18 febbraio 2012

Il tutorial di carnevale che NON dovete seguire.

1. Passate 1/2 h a preparare minestroni di didò psichedelico, quella successiva col padellino in testa a farvi inseguire da Darth Vader ma alto 80 cm, svariati minuti a cantare Baa Baa Black Sheep have you any wool?, svariati minuti a cantare Baa Baa Black Sheep have you any wool?, infine svariati minuti a cantare Baa Baa Black Sheep have you any wool?.
2. Barricatevi in bagno per fare pipì e fingete d'ignorare la petulanza del tizio fuori dalla porta che urla  mamaa? mamaa? mamaaa???!
3. Ingozzatelo con la banana, il cucco, la mezza fetta di totta avanzata dal giorno prima e pregate intensamente affinchè stramazzi dal sonno con la pancia piena.
4. Difendetevi dall'assalto di Darth Vader con le mani appiccicose di banana.
5. Stramazzate sul divano e fingetevi morte.
6. Se non riuscite nell'intento di qui al punto 5 armatevi di un piano alternativo che possibilmente preveda un viaggio sola andata per l'Isola di Pasqua.
7.  Se non siete riusciti a procurarvi il biglietto datevi del genio per esservi fatte venire un'idea per la quale di lì a 1 h vi tirerete violente mazzate sui denti.
8. Munitevi di cartoncino, pennarelli, colla liquida e cazzutissimi coriandoli.
9. Concedetevi una breve digressione nella vostra imbarazzante infanzia carnevalesca ricordando l'anno in cui foste vestita da Gretel grazie a un vecchio vestitino estivo di vostra sorella e al fazzoletto a fiori di vostra nonna ('cosa sei? una contadinella?', 'No, Gretel.', 'Il tuo costume è da principessa povera?', 'No, hem, Gretel.', 'E quindi che saresti? una lavandaia?' 'Sarei Gretel, veramente.', 'Chi??', '...' ).
10. Imprecate meditando tardiva vendetta contro vostra madre mentre raccogliete da sotto il tavolo briciole di totta impastata con cucco e peli di gatto immunodepresso.
11. Disegnate delle sagome col pennarello sul cartoncino, spennellatelo con la colla liquida, date una botta in testa e tramortite l'unico neurone ancora attivo nel vostro cervello, dunque passate a vostro figlio di due anni la ciotola coi coriandoli.
12. Rimuovete i coriandoli in eccesso, lasciate asciugare qualche istante, quindi appendete questi:




13. Guardatevi attorno mentre il neurone tramortito rinsavisce, imprecate e finalmente prendetevi a mazzate sui denti.

14. Parecchie ore dopo continuate ad estrarre colorati, minuscoli, appiccicosissimi coriandoli. Dalle vostre mutande.

16 commenti:

sfollicolatamente ha detto...

hahahah odddio e' proprio tragica, e io ci arrivero' presto: gia' oggi ho cantato sto cazzutissimo Baa baa black sheep in loop per quell che mi e' sembrato un tempo interminabile O_o

Lisa ha detto...

Denti scheggiati a parte, il risultato ne vale indubbiamente la pena! Chissà tra 20-30 anni cosa ricorderà il Magù di questo pomeriggio di follia: una madre in fuga? Una nevicata colorata? Le canzoni che ripeterà ai propri figli? La TOTTA?! O conserverà i disegni in un baule?

Susibita ha detto...

Sfolli: e Twinkle twinkle little star? io le ninnenanne le so solo in inglese per via del british side della famiglia (mio cugino è italo-inglese e mia zia gliele cantava tutte). Mia madre invece mi ha cresciuta con Il Piave Mormorava e Bandiera Rossa La Trionferà + canti tradizionali ebraici. Mi si spiegano parecchie cose, ecco.

Lisa: almeno uno dei due ne avrà un ricordo positivo allora =DDD!!! A qualcosa è servito, in effetti dell'albero sono piuttosto orgogliosa.

Tabata Potter ha detto...

Sei unica Susi, ti sono grata perché leggerti mi fa ridere anche quando non ne ho voglia.

Anonimo ha detto...

dai...il carnevale passa presto!
50 mm f1.8 ?

Susibita ha detto...

Tabata: grazie, a te per le tue belle parole, sono contenta che questo sia un bel posto dove passare e stare bene. Il tutto è reciproco =).

Velma: 'mazza che occhio.

patamaga ha detto...

Beh, ma l'albero è bellissimo!....si sa che l'arte è anche sofferenza.

Castagna ha detto...

Adorabile! Tu e anche l'albero, e anche Magù ("mamaaa! mamaaaa!").

Anche a me hanno cantato Bandiera rossa, Bella ciao e Sul cappello sul cappello che noi portiamo...

Solo recentemente ho realizzato che a cantarmele era la Prozia Maestra, cattolicissssssssima, alunna delle suore di Maria Ausiliatrice, ma anche l'unica donna della sua generazione che non aveva mai voluto sposarsi e aveva percepito tutta la vita uno stipendio e poi una pensione, facendosi un mazzo così nella scuola pubblica. E ho capito molte cose.

Susibita ha detto...

Patamà: vero??

Castagna: onore alla zia, allora =).

Anonimo ha detto...

Luminosità e bordi sfocati...

Lex ha detto...

Ricordo che i coriandoli a casa dei miei hanno continuato per anni a saltare fuori dai posti più reconditi.

Susibita ha detto...

Velma: però dico gli scatti alla pancia, eh. perchè questi del carnevale sono da ipod con instagram.

Lex: i coriandoli sono il male.

Anonimo ha detto...

Allora niente occhio!

Anonimo ha detto...

potevi travestirlo da mosè nella cesta sul nilo.

Susibita ha detto...

Wiwi: azz. Ma tu sei un genio.

Giulia ha detto...

AHhahahahahah sei mitica!!!!