22 novembre 2017

Eravamo lì da un'ora a parlare.

C'è una stradina bianca proprio di fronte al cancello di casa, e Nina ed io l'abbiamo imboccata per la nostra consueta passeggiata.
Io portavo un cordino, lo porto sempre con me perché mi é utile per le fascine di legna che raccolgo per strada: resti di rametti spezzati dal vento che lascio seccare per qualche giorno sotto il portico e poi diventano perfetti per accendere la stufa.
Nina correva veloce.
Ci siamo inoltrate oltre l'albero di giuggiole, perché i cacciatori avevano aperto la strada, pulendo il bosco.
Nina parlava e parlava.

"Mamma io di notte non dormo quando tu dormi"
"Ah no?"
"No, tu dormi e io vengo nel bosco"
"E che ci fai di notte nel bosco?"
"Salvo il popolo delle fate e divento il loro capo. Sono il capo perchè una volta ho incontrato una cinghiala e lei mi ha addomesticata."
"Vuoi dire che l'hai addomesticata?"
"No, voglio dire che lei ha addomesticato me e io ho succhiato il suo latte."
"Hum."
"Ogni notte, sai? mentre dormi."

Eravamo lì su un tronco a parlare da quasi un ora e non ci mancava proprio nulla, quando è iniziato l'autunno.
Non è facile sorprendere una stagione quando arriva, l'istante preciso in cui si palesa, ma noi siamo state fortunate, perchè si è alzata un'aria fredda,  il sole s'è arrossato forte forte e in un attimo era sera così che non ci poteva esser proprio alcun dubbio.
E io sentivo tutto, mi sembrava di percepire proprio ogni cosa: le formiche sotto il tronco a disegnar cunicoli, il geco che dava l'addio all'estate, l'erba rassegnata a seccare.
E proprio lì accanto, questa mia bambina magica e selvaggia, che guardava l'ultimo volo del pipistrello.


1 commento:

Castagna ha detto...

Che bella, questa bimba druida.