16 aprile 2019

Invero siete già meglio.

A 8 anni io ero una bambina dolcissima, timida e serenamente avviata verso una pre-adolescenza complessata.
Una bambina con moltissimi sogni, emozioni profonde, certezze poche e paure troppe.
Sapevo fare la ruota storta, finire i compiti con passione e mangiarmi le dita, giocare a tennis con l'ansia, perdermi nei libri e dimeticarmi, sentirmi piena di bellezza e fragile, nuotare male.
D'estate guardavo invasata Mimi Ayuara, Creamy e le incredibili forme teutoniche delle sorelle Kisugi,  sperandomi un giorno alta e gnocca.
Ascoltavo Who's that girl sculettando in salotto.
Amavo la musica, ma non la conoscevo.
Non guardavo il tg, perché il tg non arrivava, dove vivevo allora.
Conoscevo il francese piuttosto bene, mais je l'ai perdu et je ne sais pas pourquoi.
Sapevo dire grazie, prego, scusa - quest'ultima un po' troppe volte.
Ero veloce nella corsa, ma terrorizzata dalle gare.
Credevo in Babbo Natale con tutta la mia anima ed anche in Gesù.
Praticavo per natura ed educazione l'empatia verso ogni cosa. Ad esempio adoravo i cavalli ma se me ne facevi toccare uno, la vera verità è che io mi cacavo sotto.
Del mondo che mi circondava, non sapevo alcunché.
Di cose che sapevo veramente fare, nessuna che mi desse certezze.

Voi, voi sapete leggere uno spartito semplice o medio.
Sapete chi è Greta Thunberg e perché sciopera di venerdì, l'ascoltiamo insieme su YouTube.
Leggete la storia di Malala.
Non sapete esattamente cosa sia un canale tv, ma conoscete tutta la serie di Adventure Times su Netflix, il documentario di Leonardo di Caprio sul riscaldamento globale e quell'altra roba coi pupazzi colorati che intrecciano dialoghi assurdi e complessi.
Siete bambini ma il mondo adulto non vi è remoto.
Noi siamo il futuro, mi avete detto.
Sapete chi è Alfred Wegener, io non ricordo nemmeno ora se sia lui quello che è l'uomo più intelligente di cui non hai mai sentito parlare, mamma.
Conoscete il nome del presidente degli Stati Uniti (ma non di quello d'Italia).
Sapete fare una capriola sott'acqua. Completa.
Una di voi sa cavalcare un pony sotto gli occhi di tutti, quando chiamano il suo nome, senza batter ciglio.
Sapete dirlo, se avete paura.
Sapete suonare un brano, sbagliare un passaggio dietro l'altro, portarlo a termine lo stesso.
Sapete perdere.

Sapete un sacco di cose, ma non è questa la cosa più bella.
La cosa più bella è che le sapete anche fare.
Sapere e saper fare sono due cose profondamente connesse, ma tragicamente diverse e non necessariamente consequenziali.

Io voglio che impariate, e impariate a fare.
Desidero che sappiate cose, ma coltiviate dubbi, percorriate strade.
Voglio che ascoltiate musica e che la facciate, strumenti di voi stessi.
Questo desidero per voi, per questo insisto tanto: che sappiate tirare fuor le mani dalle tasche, per usarle ogni volta che occorrono.
Che sappiate pensare bene, e bene agire.
Desidero che nessuno possa fermarvi.
Desidero che sappiate riconoscere la paura, quando vi chiama, e sorriderle.

10 commenti:

ero Lucy ha detto...

Ti ritrovo dopo molti mesi. Bellissimo post. Grazie.

Unknown ha detto...

Grazie a te, Lucy. Non sapevo che di qui passasse ancora qualcuno :), grazie di averlo fatto!

Lex ha detto...

Bello, sì. Mi rimane però un dubbio: in che senso dove vivevi tu il TG non arrivava?
Il fatto, poi, che due bambini sappiano chi è Wegener mi commuove, ma mi domando come l'abbiano conosciuto.

Susibita ha detto...

All'epoca ero in Africa, sono tornata in Italia a 10 anni. Niente tg, solo vhs 😉. Per Wegener -chiunque sia costui, me lo sono già scordato- ha fatto tutto Cosmos, di cui il biondino è appassionato.

Anonimo ha detto...

Che bel post! Riconoscere, gestire e magari affrontare le proprie paure...magari, eh! Mi chiedo che adulti saranno i ragazzini di oggi...e mi chiedo che anziani saranno gli adulti di oggi. Vabbè io se continuo così neanche ci arrivo, mi sa. Velma

Unknown ha detto...

@Velma, bentornata! Che piacere sapere che passi ancora di qui! Il confronto tra i nuovi bimbi futuri adulti e le vecchie generazioni (pure, e forse soprattutto, la nostra) è un tema per me ricorrente in questo periodo e sono del parere che non dobbiamo cedere al disfattismo.
Tanta appassionata e nostalgica difesa per la dorata infanzia anni 80 e poi il nostro mondo adulto è comunque ancora pieno di stronzi XD.
Per non parlare della generazione dei miei: hanno fatto il 68, volevano cambiare il mondo, e poi vabbè - si saranno detti- "anche stavolta, la prossima volta" ;).
O forse no.
Forse è solo un processo lungo, pieno di passi indietro e pochi -dolorosi, faticosissimi- passi avanti e nessuna generazione ne è davvero immune.

digito ergo sum ha detto...

wow. grazie. davvero grazie. sapere e sapersi sono due cose fondamentalmente opposte ma complementari. c'è dentro la necessità di affrontarsi, il richiamo al saggio "non sono gli altri che dovete superare, ma voi stessi".

c'è dentro tutto (grazie l'ho già detto? no? imperdonabile: grazie)

Elena ha detto...

leggerti mi procura sempre un enorme piacere.. riuscire a sorridere alla paura quando chiama è la soluzione per vivere al meglio, io devo ancora perfezionare il tutto…. un bacio, elena

Susibita ha detto...

@digitoergo sum e @elena grazie di essere passate/i.

Scusate se rispondo solo ora, passo sempre più tempo fuori che qui, e non ho ancora capito se sia un bene o meno. Ma grazie davvero di essere passati voi, invece, e delle vostre gentili parole.

Anonimo ha detto...

Ah, eccoti. Mancavi. Castagna

(Loro sono assurdi, quanto sono belli. Per fortuna a 12 anni ridiventano coglioni, e a 17 di nuovo meravigliosi. Per gli altri. Per papà e mamma, da 13 a circa 20, disastro. Ma quando ne avranno 20 qualche loro prof ti avrà già detto infinite volte che sono meravigliosi. Adesso ti sembra impossibile, ma non gli avrai creduto. E poi un giorno entrerai in cucina e ci troverai un uomo, e una donna, che stimi. E ci resterai stranita nonostante tutto...)