24 gennaio 2012

Storia di una piccola scema.

C'era una volta Piccola Scema che viveva  in un paesino in culo ai lombrichi ma evidentemente era convinta di stare sulla Fifth Avenue, tanto lei la benzina poteva farla come e dove voleva, era così comoda.
Piccola Scema stava in un mondo tutto suo, che vuol dire che era un po' rinco, infatti quando sui giornali leggeva dello sciopero dei tir lei non faceva 2+2 e prendeva le dovute precauzioni pensando "vivo in un paesino in culo ai lombrichi, sia mai che rimango senza benzina".
No.
Lei meditava sul colore di cui si sarebbe tinta i capelli dopo aver partorito.
Piccola Scema, uscendo di casa, ignorava la spia del serbatoio in riserva, procastinando il rifornimento al dopo-spesa.
Piccola scema aveva infatti prima alcuni beni essenziali e vitali da prendere: un cestino di kiwi da sorbire a digiuno alla mattina perchè fanno andare in bagno. Croccantini per il gatto grasso e immunodepresso. Una spugna ruvida, per l'esfoliazione sotto la doccia.
Un pezzo di caciottina in offerta. Clementine grandi come poponi a 1,90/kg. 4 filetti di merluzzo surgelati. Un pacchetto di gommose "gocce di pino".
Piccola Scema, passando davanti al primo benzinaio, notava di sfuggita un'assembramento che avrebbe dovuto ricordarle "The day after tomorrow" ma che in lei suscitava invece un solo, snobbissimo e demente pensiero: " Ma che ovvido assembvamento di cavevnicoli, mi tocchevà passave al successivo, pevdinci."
Al terzo benzinaio con esposto il cartello "CARBURANTE ESAURITO"  un piccolo, solitario, neurone si accendeva nella testa di Piccola Scema, che subito ricordava la prima cosa da fare in questi casi:  trovare un colpevole. Infatti chiamava il suo compagno, Piccolo Stordito.

"Piccolo Stordito, ieri mi hai lasciato la macchina senza benzina: se adesso a me e a tuo figlio ci devono venire a recuperare col carro attrezzi è colpa tua."
"Ho provato a chiamarti per avvisarti ma non rispondevi"
"C'erano le clementine grandi come poponi a 1,90."

Piccola Scema era rinco, ma audace.
S'inerpicava dunque su per la collina e tentava il tutto per tutto in direzione del piccolo benzinaio di Paesino in Culo ai Lombrichi.
Frattanto la raggiungeva la telefonata della madre e della sorella, come sempre lucide e padrone della situazione.
"Dove sei? Hai fatto il pieno? Ma sei scema? Possibile tu sia mia figlia con quel cervello piccolo così? E adesso? E se ti si ferma per la collina? E la creatura? Aspetta, forse ho trovato un modo di venire a recuperarti in elicottero con la Protezione Civile, ti porto pure una tanichetta. Stai calma, capito? STAI CALMAAA!!".

15 minuti dopo l'ultimo benzinaio sull'ultima curva alla fine del paesello riforniva Piccola Scema dell'ultimo pieno disponibile.
Piccola scema era molto rincoglionita.
Però aveva un gran culo.

11 commenti:

Castagna ha detto...

Ahahah che bella risata che mi sono fatta.

Come ti ho risposto da me, questo è il motivo per cui non so se vengo giù questo weekend, oltre al fatto che non sono certa di aver recuperato l'uso dello stomaco.

Nespola sull'albero ha detto...

Chi non ha testa, abbia culo, insomma.

biancamora ha detto...

Stavo con l'ansia fino alla fine del post! :)
Per fortuna che alla fine sei riuscita a fare il pieno... Io con due nani avevo un pochino di apprensione e quindi venerdì ho fatto il pieno alla mia e lunedì a quella di mio marito che viaggerebbe con la spia del carburante accesa sempre. Maledette le stime di km dei computer di viaggio!
Ho fatto anche la spesona venerdì, lunedì la scorta di latte e ieri quella di verdura... Ora il cataclisma può arrivare. Breve però! ;)

Robin ha detto...

Beh, oltre a Piccola Scema c'è anche una Grande Scema che ancora non ha fatto benzina... a rapporto! ^^'

Susibita ha detto...

Castagna: fai bene a non spostarti, qunado sarà io ti aspetto. rimettiti e fai il pieno alla macchina, almeno tu.

Nespola: me piasce questa nuova versione di me piccola e scema. Aggiungerei anche "gnocca, piccola e scema". Mi sa così di fru-fru.

Biancamora: quando si dice una gran testa, vedi? ti passo mia amdre, così le dai un po' di soddisfazione.

Robin: sei nel posto giusto, mia cara, benvenuta.

the pellons' ha detto...

D'altronde hai le attenuanti.
Sei incinta.

Lex ha detto...

Si, sono d'accordo; se non fossi incinta non avresti mai commesso una simile sbadataggine, ma figuriamoci...

Susibita ha detto...

Pellons: grazie per la fiducia.
Lex: sei il solito cinico decostruttivista.

El_Gae ha detto...

Una volta nella vita bisogna rimanere a piedi, dai. Pensa che quando stavo con i miei, da ragazzo, si usava a turno tutti la stessa panda. Naturalmente nessuno voleva metterci la benza, per cui si faceva sempre in modo di arrivare a casa e lasciarla allo sfortunato successore. Mio fratello era un mito, riusciva a rientrare con così poco carburante che una volta non mi è bastato nemmeno per uscire di casa...

economistapercaso ha detto...

ahahahah!!!! ma lo sai che esiste un dio speciale delle piccole sceme? (lo so, perchè è anche il mio... ) ;-)

Susibita ha detto...

ElGae: tuo fratello adesso e anche il MIO mito.

Economista: io ero rimasta al dio delle piccole cose, ma quello delle piccole sceme è persino più consolante.