle signore colombiane del piano di sopra che passano a livello finestra, la pianta grassa che ha bisogno d'acqua, l'odore del mio paese.
Il fornetto elettrico, il supermercato di sempre, un pensiero incollato a quella foglia gialla bagnata lì sul marciapiede.

Cose ni:
Non voglio pensare al delirio del lavoro e dopo il delirio del lavoro ancora quello della spesa e dei conti, nonna e prozia nonuagenarie comprese.
Sono la mia nonna e la mia zia, si fa e basta.
Mi fanno delirare ma si fa.

Cose sì:
Ho comprato i mandarini, adesso tutta la casa profuma (è una stanza).
Tutti che aspettavano solo che arrivassimo. Aspettavano la loro parte di Magù =).
Che bello, mi fa sorridere.

Cose wow:
Una coppia sui 65, fuori dal supermercato.
Lo becco mentre lui le pizzica il sedere, lei si volta ridendo e gli fa "scemo".
Me-ra-vi-glio-so.
Vi prego ditemi che a 65 anni ancora pizzicherò il culo al Pappee come a 30 (lui a me no, è uno perbene, che vi credete?!).