26 febbraio 2013

Mi sono persa qualcosa.

Probabilmente sono vecchia.
Dev'essere questo.
Se avessi 20 anni vedrei la luce oltre il buio e saprei riconoscerla in Grillo.
Invece ne ho 33 e mi viene un po' da piangere.

18 febbraio 2013

Fino a che.

Alzarsi.
Colazione, caffè, metti il grembiulino, il pummino, lavoro, lavoro, lavoro, rieccoti, merenda, giochiamo!, lascia stare tua sorella, ti amo tantissimo, conto fino a tre poi ti appendo come una bresaola, togliamoci le scarpe, stai seduto quando mangi, io ciono peppapig e quetto è 'i mio fatellino zoz, una storia, no ok va bene due ma poi nanna.
Nanna.

Fino a che non succede. qualcosa d'inaspettato. uno pensa ai panni da stendere. ai capricci da sedare. pensa al lavoro. a cosa fare per cena.
Fino a che qualcosa ti ricorda che non basta, che c'è altro.  e che altro è soprattutto.

Se fossi stata lì, se nonna non fosse scesa, se il cane non fosse sempre in mezzo, se tu stessi fermo.
Se fosse stato solo mezzo centimetro più in là.
Tu avresti perso l'occhio.
Così mi ha detto.
I medici sono in gamba, i medici  sono benedetti.
I medici sono diretti. I medici ti dicono pure quello che non vuoi sentirti dire.

Io stavo pensando alla cena, non che sarei potuta morire di dolore per te.
Anche solo a ripensarci mi ritorna la nausea.

Ora suppongo dovrei ringraziare dio o qualcuno.




13 febbraio 2013

Speranza.

Il bagno di un autogrill è bello quando è vuoto, primo perchè è pulito, secondo perchè c'è il sapone nei dispenser e terzo perchè Susibita se la può ghignare leggendo le porcate sulle porte senza sentirsi in colpa per la fila fuori.
Il bagno di un autogrill espleta una funzione basica, ma non per tutti.

Nel bagno delle donne, a quest'ora tarda, c'è un uomo.
E' appoggiato al calorifero in fondo, alza lo sguardo vedendola entrare.
Accenno d'imbarazzo passeggero.
Poi richina la testa. Su un libro.
Susibita è una di quelle che si vergognano del rumore della pipì - cosa vi devo dire? è fatta così. Una  di quelle che se va in bagno e c'è qualcuno nella stanza adiacente accende l'acqua così non si sente o così lei crede, in realtà si capisce subito che  è andata in bagno e di sicuro in questo modo si fa sgamare ma in ogni caso lei preferisce così, la pipì è roba sua e non vede perchè condiverne la musica con altri.
Nel dubbio allora, sotto la luce bianca del neon nel bagno dell'autogrill, la fa piano piano sperando di non farsi sentire, di non disturbare.
Trattiene anche un po' il fiato, perchè non c'è proprio nessuno, in quel luogo sospeso, a parte lei, l'uomo, il libro e si sente davvero tutto.
La pagina fa frusc-frusc, l'acqua fa wash, la porta fa eeehh, il dispenser fa pff-pff , lei fa buonasera, lui fa buonasera.
Il grosso mocho strizzato rimane appoggiato al muro, là in fondo.

Quando dopo aver imbrattato il seggiolone incellofanato con omogeneizzato al coniglio lei ritorna al bagno saranno passati trenta minuti-facciamo venti e la porta del loculo per fasciatoio è chiusa, lei prova a spingere un pochino ma è chiusa, allora fa per tornare indietro ma alle sue spalle sente no scusi, è che cercavo un posto.
E a lei a quel punto viene da ridere, a vederselo lì col grembiule, il mocho e un libro da mezzo quintale in mano, alla disperata ricerca di un posto, un qualsiasi cazzo di posto senza donne pudibonde della pipì nè bambine spisciottate, pur di finire il capitolo, pur di girare pagina, ancora una, giuro che è l'ultima.

"Sì, hem, prego, scusi eh, permesso."
"No si figuri, mi scusi lei, è tutto pulito per la bimba eh, buonasera."
"...no senta, guardi. Adesso lei mi dice almeno il titolo. Me lo deve, a 'sto punto."
"Hum? Eh? Ah, sì, il titolo. Vede, è questo qui: Nel nome del Figlio, che poi sarebbe di quell'egocentrico pretenzioso sbruffone di Sgarbi che umanamente vabbè ma come critico d'arte - le dirò - m' appassiona. In questo caso il tema centrale è la natività. Le dico, io non è che possa permettermi chissà quali viaggi, ma solo a vederli stampati certi capolavori mi vien voglia di prender su e girarmi l'Italia. A lei no?"

Forse per questo paese c'è ancora speranza. Forse.

11 febbraio 2013

Chi troppo vuole nulla stringe.


"Noi dobbiamo vincere, questo è certo."
"Noi chi?"
"Noi Magù e Nina, al Premio Mascherina di Paesinoinculoailombrichi."
"Ma è una gara sul serio?"
"Non so, ma io la sto prendendo molto sul serio."
"Lo vedo."
"Che c'è?"
"No vabbè, vedi tu. Il premio Mascherina, non dico altro."
"Comunque, tu che dici? Drago? monotuta da panda del 2003 ereditata dagli zii? Lei sono a posto, c'ho il regalo british da gatta col tutù dark, con quel vellutino nero che fa un po' gothic metal."
"Susi, non so, vedi tu, io non è che proprio..."
"Cazzo: vinciamo. Sono praticamente certa che quest'anno vinciamo."
"Mm-mm?"
"Ad halloween, no ti dico: ad halloween non fosse stato che perdeva la coda ogni 3 per 2 eravamo avanti mille miglia."
"Sì eh?"

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"Pronto? scusa quando hai detto che  organizzate la festa di carnevale? no perchè noi siamo indecisi su drago, pirata che è un evergreen oppure panda di seconda mano, ma non la macchina eh, dico il costume che è di seconda mano. In ogni caso penso proprio drago, comunque come non te l'avessi detto eh, dev'essere una sorpresa. Allora quando?"
"Era domenica scorsa."
"Cazzo."

 Fine di parte del corredo carnevalesco:



Pupazzo cassiatoe prima di venire pisciato dal cane.







5 febbraio 2013

La cruda verità.

La cruda verità I.

"Non so, forse dovrei lasciarlo, Zia."
"Ma chi? Bulldog? quello che un mese ti chiama un mese no, che riceve messaggi softpornogalanti da tue ex-amiche? Forse???"
"Sì ma lui non gli risponde. E' che poi c'è la questione Topolino: lui invece è dolce e abbiamo un sacco di cose in comune."
"Seeee, vabbè. Non risponde. Ma ti pare? Dimmi solo dove abita, va bene anche solo la targa."
"Ho  chiesto consiglio alle mie amiche. Chiarina dice che Topolino è romantico come Edward Cullen. Il problema è che Bulldog è Edward Cullen. Chiarina mi dice anche che comunque devo scegliere."
"Maddai, non mi dire. Pensavo volessi crogiolarti così per altri 3 mesi. Altre proposte utili?"
"Bulldog è un cretino, lo so, però a volte è tanto cariiiiiino..."
"Non fare quella voce lì, eh. Mi sembri cretina mi sembri. Ascolta, tesoro, è l'eterno dilemma del gnoccomastronzo e quello del seicomeunfratello. La verità? Nessuno dei due."
"Hai ragione, giusto. Hai proprio ragione. Io ho bisogno di persone che prendano almeno una posizione, che mi mettano di fronte ad argomentazioni forti, non come Chiarina. Si vede che tu sei grande, che hai un sacco di esperienza."
"Hem, hum, sì."
"Perchè tu hai un sacco di esperienza di ragazzi, vero? non è che le stai sparando così a cazzo?"
"Ma chi, io? figurati."
"Quanti?"
"Quanti che?"
"Zia con quanti ragazzi sei stata?"
"Ma chi? io? ora così su due piedi di preciso non so, fammi pensare: tr.., no vabbè du, no aspetta forse...poi insomma tuo zio era dolcissimo e..."
"Zia!!"
"Giacomino in quarta elementare lo contiamo? dai, povero giacomino. Eh? Che dici?"
"Pronto, Chiari?"

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La cruda verità II.

"Ma ti pare che a 17 anni e tutto il ben di dio che puoi fare nella vita stai qui a perdere tempo per uno come Bulldog? Chiariamoci: per uno che si fa chiamare Bulldog!"
"Appunto. Si dovrebbe baciare le chiappe per una come me, giusto? Giusto. E poi è un bambino, Magù è più maturo di lui."
"Ecco, brava."
"Nel frattempo posso anche divertirmi un po', no? Dico, se non mi diverto ora quando? A 30 anni?"
"?"
"No, volevo dire, hem, scusa. Ho detto una cazzata."
"Ah ecco. Mò che è, 30 è il capolinea? Cos'hai contro i 30 anni??"
"Ma no, niente, è solo che..."
"Che?"
"E' che non sono 17."

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La cruda verità III.

"Zia, ma lo zio com'era quando vi siete messi assieme, era romantico?"
"Sì, molto romantico. Era."
"Non essere cattiva, siete carini anche adesso sai?"
"Dici?"
"Sì, l'altra sera vi guardavo mentre bisticciavate ed eravate proprio carini. Vi ho visti, che vi siete baciati. Caruuucciiii...peccato per la bimba, che stava cappottata per terra e nessuno la raccoglieva. Siete veramente due storditi."
"Esagerata."
"Insomma pure io tra 15 anni voglio essere così: con un uomo con cui bisticcio e che poi bacio. Noi e i nostri 6 figli."
"Auguri."
"Sì, proprio così. Tranne che per la figlia, naturalmente."
"Quale figlia?"
"Ecco, appunto."

2 febbraio 2013

Cosa devo farne di te.


Cosa, di te.
Da quando tu ci sei non sono una persona migliore.
Più stanca, semmai. 
Cosa devo farne di te, che mi hai resa fragile davanti al mondo, che mi hai tolto la libertà dalla paura.
Prima di averti pensavo solo a me, temevo solo per me, rischiavo solo per me.
Cosa devo farne di te, ormai che che sei ben oltre me, molto più di me e nelle notti così mi fai paura.
Non posso più tornare indietro, solo avanti, come certi sentieri di montagna che temo, che odio.
Cosa devo farne di te, dei tuoi lamenti, delle tue pretese.
Cosa della tua criniera da leone, dei tuoi pirati tra gli alberi, della tua innocenza con la coda di sirena.
Cosa, della mia stupida sciocca (siocca) età che non comprende le ampie volute, gli arabeschi incantati di te bambino che scarabocchi e profumi di paglia.
Cosa devo farne della tua sorda, ingombrante età che non comprende la mia: le ampie volute delle mie aspirazioni, gli incantati arabeschi delle mie soluzioni, le ardite imprese del mio tempo adulto.

Cosa devo farne di te.
Da quando ci sei non sono una persona migliore.
Più arruffata, semmai. 
Cosa, di te fatta rotonda, un piccolo melone.
Di te nel tuo universo muto o strillante mentre giochi con le dita.
Cosa me ne faccio di tutta questa felicissima bellezza: della tua, della mia.
Io la so cogliere, ma non gestire: si scontra col mio tempo, i miei doveri, il mio essere altro da te, da voi.

Da quando voi ci siete non sono una persona migliore, ma felicissima, spettinatissima. 
Da quando voi ci siete tutto è più difficile e tutto ha molto senso.
Mi è chiara la bellezza, e la sua fatica.
Perchè sto cercando di far somigliare la mia vita a me, e non perderla dietro a voi.
Mi avrete sempre, sapete? - ma non mi perderò.

 

 (Per questo ho cambiato idea sul tempo in cui avere i figli e in un mondo ideale, in un paese ideale, con un'università ideale e un mondo del lavoro ideale io sono certa che i figli andrebbero fatti a 25 anni.)