29 settembre 2010

Progressi

"E come mai la tizia sopra di noi che ancora non ha comprato la casa e lavora dall'altro capo del mondo nella Compagnia delle Indie Orientali ha già il contatore acceso?!"
Si chiedeva, giustamente perplessa, Susibita.

Perchè ti hanno dato il numero di contatore sbagliato e tu hai attivato la corrente a lei mentre intanto te ne giravi da 3 notti con candele e lanterne,...tipo che dall'esterno a vederti passare di fronte alla finestra sembravi la bambina fotopatica di The Others e dall'interno invece Giovane Marmotta va in campeggio.

Vabbhè, adesso comunque abbiamo anche l'elettricità.
GaudEte, gentes, gaudEte*!

* come mi fanno gentilmente notare...

27 settembre 2010

Primo post dalla Collina dei Conigli

Abbiamo ancora la corrente di cantiere, il cavo ci attraversa il soggiorno.
Gas: non pervenuto.
Attacco il bollitore e riscaldo l'acqua per fare il bagnetto al Magù.
Ma, hei...abbiamo l'ADSL 7 mega (sì, bhè...i 7 mega sono un'oasi molto vaga, ma insomma la connessione è più che decente) e io posto.
Da qui, dall'orlo di una collinetta.
E giù nei campi ci sono Quintilio, Moscardo, Parruccone & che scorrazzano insieme all'Arturino, di casa anche lui ormai.
La strada sterrata sabbiosa sotto il cielo grigio.
Mentre sotto tutto è verde.
Piove ma fa nulla, va benissimo così.
Siamo a casa.

23 settembre 2010

Il Dottor Gimmy

"E quindi vi trasferite..."
"Ehggià, pare proprio di sì."
"Certo, mi spiace se ne vada..."
"...?..."
"Mi spiace proprio. Ovviamente ne vedo parecchi di bimbi ma questo qui...questo qui mi è proprio tanto tanto simpatico..." - mi fa- mentre accarezza la testolina del Magù che, serafico, persevera nella sua opera di slumacamento dello stetoscopio.
"Bhè, in effetti sì, lui sa metterci del suo...Magù smettila con lo stetocoso! Scusi, eh...", glielo restituisco asciugandolo nel bordo della maglietta.
"Senta ma comunque tornerete spesso, no? Cioè, una volta o l'altra ci rivedremo di tanto in tanto! Potrebbe portarmelo così, solo per farmi vedere come cresce. Poi vabbhè, lui neanche si ricorderà di me, ma io, di lui, non mi dimentico...".

Lui, il Dottor Gimmy, così denominato per la sua innegabile somiglianza col terzo porcellino.
Lui che alla prima visita "Signora, io sono un uomo meticoloso, un abitudinario. Mi piace avere orari precisi, appuntamenti regolari. Questo è il nostro primo incontro, e lei è in ritardo di mezzora."
Mmmhhh, mi ero detta, qui si mette male.
Lui che non ha mai detto una parola di più, anche quando ne avrei avuto bisogno.
Lui che poi le parole le ha tirate fuori, ma tutte insieme, per riassumere in 35 secondi lo svezzamento di un anno: "Allora è semplicissimo-non stia neanche a segnare-no una fotocopia non ce l'ho ma guardi tanto è semplicissimo- 6 mesi crema di riso, tapioca, sì patata carota e finocchio, no cinghiale nè bisonte nè gnu- 8 mesi m'introduce l'uovo ma solo alla coque cotto per 23' e 15'' non uno di più non uno di meno- niente legumi fino all'anno pesce veda lei latte smetta qunado vuole ma mi pare un po' magrolina si faccia due conti. E' tutto, mi pare chiaro, vede che era semplcissimo?".
Lui che nulla faceva vedere, nulla sospettare.
Lui che oggi mi ha stupita.

Succede, nella vita, che qualcuno ti sorprenda.
Succede che sia l'essere umano da cui nulla ti aspettavi, a strapparti fuori quel sorriso, piccolo, cui non avevi mai pensato.

16 settembre 2010

Pippi e Signor Nilsson

Dietro la via principale del mio paese, quella perbene che il sindaco ha fatto pavimentare, quella che passa davanti all'asilo, all'oratorio col cineforum e che guardacaso porta dritta dritta in Chiesa, c'è un piccolo parco*.
Sul piccolo parco non affacciano le ville liberty anni '20 nè quelle brianzole anni '90.
Sul retro del parchetto si appoggiano, invece, affacciate alle loro balaustre scrostate, le case popolari.
Lì dietro nelle retrovie, dove nessuno può vederle. Lì dietro dove a nessuno interessa andare.
Se ne stanno là tutte in cerchio dagli anni '50 col loro profilo tozzo, le ringhiere arrugginite, gli armadietti di plastica affollati sui balconi e i gerani penzolanti alle finestre.
Sono brutte. Peggio: sono povere.
Ci son cresciuti i figli dei siciliani, dei calabresi, dei campani e pure di parecchi veneti.
Ora sul marciapiede sgarrupato corre Mohammed e passa Dolores tirando il bambino insieme a un triciclo.
Seduto sulla panchina non hai che da aspettare.
Da dietro le tapparelle alzate a metà giungono alla spicciolata le voci che il paese non ama sentire.
La sigla del tg dal pensionato del pianoterra.
Le bestemmie di una vecchia ubriaca.
Piatti che sbattono, una madre che grida.
Curcuma e cardamomo.
Le veneziane sempre chiuse della donna del terzo. Ogni sabato ci prova in maniera diversa e poi a mezzanotte arriva l'ambulanza e se la piglia.
Ma nel cortile delle case popolari, a fine giornata, torna il papà di Mohammed, la barba stanca e gli occhi gentili.
E i gatti dormono sul cemento, sotto i fili colorati del bucato appeso.
Nel parco passa un bastardino sciolto che va verso casa, sotto il cartello che dice "no cani".
E a ridosso delle panchine, da dietro la rete rattoppata in più punti, ti guardan curiose due papere.
Un asse dipinto di azzurro raccomanda: "All'uscita chiudere BENE BENE (c'è scritto proprio così, bene bene), altrimenti Pippi e il Signor Nilsson scappano ."


* sì, siamo di nuovo in taverna. Lunga attesa dell'allacciamento gas...=(.

12 settembre 2010

TUTTO IERI

Ecco, sono allibita.
TRUC-TRUC.
E si rialza.
L'ho lasciato lì a pancia in su a dibattersi cimice mode e me lo ritrovo seduto.
Così, in due-mosse-due, senza cipire.
Come lo facesse da anni a questa parte invece che da 1 nanosecondo.
Ah, e poi questo...



Non ve l'ho detto?!
Perchè ADESSO, cioè da ieri, gattona.
Io ritengo lo abbia fatto per il solo gusto tipicamente figliale (o "filiale", massì... e teniamocela, 'sta palatale!) di contraddizione*.
Dunque LUI GATTONA.
Con una doscreta velocità, aggiungerei.
...
...

[Pausa di riflessione]

.Emmò sò cazzi. **


*si veda a tal proposito il post precedente e la mia teoria sullo stricio
**avevo promesso a me stessa che su codesto blog di cui tanta parte è dedicata al Magù non avrei (quasi) usato parolacce, ma qui mi ci sta tutta, purtroppo.

8 settembre 2010

7 mesi e qualcosa

Avere 7 mesi (e qualcosa) è:


- Il primo paio di scarpe da ginnastica.
Sono fichissime. [Applauso]
N° di volte in cui le ho indossate: 1, per la foto. Troppo caldo quando mi andavano giuste, troppo piccole mò che ne ho bisogno. [Buuu]
- L'Arturo è un gatto. L'Arturo è il mio gatto.
- Una mucca per amica.
- Ignorare il gattonamento di massa, lo fanno tutti e io sono uno con un certo spirito critico. Il nuovo motto della mobilità è strisciare, e siccome sono un bravo bambino ho già capito che non necessariamente la via principale è la più rapida.
Ad esempio inarcando la schiena modalità worms faccio anche 1 m e 20, che alla fine se ci pensi è tanta roba.
- Molleggiarmi sulle gambe.
- Stringere la mamma forte fortissimo. Non mollarla mai-e-poi-mai, sisammai. Nell'eventualità, con lei sempre molto frequente, che tenti di smollarmi sul seggiolone, tendere le braccia e frignare finchè quella non crolla. [Bisogna insistere, ma poi crolla.]
- Aiutare Mr Pappee a togliermi/infilarmi la maglietta. Era ora, dice lui.
- Mangiare sempre, qualunque cosa venga proposta. Fare comunque e in ogni caso riserva. Non rifiutare mai-e-poi-mai, sisammai.
- Lasciarmi lobotomizzare dai Teletubbies.
- Ridere di pancia, grasse ghignate. Di solito col Pappee.
- Ravanarmi le orecchie, poi addormentarmi. Di solito con la mammee.
- Rimandare la pallina in direzione della mammee, che da quando ho inziato a farlo s'è esaltata. Ieri mi ha apparecchiato una mezza briscola sul tavolo.
- Fare il suono del delfino.
- Google che mi lecca. Che schifo.
- Musica, musica, musica.
- Ma chi l'ha detto che i ciucci son tutti uguali?
- Foto, foto, foto.
- Toh, piove.
Lampeggia. Buio a intermittenza.
Un bacio di mia madre.

7 settembre 2010

Epitafios

O tu passante che ammiravi estasiato
a buon diritto parevi incantato.
Passa oltre, non ti fermare
Che ormai qui non c'è nulla da guardare.
Un bel tempo ero florido e ridente,
ora invece mi si cerca con la lente.

Qui giace l'amata coppa, sostegno fidato
vita troppo breve per non essere rimpianta.


-Epitaffio a un'ex taglia IV, Autore Anonimo XXI sec.-

Quando si dice che a studiare i classici...
Lo sapevo che tutte quelle ore sulla poesia alessandrina a tradurre Callimaco mi avrebbero portata lontano.
Ehssì.
Infatti...

[p.s. apprendo da Giulia che il fenomeno è preoccupantemente dilagante, come la Pianura Padana. Mi unisco al comune cordoglio.]

6 settembre 2010

(Do not) Do It Yourself

- Lui ha bucato l'armadio nuovo
- Io ho rotto uno specchio vecchio
- Lui ha sbagliato a comprare i flessibili del bagno, e siccome siamo brillanti e abbiamo scelto il micropaesino in culo ai lombrichi perchè tanto noi non siamo gente di città e piuttosto ci facciamo qualche km in più perchè almeno poi siamo tranquilli nel verde, ci siamo fatti per l'appunto il doppio dei km per il cambio merce al CentroFaidateChefaipertre.
- Io ho qualcosa che non va a un polso che ho diagnosticato sempre "faidate" come tendinite ma non ne sono certa e comunque non passa.
- Noi ci siamo chiusi fuori casa dopo meno di 48 h dalla consegna delle chiavi.
- Noi abbiamo fatto "ops!" un figlio che ora ha 7 mesi e ogni giorno con due così rischia grosso.

A parte un viaggio solo andata per Lourdes e un buon manuale "Autodidatta for dummies", altri suggerimenti?

2 settembre 2010

Habemus casam (che non è poco).

Abbigliamento della scrivente postante: pantalone scolorito fine anni '90 tirato un po' su alla Hucckleberry Finn (o come diavolo si scriverà), canottierina di quando avevo 12 anni ed ero una brava bambina, riesumata tra le cose "da lavoro" che mia madre non butta mai, fazzoletto in testa da bella lavanderina che fa molto "sto traslocando e corrispondo perfettamente al clichè della ragazza per benino con capelli raccolti e pennello in mano sulle pubblicità dei nuovi conti correnti per giovani (?) in cerca d'indipendenza".
Polso destro fasciato che mi è venuta una tendinite.
Voragini simmetriche color nero seppia sotto gli occhi, vere e non disegnate.
Magù dormiente qui accanto.
Scrivo in piedi perchè sono ovviamnte in ritardo ma ci tenevo a farvi sapere che siamo vivi.
Mr Pappee è già in loco a montare la rete anti-googhi dacchè ieri lo abbiamo visto che arrivava trotterellando e fischiettando dal giardino del futuro vicino.
Sono esaurita, morta di stanchezza e veramente allo stremo delle energie, ma so che sono una pivilegiata.
So che adesso ho una casa, ed è molto di più di quanto immaginassi per me anni fa. So che oggi come oggi è comunque una fortuna e un privilegio per qunato bravo e meritevole tu sia stato. So che dovrò continuare a pagarla, meritarala e curarla. Bisogna che insegni al Magù a non dare nulla per scontato.
Non riesco a misurare queste giornate, crollo disfata sul letto appena montato, vado in bagno saltando aspirapolveri, sposto cassetti e strizzo stracci.
Però, qunado sollevo lo sguardo dagli scatoloni e ascolto le cicale là fuori ceh si fanno assordanti, mammamia, ragazzi... mi vedete?
Sogghigno soddisfatta tra me e me e, goduriosa come l'Arturo, lentamente mi lecco i baffi.