25 settembre 2013

Mentitemi, piuttosto.

Sono certa che sarà capitato anche a voi di dimenticarvi di vostro figlio alla fermata del pulmino.
Vi sarà certamente successo di essere completamente, candidamente ignare dell'esistenza di qualunque altra cosa nell'universo salvo la vostra casella mail, la chat coi colleghi e il tizio della banca al telefono.

Naturalmente capite bene la sensazione d'irritazione che in quel frangente può suscitare il ripetuto suonare di un clacson di fronte al vostro ingresso, e immagino che anche voi l'avrete comprensibilmente liquidato con un infastidito 'fanculo le melanzane, presumendo si trattasse del furgoncino dell'ortolano e non dell'autista imbestialito del sopraddetto pullmino - ora incastrato in mezzo alla via, il vecchietto volontario che fa assistenza ai bimbi con la mano destra schiacciata sul vostro campanello e quella sinistra in quella di vostro figlio: piccolo, attonito, ingrembiulato.

Io non ve lo dico come mi hanno guardata.
Non ve lo dico perché -ne sono certa- lo sapete meglio di me, immagino.
Ma soprattutto non vi descrivo il faccino dell'ingrembiulato, in quel grembiulino più grande di lui, il visino appuntito, gli occhi enormi, giganti.

Sono certa che mi capite.
E se non mi capite, mentitemi, piuttosto.

20 commenti:

emanuelas ha detto...

ahahahahahahaha
no comment, scelgo l'onestà.. ahahhahaha
e.

Susibita ha detto...

Emanuelas: avevo detto di mentire. Mentire spudoratamente, credibilmente. Ma guarda questa oh, che se la ride. Comunque stamattina ho richiesto scusa., genuflettendomi.

serendipity ha detto...

vabbè dai non è che l'hai lasciato solo alla fermata ... c'erano autista e vecchietto a vegliare su di lui ... hanno dovuto bussare al campanello forte ok ... ma insomma si, può capitare .. o meglio a me potrebbe capitare, non vado fiera del mio essere ma ... può capitare

Tessy ha detto...

Susi, come ti capisco! Pensa che una volta ho dimenticato il Cicciobello sul seggiolino del carrello del supermercato, pensavo solo ai surgelati e al toyboy che non rispondeva agli SMS!!!
Per fortuna quando me ne sono ricordata e sono tornata indietro il bambolotto era ancora lì ... ma non mi ha rivolto la parola per una settimana.
Ok non faccio ridere.
E non so se ti capisco davvero, che a me mi hanno dimenticata pure al ristorante quando ero piccola, ma ricordo solo il profumo del sugo di pomodoro e il cuoco che mi faceva fare la scarpetta.
Il ricordo più traumatico è l'imbarazzante taglio di capelli che mia madre si è ostinata a farmi fino a quando ho compiuto 15 anni.

Robin ha detto...

A me non è mai successo solo ed esclusivamente perché non ho figli :)
Non abbatterti Susi, ne farai di peggiori in futuro e non per questo sarai meno brava mamma!

Susibita ha detto...

Serendipity: no infatti non l'ho lasciato alla fermata. Semplicemente non ci sono proprio andata =(. Comunque sì, autista e vecchietto sono la mia e sua salvezza.

Tess: vatti a fidare dei toyboy, non ne esistono più come una volta. Comunuque se il ricordo perggiore sono i capelli e tua madre ti ha lasciata al ristorante posso sperare che non sia rimasto traumatizzato. Ottimo. Perché a un certo punto mi guarda e mi fa: "mamma, pecché non z'ei?". Che mi sono guardata allo specchio e ho pensato "impiccati".

Robin: peggio tipo non andarlo a prendere a scuola? pò esse. Mi ci vedo.

El_Gae ha detto...

Ops!
I miei non prendono il pulmino. Un problema in meno.

Unknown ha detto...

Fortuna che non prendono il pulmino.
E lui cosa ti ha detto (non il volontario, l'ingrembiulato)?
Un abbraccio fortissimo :)

Alice dalla nascita ha detto...

Mio papà si è dimenticato di venirmi a prendere all'asilo: me lo ricordo ancora. Ma era diverso, il tuo era davanti a casa, è stata questione di attimi.
E una volta non mi sono dimenticata anch'io di andare a prendere mia figlia?!! E' che ogni giorno c'era un programma diverso tipo: lun. nonna A, mar. io, merc. nonna B, ecc. e un giorno sono andata in tilt!
Perciò io ti capisco...ma non faccio testo...

Lex ha detto...

Be', io ho dimenticato in giro diverse volte la giacca. Vale lo stesso?

raffaella ha detto...

Troppe cose in una testa sola, troppe cose in una vita frenetica.
Sii indulgente con te stessa. Succede.
Raffaella

PRxT ha detto...

Credo che possa succedere... Ma spero vivamente che a me non capiti.. ;-P

Susibita ha detto...

Alice: come dicevo a tess mi ha detto " pecché non z'ei, mamma?" giusto per non farmi sentire un verme più di quanto non mi sentissi.

lex: non so, vedi tu.

Raffa: mm. grazie =(

Prxt: te lo auguro. E' cosa rara comunque, un privilegio delle stordite croniche. se non lo sei, dormi pure notti tranquille.

Anonimo ha detto...

Una volta leggevo un blog di una americana che aveva un figlio maggiore e poi due gemelli. Beh, lei si era messa sul frigo un biglietto in cui segnava i giorni passati senza dimenticare il primo alla materna. :-)
Pellons

Susibita ha detto...

Pellons: ma questa è il mio mito! ma chi è? dov'è? come si chiama??

Anonimo ha detto...

ciao, io non mento...mi hanno chiamato dalla scuola elementare due volte l'anno scorso perché mi ero dimenticata che c'era qualche cavolo di sciopero e i bambini uscivano alle 14.00. La prima ero a un pranzo di lavoro col mio capo, ho mollato tutto, mi avevano appena portato il primo e ho pedalato come una pazza sentendomi la peggior madre dell'anno (non è che mi capiti di rado intendiamoci). Quando sono arrivata lui era lì che chiacchierava amabilmente con altri tre sfigati, quindi su 400 bambini circa non ero proprio l'unica svalvolata... Valeria

Anonimo ha detto...

La sindrome della madre di Dylan McKay

La madre di Dylan McKay, che per inciso è una donna intelligente, sensibile, tosta e molto bella, come i suoi due figli del resto, entra alle riunioni in ritardo, scivola lungo il muro e sta attenta con la stessa espressione di suo figlio in faccia. Poi i genitori sciamano e lei va via a passo misurato. Se sente un "Signora S.?" alle sue spalle, la vedi che irrigidisce la mandibola, stringe gli occhi e chiaramente pensa: "no ti prego, non oggi, non di nuovo" e si gira con aria di imminente martirio, parlando con un filo di voce.

Se scopre che devi dirle una cosa normale, o darle addirittura una buona notizia, deglutisce chiodi. E' che purtroppo le buone notizie che potremmo darle sono: "Signora suo figlio è bello come il sole, furbo come una volpe, indipendente come un gatto, complicato come Amleto e pertanto assai più fascinoso della media dei ragazzini della sua età, un suo sorriso sincero vale sacchi d'oro massiccio e illumina il viso per dieci minuti cronometrati alle sue compagne di classe, ma si comporta la maggior parte delle volte come un'arma biologica volta all'autodistruzione, che facciamo adesso?".

Non c'entra niente ma volevo spiegartelo dall'altro giorno.
Castagna unlogged

Susibita ha detto...

Valeria: ti ringrazio. grazie. ma proprio tanto. A te e pure a quelle altre 3 svalvolate. Mi piace l'immagine di te che pedali come una pazza sentendoti la peggio madre dell'universo, assomiglia profondamente alla mia riflessa nello specchio. Adoro il mal comune mezzo gaudio, riporta tutto alla normalità.

Castagna: cara, grazie!! ma questa mamma di dylan sembra adorabile! pure io scivolo silenziosa cercando di non dare nell'occhio. però non lo so se i miei figli sono altrettanto affascinanti. per me sono delle bombe a orologeria e al contempo m'incantano. Speriamo di riuscire a maneggiarli.


Susi

Anonimo ha detto...

Ah Susibita quando vuoi pillole di normale schizofrenia non mancherò di scriverti, con me si sfonda sempre una porta aperta...le amiche/conoscenti/amiche di amiche quando non vogliono sentirsi delle merde perché sono disorganizzate o incasinate, dimenticano gli appuntamenti dei figli, i compiti, i quaderni, i libri in cartoleria, le preziose cartellette coi lavori di tutto l'anno dal gelataio chiamano me. Quando i bambini erano minuscoli e l'onta peggiore per una madre era NON allattare, oH Mio dio che madre degenere NON ALLATTI??????????, chiamavano me. Sono l'apoteosi dalla "madre sufficientemente buona", nel senso che oltre il sei quasi politico non vado....;) ma ci convivo serenamente. ciao, Valeria

Susibita ha detto...

Valeria: allora facciamo così: tu leggi me, io leggo te e così ci auto-giustifichiamo a vicenda. O forse tu non ne hai manco bisogno.