3 agosto 2017

Le conciglie e l'amore gentile.

Nella mattina più calda dell'estate Nina e il Biondino hanno piazzato il banchetto della frutta fuori dal cancelletto per vendere conchiglie ai passanti.
Prezzo conchiglie cad 1: 50 euro, scontati da intervento della madre a 0,20 centesimi.
Il cartello che recita "CONCIGLIE! 50 0,20 EURO. OFERTA!"
Sul banchetto, a decorazione, candeline profumate e una foto di Nina a 2 anni col cappello di Babbo Natale, che nel complesso facevano un po' veglia del morto.

"Scusate ma quella?"
"L'ha portata Nina, ha detto che è molto carina e può attirare i clienti."

Raccolto a fine mattinata: 1 euro e 20, forse da una coppia di americani in mountain bike. Non ne siamo certi perché eravamo dentro a cambiarci le mutande e abbiamo trovato i soldi solo dopo.


Castagna mi ha detto qualche giorno fa di essere il più dolce e amorevole che posso nei confronti di me stessa.
E mi è sembrata una cosa rivoluzionaria, straordinaria.
Strano perché quando uno ha preso un brutto colpo - e noi nei mesi scorsi ne abbiamo ricevuto uno grosso sui denti- la prima cosa che intelligentemente dovrebbe fare è mettersi a riposo e curarsi, la più ovvia.
Eppure a me è sembrata una novità, una roba mai sentita prima, un'illuminazione sulla via di Emmaus.
Così ho pensato che stavo messa peggio di quanto credessi se non ci ero arrivata da sola, che la prima ad essere gentile verso me stessa devo essere io.

Quindi metto punti e vado a capo.
Con garbo, gentilezza.

Aspetto la tenda in montagna, le camminate in riva al torrente, le gambe dure di stanchezza giusta, onesta. Il falò per gli spiedini dei bimbi. 
Aspetto una valle tutta per noi quattro e le nostre tre carabattole buttate dentro la macchina scassata (alla rinfusa, da me - ordinatamente impilate, da lui.). 
L'ombra dei faggi, se saremo davvero fortunati qualche camoscio.
Poche persone, poca pianificazione, pochi soldi, pochi pensieri.
Solo noi, a giocare a carte con le ginocchia in bocca, come quattro scemi felici.