19 novembre 2012

Noi siamo stati in un posto in cui.

In cui in ogni piazzetta, slarghetto, piazzuola c'è una fontana e l'acqua è limpida e freddissima.
In cui il sole sorge tardi e tramonta presto, e se sei abituato a fare il riposino postprandiale vuol dire che ti sei un po' fottuto il pomeriggio, però rimani in una casa dove ogni cosa intorno profuma di legno, il piumone è rosso e il tè è caldo.


In cui qualcuno ha cercato jem-e-le-holograms su youtube commuovendosi pubblicamente in preda all'amarcord.
In cui qualcuno ha ricordato che da piccole il gioco preferito di entrambe si chiamava tombino, e ne ha dedotto che alla luce di ciò si spiegano molte cose.
In cui qualcuno si è ritrovato. Quelle che eravamo, che avremmo potuto essere, che siamo rimaste.
In cui qualcuno ha comprato un cappello nero con una spilla in lana cotta a forma di fiore e non ha ancora deciso se si sente più Julia Roberts in Monna Lisa smile o Jessica Tandy in A spasso con Daisy, ma forse più la seconda.
Un posto in cui esiste la più alta concentrazione di carrozzine mai vista, che manco il Chicco Village a natale.
Un posto in cui le mamme hanno 20 anni e le nonne 40 e fanno l'aperitivo, che se lo dico a mia suocera (ma pure mia madre) quelle si rifiutano perchè scusa, ma per due olive e un chinotto vieni qui che ti tengo i bimbi e gli metto su il re leone, no? almeno mi controlli il compiuter, che non mi funziona e non posso più giocare a scala quaranta.
In cui qualcuno ha temerariamente invitato i quattro al completo, senza immaginare.
Un posto bellissimo, caldo e ordinato che non aveva mai visto il passaggio di un duenne e di una carrozzina piantata tipo monolite sui punti di passaggio, quindi sostanzialmente sempre tra i coglioni.
Noi siamo stati in un posto in cui qualcuno ha cucinato per noi polpette e pancakes con sciroppo d'acero.
In cui altri hanno monopolizzato il telecomando ammorbandoci con l'ocarina, cantato i tle pozzellini, disegnato a matita sulla tovaglia, rubato ciucci.
In cui altri hanno dormito e rigurgitato latte sui pile di tutti i presenti nessuno escluso e pure sul pavimento pulito.
Un posto bellissimo in cui qualcuno avrebbe voluto passare inosservato, discreto, di compagnia e invece è transitato con la grazia di Sandy la tempesta del secolo.




4 commenti:

Robin ha detto...

:) Aaww che magnifico weekend!

raffaella ha detto...

Esistono ancora posti reali così? Meno male allora. Non tutto è perduto!
Raffaella

Lex ha detto...

Uhm, vediamo se riesco a indovinare che posto è questo...
Sesto San Giovanni?

Susibita ha detto...

Robin: non male, in effetti...;)

Raffa: bè faceva anche un freddo cane, ma suppongo che ogni medaglia abbia il proprio rovescio.

Lex: no, maddai, come hai fatto??? è per via delle fontanelle limpide e ghiacciate, mi sono fatta sgamare.