29 marzo 2010

Il bagnetto "creativo"...

h. 20.00

"OOOoooo...issaaa!!" (siamo già all'OO-issa...e ha solo 2 mesi. Che dite, comincio a prenotare dal fisioterapista?!)
"Vieni Magù, che facciamo un bel bagnetto rilassante..."

SPLUFF, SPLUFF.

" Ma quante belle bollincine, Mr Magù!
Ma che buon profumino di bagnoschiuma, Mr Magù!
Ma come sgambetti bene, Mr Magù!
Caspiterina, sgambetti proprio tanto, Mr Magù...!"
"Ma come...cosa...machessò 'sti cosi che galleggiano?"
"Oohmmmerda...merda!"

26 marzo 2010

La doccia creativa

La doccia creativa è un fenomeno tipicamente puerperale che si verifica frequentemente qualora la puerpera in questione decida di dedicarsi alla propria igiene personale pur essendo da sola in casa.
Da sola, dico. Col nano.

Le sole dimensioni della carrozzina/trasportino/sdraietta incastrata tra la porta d'ingresso e la vasca dovrebbero dissuaderla dai suoi igienici intenti, tuttavia, laddove la nostra decida di ostinarsi a perseguirli, questo è quanto altamente probabile accada*...

La puerpera si organizza: paziente attende che il nano sia piallato nella sua sdraietta, per sicurezza accende il carillon, comincia a far scorrere l'acqua; in un impeto di ottimismo tira lì pure il rasoio - si sà mai... - accingendosi quindi a godere di una doccia calda col bagnoschiuma al papavero e fico che le è stato regalato affinchè si rilassi sotto l'effetto dell'oppiaceo, cosa che lei ha ovviamente molto apprezzato.
Una tale prova di beata e innocente fiducia nella bontà del mondo è di per sè encomiabile, tuttavia è plausibile sospettare che di lì a poco il nano si ridesti perchè ha sparato via il ciuccio, oppure il carillon è a fine corsa, o anche perchè non ci vede 'na mazza che la copertina gli si è tirata su ad altezza orecchie e ne spuntano fuori solo quei 4 peli che tiene in testa.
Lesta al richiamo del marmocchio, lei estrarrà devotamente il piede dalla doccia per cullarlo senza dover rinunciare al caldo getto sulla schiena.
Pessima scelta, direte voi. E avete ragione.
Perchè lui non capirà che quella è la madre: quello che lui vedrà è solo una gamba bagnata e pelosa (perchè nel frattempo mica ci sarà ancora riuscita, a passare il rasoio) e comprensibilmente ne rimarrà assai turbato.
Alla malcapitata non rimarrà altro che uscire dalla doccia e tastare a caso intorno a sè per cercare l'accappatoio, perchè nel frattempo nel microbagno di 2x2 m con la doccia sparata a 30°C si sarà venuta a creare una coltre di vapore che manco ai bagni di S. Teodoro Terme.
A questo punto la puerpera si sarà giocata l'autonomia del nano che è infatti ormai piuttosto limitata e lei dovrà riuscire a togliersi lo shampoo mentre si fa le ascelle, stendere il balsamo mentre si lava i denti e risciaquare via il tutto mentre dà una passata con l'anticalcare, che già che c'era aveva notato delle incrostazioni sulla piastrella.

In alternativa, se pensate che tutto questo non faccia per voi, potete sempre decidere di rimanere puzzolenti per l'intera giornata e lavarvi solo quando Lui torna a casa.
Oppure non lavarvi proprio.
D'altra parte, è noto che la donna con l'ascella pelosa fa molto femminista duraepura e donna politicamente impegnata: potrebbe essere una scelta!
A ben pensarci la cosa potrebbe pure offrire sostegno a coloro le quali non abbiano ancora deciso di riprendere quella certa intimità col proprio partner, che ormai il mal di testa ce lo hanno più che sgamato...nevverooooo ;)?!


* Ricordiamo che la puerpera, ancor prima di essere tale, è donna, e dunque, a differenza del proprio compagno, naturalmente portata alla cura meticolosa della propria pulizia personale. In parole povere c'abbiamo la fissa.


Il post la doccia creativa partecipa all'iniziativa Mammacheridere (di cui sotto) per la categoria "Il bebè: pappe, vivacità e insonnia": sì, lo so, la doccia non è contemplata, ma mi pareva comunque un gesto della quotidianità col marmocchio.
Quindi mi raccomando: condividete, commentate, commentate!
Come va con la gestione dei vostri nanerottoli? Riuscite a ritagliare del tempo per voi o sono delle cozze incollate? Qualche episodio divertente da raccontare tra pappe, bagni, nanna et similia?? Ispiratevi!!!!!!!!

25 marzo 2010

Mamme, teatro, pannozzini &

Se non lo aveste ancora notato, qui a destra, proprio sotto le mie informazioni personali è comparso il loggino di una simpatica iniziativa alla quale Lenticchia c'è ha deciso di partecipare: in breve funziona così come adesso vi spiego e spero di averla capita giusta.

Io scrivo i miei interessantissimi e intelligentissimi post e alcuni li contrassegno col loghino della manina rosa in campo bianco di cui sopra: sono i post che partecipano all'iniziativa e parleranno di argomenti su cui siete tutti/e invitati/e a lasciare commenti.
Se sarete molto spiritose nel commentare, magari riportando le vostre esileranti esperienze personali in termini di nani (come madri, zie, nonne, insegnanti, streghe cattive e chi più ne ha più ne metta), potrebbe succedere che le vostre storie finiscano tutte insieme in uno spettacolo teatrale che si terrà a Milano a fine Maggio.
Il più strafichissimo dei commenti, poi, sarà premiato ogni settimana con un pacco di pannozzi che se non ne avete bisogno voi sapete sempre a chi mandarlo..;), giusto?
Nel frattempo Lenticchia c'è potrebbe essere selezionato tra i vari blogs parteners dell'iniziativa per incontrare gli autori dello spettacolo e collaborare a metter giù qualche idea.
Ecco, quest'ultima cosa è decisamente improbabile.
Sarebbe più credibile -che ne so?- che Lex Lutor diventasse il miglior amico di Poochie, o la Gelmini sul calendario Pirelli 2011.
Vabbhè, questo per dire che le mommiebloggers che aderiscono all'iniziativa sono tutte (tante!) et talentuose, anzi vi invito qui ufficialmente a leggerle: trovate l'elenco nella home dell'iniziativa clickando sul solito loghino.
Bene. Ho detto tutto?
Ah no, dimenticavo: se vorrete lasciare il vostro commento non dimenticate di indicare anche il vostro indirizzo mail, sennò come fanno a contattarvi poi per la spedizione dei pannozzi? Sia mai che ve li perdeste!
Quindi buon commento a tutte/i, io vò a meditare sul prossimo post da proporvi.

24 marzo 2010

Babyblues, INPS e la rivincita

Rileggo il post di ieri.
La fase babyblues si è prolungata per l'intera notte, col pianto in gola e brutti ragni che ordivano cupe tele nel mio cervello.
Poi è arrivato il mattino, e Magù che se la giocava in braccio a Lui.
OK, oggi va meglio.
Perchè l'ottima notizia è che ho vinto sull'Istituto per la Previdenza Sociale: ora io ho un codicillo che mi permetterà di richiedere la maternità. Se poi si degneranno di darmela è un altro paio di maniche, intanto mi godo il codicillo.
Galvanizzata dal risultato, ho pure fatto fare un sollecito sull'impiegato che non aveva portato a termine la pratica codicilli per gli altri due sociastri: bis di galvanizzazione.
Aahhh qunato mi soddisfa mettere zizzania negli uffici della Pubblica Amministrazione!
Sono cose che ti cambiano la giornata, uè.
Qualche volta basta poco, mi dico.
Tornare a casa e lavorare per un paio d'ore proficuamente, sentire che sei sul pezzo. Sentire che non sei solo nannalattepucciabagno.
Guidare da sola in macchina con gli occhialoni rossi dell'anno scorso, che sono un po' zarri, ok, ma fanno tanto primavera-estate...

23 marzo 2010

Post depresso

Sarà un pochino di ormone babyblues in circolazione, sarà che alcune giornate ti sembra che passino solo a fare da centralina del latte. Sarà che ti fa male un po' ovunque, front-back-andanywherelse.
Sarà che la maternità sarà pure dolce in molti momenti ma sticaxxi, ce ne sono altrettanti in cui ne faresti volentieri a meno. Quelli in cui il pancino del Magù che si solleva qunado lo immergi nel lavandino è sì tenero, ma poi la pila di tutine da lavare mica scompare. E nemmeno la fame con il suo orologio biologico che - benedetta creatura- non gli fa saltare manco un pasto caxxo. E le ore passano. Passano. E tu ti chiedi dove porcazoccola stiano andando tutte insieme che non si fermano mai neanche un attimino, ste stronze.
Sono così veloci che non riesci a fermarle per fare nulla che avresti ritenuto non dico interessante, ma anche solo vagamente utile 11 mesi fa, quando tra quelle non includevi certo 15 lavatrici, 8 estrazioni di tetta, da 3 a 5 rotolamenti sul divano per cercare una posizione in cui ti riesca meno facile imprecare.Sarà ceh eri troppo stanca per cucinare e hai mangiato un pezzo di pane e una vaschetta di fragole perchè facesse primavera, ma mica ha funzionato, che le fragole ancora erano un po' indietro.
Sarà che non ti rimane che scriverle sul blog, ste cose, perchè sei a casa da sola.
Sarà che dirla, la verità sulla maternità, dirla tutta senza ometterne le ombre cupe, farà anche un po' male, ma fa sentire meglio.

22 marzo 2010

Ninnenanne

ninna nannaSiccome un giorno mentre ascoltavo i Nirvana -Unplagged in NY- Magù non solo non dava segno di fastidio alcuno, ma pareva altresì entusiasta della scelta, mi ero fatta il film tipicamente genitoriale che il pargolo avesse un certo gusto musicale.
Quindi quanto accaduto ieri mi ha fortemente destabilizzata.
Succedeva che Magù se ne stava un po' nervoso nella sua culletta e tutt'un tratto scoppia a piangere.
Alquanto. Pesantemente.
Io, che com'è facile intuire, di ninnenanne ne conosco una sola e pure di questa ignoro come si vada oltre la seconda strofa (e quindi non so esattamente cosa succeda dopo che la fiamma traballa e la mucca è nella stalla), cerco di arrangiarmi come posso cominciando a sciorinare quanto a me noto: da Bono Vox a Zucchero, da Vecchioni ai De Sfroos con incursioni nei Dire Straits.
Tento di abbattere la sua momentanea irascibilità e comincio a sbacinarmi esibendomi in una perfetta riproduzione di questa. Lui fa una pausa, mi guarda allibito, deduce che sua madre è definitivamente rincoglionita, comprensibilmente riscoppia a piangere.
Nulla, non funziona neppure Lorenzo con quella ninna nanna che aveva scritto per la sua bimba, il massimo del mieloso che potessi mettere in campo.
Sto quasi per cedere e gettare l'urlante marmocchio tra le braccia del legittimo padre, quando mi sovviene la scena dell' amica A. sulla mia macchina che consola il mugulante Magù con un canto effetto placebo.
Che, nella fattispecie, era questo.
...
A malincuore azzardo, vediamo ceh effetto gli fa, mi dico.

ZZZZZZZZZZZZZZzzzzzzzzzzzzzz.
...
Quindi: non solo mio figlio non è il precoce rockettaro che speravo, non solo adora le classicissime ninnenanne del mefistofelico Zecchino d'oro, ma quel che più è peggio è che la sottoscritta, adesso, canticchia per casa la ninna nanna del chicco di caffè.
AAhh, quant'è dura, la vita.

20 marzo 2010

All'autolavaggio

Succede una volta ogni due anni, ma succede.
Il giorno in cui mi rendo conto di vergognarmi di far salire qualcuno sulla macchina, quello è il giorno in cui la lavo.
Lavare un'autovettura per la sottoscritta equivale a: fermarsi nella piazzola con l'insegna dell'elefantino (la scegli appunto perchè ha l'elefantino, mica per altro), fare un paio di giri prima di capire da dove si entra, litigare con la macchinetta dei gettoni finchè, dopo diversi tentativi, riesci a fargliene sputare un paio per una spesa massima che stabilisci essere di 3 €, il che ti consente una sola passatina veloce di acqua saponata con successivo risciaquo. Per te, è più che sufficiente: quello che conta è uscire dalla fase "Parigi-Dakar" per entrare in quella "moderatamente sporca ma accettabile autovettura".
Sei soddisfatta insomma mentre ripulisci il portamozziconi da scontrini appallottolati, carte di oro-ciock e mentine semisquagliate comodamente adagiate sul fondo e stai pure fischiettando Lollypop, non fosse che...

"Che fa, signorina? Risciaqua la macchina? Hehe..." fa il tizio del cubiculo accanto.
Uelllla, siamo in vena di sarcasmo...simpatico, eh.
"Esatto." ribatti sorridente, per nulla scomposta.
Intanto stai ripescando da sotto il sedile l'ultimo fazzolettino di Fresh&Clean miracolosamente scampato all'ultimo viaggio col rigurgitante marmocchio e ti accingi a pulirci il cruscotto, giacchè sei ovviamente sprovvista di alcun altro tipo di detergente.
"Guardi che così la macchina mica l'ha pulita, sa?"
"Sì, lo so, ma sono di fretta. Sa com'è, giusto per togliere il grosso della terra". Oh, ma che vuole questo??!
"Sì, ma la terra c'è ancora"
"Sì, ma è molto meno spessa".
"Tzz-tzz..." fa quello scuotendo la testa, mentre si avvicina con quell'espressione paternalistica e un po' idiota che gli uomini assumono quando si accingono a spiegare una cosa a loro dire fondamentale, ma di cui per lo più a te non frega niente.
Prima che attacchi con la filippica dell'autolavaggio apri la portiera e lo inviti ad avvicinarsi.
"Lo vede questo?" con gesto eloquente indicando il Magù addormentato.
"Ecco, tra 30, massimo-massimo 40 minuti si sveglia e comincia a strillare come se lo stessero scuoiando vivo se non gli do subito da mangiare. Ora la domanda è semplice: secondo lei, a me, quanto me ne può fregare di quanta terra c'è ancora sulla macchina?"
Improvvisamente l'espressione paternalistica scompare ma -guarda un po'- quella idiota no.

16 marzo 2010

In allattamento

Dal Manuale della jovine puerpera, da annotare: cose che succedono quando allatti.

-Rigurgitando-

Al supermercato, h 17.
Ti stai aggirando tra carciofi romaneschi in sconto e sedano verde ribassato, quando d'un tratto ti senti osservata.
Oh, bhè, guarda quello come mi fissa...hehe...hem, sarà che i jeans allora mi stanno ancora bene, hihi...vabbhè, dai, mò esageri...ho capito che mi sono persino pettinata prima di uscire e per la prima volta in 30 anni ho un notevole decolletè, però così mi pare un po' spudorato...evvabbhè, o la pianta o gliene dico 4, ma insomma! poi potrebbe pure essere mio fratello minore, cehccacchio.

"Mi scusi, hem...signorina..."
Oh mon dieu! Quale spudoratezza..! Ecco che si fa avanti, il puerco, così...di fronte a tutti!! Ah, ma desso mi sente...aaah se mi sente...!
"Non ho potuto fare a meno..."
Hiiiiii, mò lo fa davvero... così, tra il lusco e il brusco, fra un cipollotto e uno scalogno!!! che cosa indegna...
"Sìììì?", rispondi acida, piccata.
"Ha una roba bianca gelatinosa che le sta colando giù dalla spalla."
...
"Ah. Ecco, sì...hem... grazie."

Morale della favola: la puerpera in allattamento si riconosce dal tratto distintivo del rigurgito sulla spalla. Pregasi controllarsi sempre allo specchio prima di uscire di casa.

12 marzo 2010

Cucù...Magù!

A chi somiglia?

Tutto il suo papà!
dal di Lui parentado.

Non trovi che gli occhi siano i miei?!,
gorgheggia la nonna materna.

Al gha propri di bei pè, varda chi che roba...5 diit!!!
[per i non lombardi: ha proprio delle belle fettazze di piedi, guarda qui che roba: ben 5 dita!!! è infatti noto che l'essere umano medio sia dotato di una media inferiore di dita, suo nipote è assolutamente un caso fuori dal comune].

Quand s'è bei, s'è bei
[colui che è bonazzo di suo, bonazzo di suo rimane], sentenzia la prozia.

Ma la verità è una sola: abbiamo scoperto chi si cela veramente dietro il Basso.
E' lui, è proprio lui: siorri e siorre... è Mr Magoo!! (io però preferisco Magù "con l'accento sulla ù", un po' come nel suo nome, quello serio, quello vero).
Stesso sguardo miope perso nel vuoto.
Stesso naso patato.
Stesse orecchie.
Stesso mento rotondo e prominente.
Stesso accento sulla ù.
E' Mr Magù.

3 marzo 2010

Lui, lei, l'altro: le dolci notti

Trattasi -purtroppo, mi azzarderei a dire- non di piccanti acrobazie intraprese per diversificare con fantasiose varianti il mènage domestico, bensì delle dolcinotti iniziate in 3 e finite in 2.
Le parti in causa sono per l'appunto Lui, Lei e l'Altro.
Innanzitutto è bene chiarire che, per quella perfida ironia della sorte che spesso si accompagna a quei loschi figuri che sono i neonati, Lui e l'Altro si assomigliano parecchio.
Non è evidentemente bastato che me lo sbobinassi in giro per 9 mesi, nè tantopiù che biblicamente lo partorissi tra grandi dolori: Lui e l'Altro sono dei cloni.
Per quanto mi sforzi di intravedervi qualche sporadico gene della sottoscritta inavvertitamente passato nel suo corredo cromosomico al fatidico momento del concepimento...niente.
L'altro sembra al momento una copia del papi, la differenza è solo una questione di statura.
Dunque avviene che Quello Alto torni a casa dal lavoro.

Lei: "Amore, vai a prendere Quello Basso di sopra da tua madre che intanto apparecchio? Così piano piano si sveglia e poi gli do da mangiare".
10 minuti dopo.
Lui:" Oh che bello, è pronto?"
"Sì, ma hei...dov'è il Basso?"
"Dormiva così beatamente...non me la sono sentita. Mangiamo con calma e poi andiamo a prenderlo tra poco".
E' a questo punto che Lei, crudelemente allettata con l'inganno dall'idea di una cenetta senza capriole per recuperare in volo il ciuccio prima che cada nella tazza del cane, malauguratamente, acconsente.
20 minuti dopo: entrano Quello Alto e Quello Basso, dormiente.
Lei:" Dai, facciamogli un po' di solletichino per svegliarlo dolcemente, che se tira un'oretta ancora poi stanotte magari mi lascia riposare".
Lui:"Vuoi svegliarlo sul serio?? Ma non vedi come dorme pesantemente? Lui ha i suoi ritmi, poverino. Sarebbe crudele."
...
Crudele...mmm, mumble-mumble...concetto interessante.
Crudele come...che ne so, ad esempio, vediamo... così, su 2 piedi, mi viene in mente una cosa tipo...

Ore 11.30: tetta.
Ore 02.00: tetta, ancora.
Ore 2.00-3.00: ninnananna, relax in braccio, cerchi a tentoni il cordino del carillon, occhio pallato evvaichemocrolla, lo rimetti in culla, quello se ne accorge, riapre gli occhi, stavolta colcaxxochetiprendoinbraccio, arininnananna, aricarillon, sfogli il libro della guru della puericultura moderna che ti dice che NON DEVI, NON DEVI mettertelo nel lettone, tu DEVI resistere, tu non hai veramente sonno.
Ore 3.10: ce l'hai fatta. Ok, ci hai messo un po' ma se adesso tira le sue 3 ore e va alle 6.00 sei a cavallo. Commossa, ringrazi sommessamente la guru.
Successive 2 ore: quello mugugnetta e minaccia di svegliarsi, tu estrai il braccio dalle coperte e lo cerchi a tentoni nella culla. Bofonchi parole di rassicurazione. Funziona almeno 3 volte, la guru ci ha proprio ragione. Soddisfatta, mantieni una posizione supina.
Ore 5.00: checcaxxo ma cheè??Ah già, sei tu che hai fame. Di già?? Ma che ore sono? Bhè, un po' in anticipo direi ma va bene, non urlare, vorrà dire che adesso tetta e poi dormi dopo.
Tetta.
Tetta.
Tetta per per 20 minuti. Mòmestaiafregà, guarda che ti vedo che dormi. Lo riponi.
Posizione supina, tu e lui.
Eqquitifrega, perchè tu pensi di tirarla fino al suono della sveglia, ore 7.30.
Ore 5.55: diciamo 25 minuti -vogliamo essere ottimisti?- da quando ti sei stesa. Ninnananna, relax in braccio, cerchi a tentoni il cordino del carillon ma stavolta imprechi pure, occhio pallato evvaichemocrolla. Lo rimetti in culla, quello se ne accorge, riapre gli occhi. Resisti alla fortissima tentazione di abbandonarlo in garage col cane. Ti riprometti mentalmente di bruciare i libro diquellimpostora della guru le cui quotazioni sono precipitosamentein caduta libera.
Arininnananna, aricarillon.

Questo è crudele.

1 marzo 2010

Di musica e parole

Da dov'era venuto non lo so, era normale che lui fosse lì, aveva un occhio nero un occhio blu...bambino io, bambino tu...

Zucchero Fornaciari. Mooolto anni '80, ed io bambina.
E lui bambino, adesso.
Ieri Nicolò ha festeggiato il suo complimese, ed è spaventosamente normale che lui sia qui benchè ancora fatichi a capire donde sia venuto.
4 settimane fa lui nasceva e io...bhè, io veleggiavo incredibilmente distrutta, incomparabilmente felice e incautamente inconsapevole verso il primo mese di vita da passare con mio fff--FFF...
...a-ha!! ci siete cascati...!!
Mio figlio.
Visto? Ora riesco addirittura scriverlo.
Certo, di lì a sentire dire "mamma" e capire che si stanno riferendo proprio a te è un altro paio di maniche.
Ma siccome faccio sempre la spaccona e ho il lamento cronico, siccome finora ho scritto solo di spernacchi e di sputi (per qunato sia difficile ignorarli, non v'è dubbio), eccomi spezzare una lancia a favore del povero Lenticchia. Non parlo dei momenti in cui non dorme, ha le colichine o mi piscia. Dico di lui. Lui e basta, al di là di quello che fa.
Perchè, contro ogni possibile previsione, di Lenticchia mi piace praticamente tutto.
Il modo in cui compaiono nuovi rotolini di ciccia ogni settimana.
I 4 capelli arruffati dopo il bagnetto.
Più di ogni cosa, mi piace il suo carattere, che è poi anche il Suo, del Paponzolo.
E' un tranquillo, non deve dimostrare un bel niente a nessuno. Sa giocare anche da solo, tuttavia non si vergogna di ammettere quando ha bisogno di te, perchè sa che ciò non costituisce una debolezza; ed è questa la sua forza.
Avesse preso il mio sarebbe un pazzoide con insaziabile bisogno di affetto, un'acciuga incollata, un urlante, fantasiosa e fragile creaturina.
Lenticchia piace a tutti, ma soprattutto a tutte.
L'intera compagine femminile della mia e di Lui famiglia è letteralmente impazzita per lui.
Io stessa, che tento moderatamente di mostrare il mio lato più disincantato e pseudo-cinico per non cadere nel melenso, fatico a resistergli. Questo post ne è la prova.
Lenticchia's power.
Yo.