17 febbraio 2015

La nipote del Gran Mogol.

Susibita ha in programma una breve tappa lavorativa nella Città Grande.

La doverosa premessa a quanto segue è che dal momento in cui Susibita ha messo i piedi, anzi prima ancora gli occhi, sulla Collina dei Conigli, ha saputo di non essersi sbagliata, di aver fatto cosa buona e giusta.
Non c'è stato un solo momento in cui abbia rimpianto la vita di prima.
Perché la Collina, dovete sapere, è proprio fatta per lei.
Negli anni Susibita si è sempre più mollemente adagiata nel degrado stilistico a cui il suo armadio tendeva -invero- anche prima.
Ha progressivamente abbandonato jeans stretch e maglioncini, per gettarsi - spensierata e temeraria - nel bolo di tute in acetato e felpe con cappuccio che è diventato il fondo del suo letto.
La cosa figa di lavorare da casa è che puoi avere una call skype alle 12.30 con un tizio nel Canterbury e sembrare una persona seria, una che ne sa - indossando il pigiama di flanella, le crocks e puzzando vagamente di stufa a legna.

Forse la cosa che le manca sono solo i colleghi, gente adulta con cui parlare, prendere un caffè.
Per carità, Google simpaticissimo, sta accucciato ai piedi che è una meraviglia. Non fosse che qualche volta è un po' petomane, ma magari quello è un problema che avete anche voialtri là fuori nelle Città Grandi, col vicino di scrivania. E a 'sto punto -perdonate- ma francamente meglio il mio cane.
Tuttavia anche questo fatto di  levarsi il pigiama ogni tanto e ricordarsi che si è degli esseri umani e non dei teletubbies, non è da sottovalutare.
Inoltre Susibita sa per certo che nella città grande esistono un sacco di ristoranti fichissimi, lo vede dalle vostre foto su Instagram.
Robe che mi parete tutte a Niuiorch, gente. Ma che posti frequentate?
Noi qui al massimo cinghiale in umido, se dico che sono vegetariana generalmente rispondono con sincera afflizione: "Mi spiace. E per quanto tempo, ancora?".
Come una malattia che è piombata addosso dall'alto e da cui prima o poi ti riprenderai, inconcepibile la scelta volontaria.

Insomma Susibita è felice e garrula come una poiana in primavera per questo piccolo diversivo nella quotidianità campestre.
Ha tirato fuori jeans e maglioncini e addirittura la piastra.
E' felice e garrula come una rondinella all'idea di andare in un ufficio dove pare ci sia gente, addirittura delle donne (Susibita lavora nel 99% dei casi con uomini. No scusate, peggio: con uomini, e ignegneri).
E' felice e garrula perché pregusta brevi ma felicissime reunion con amici cittadini.
E' felice e garrula perché per qualche ora non avrà bambini intorno a sé.
Lo so, fa brutto messa così, ma è la vera verità.
E' altrettanto vero che dopo 8 h senza di loro telefonerà a sua madre chiedendo "come stanno? che fanno? s'ammazzano? me li passi?" e che al suo rientro li stritolerà di baci, ancora galvanizzata dalle notti di sonno ininterrotto.

C'è solo un piccolo problema, niente di che: lui s'è portato via l'unico trolley di casa.
Dunque Susibita si presenterà in ufficio per conoscere tutta 'sta nuova gente in zaino Quechua.
Ciò la definirà immediatamente ed irrimediabilmente per quella che essa - invero - è: la nipote quindicenne del gran Mogol, direttamente dal Campus Estivo delle Giovani Marmotte.

9 commenti:

mammapiky ha detto...

Trolley o zaino non importa! Goditi questo rientro in società!

Tessy ha detto...

No senti, tu ora vai on line e ti compri un trolley azzurro cielo, oppure in similpelle stampa pitone, vedi tu.
Poi quando arrivi nella Città Grande vai a comprarti un lucidalabbra, un paio di mutande in pizzo, un olio per capelli, insomma qualsiasi cosa che sia inutile e che ci si mette addosso.
Poi volevo anche suggerirti di inventarti - per una giornata - un'identità fasulla che ti vede single rampante childfree che vive a Lugano, ma mi sembrava troppo.
Io quando attacco bottone con qualcuno al supermercato mi invento che ho un figlio grande e un fidanzato giovane.

LAPERFEZIONENONFAPERME ha detto...

Goditi questa ventata di libertà e adultità!
Comunque lo zaino fa molto figlia dei fiori...spettacolo!

Lex ha detto...

Mia cara ragazza di campagna, ma basta che tu dica che sei arrivata dalla stazione all'ufficio col bike sharing, come una vera milanese eco-alternative-chic, ed ecco spiegato lo zaino Quechua. Tutto ti devo insegnare...

Susibita ha detto...

Tess: troppo tardi...

Lex: sono irrimediabilmente provinciale.[comunque: 2 h in coda per fare 20 km. Sto diventando snobbissima e perciò dico: rivoglio la Collina. Ora.]

Suster ha detto...

Ma come, dove, quando??? Ahimé uno ti perde di vista per un po' e tu che mi combini? Mi diventi una yuppie rampante? Ma dove andremo a finire signora mia. Orsù, fai ritorno al tuo pigiama di flanella e ai tuoi cinghiali e basta con queste velleità da urban girl!

Susibita ha detto...

Sus: manca poco, non temere. Il pigiamone mi attende. Comunque faccio pausa pranzo in compagnia, signori miei. Alla macchinetta del caffè parevo un'invasata, mi son fatta offrire pure la merendina da QUELLI CON LA CHIAVETTA.

emanuelas ha detto...

ciao Susi! era una vita che non leggevo! :)
e come ti ritrovo...
abbiamo la stessa divisa da lavoro, a parte questa breve parentesi sociale,
e stesse calzature antinfortunistiche..
stesso vago odore di legna bruciata..
ho investito i miei risparmi ha oysho ed ho scoperto le felpe in pile..
mi risparmio però il cane petomane, grazie, ho i 3 gatti come compagni di lavoro, il cane peta fuori..
certo.. la mia pausa caffè trascorro andando a raccogliere le uova nel pollaio.. Tiè..
;-)
e.

emanuelas ha detto...
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