12 maggio 2016

Cose che si sentono spiando.

Così lui, disteso accanto a lei sul letto, fuori dalle coperte:

"Non piangere, non essere triste. Io quando sono triste sai che faccio? Penso a una cosa bella."
"A cosha pensi, papà?"
"Penso a mamma."
"Anch'io."
"Sai che mamma ti ha fatto lei?"
" E tu no?"
"Io anche, ma solo un pezzettino all'inizio, il lavoro grosso lo ha fatto mamma. Non so come abbia fatto: noi maschi non siamo capaci. Lei invece mentre mangiava, dormiva o rideva, ti faceva.
Quando andava fare la spesa ti faceva questo piedino qui, mentre guardava la tv ti faceva questo nasino, mentre leggeva i libri ti faceva la tua bella testolina, e quel giorno che girava il sugo ti ha fatto queste labbra rosse qua."
"Anche gli occhi?", si caccia il dito negli occhi.
"Sì."
"Pure i capelli?", si tira una ciocca.
"Sì, tutto. Ma non so come abbia fatto."
"Io sì, che lo so."
"AH sì? e come?"
"Mi ha disegnata, e poi mi ha lassiato assiugare."




[a codesto punto quell'altra, quella affacciata a spiare, prendeva e gettavasi sul letto in lacrime]





9 commenti:

Suster ha detto...

Meno male, allora non sono l'unica schiappa con la lacrima facile ! ;-P

D'Erica ha detto...

uh questa è da lacrime a fiotti!!

Lex ha detto...

Abilissima la tattica di lui: “... non so come abbia fatto”; così adesso tutte le domande scottanti sul tema verranno poste a te.

Susibita ha detto...

Sus: hei tesoro, stai parlando con la fontana della provincia. Una master of class in piagnistei, con o sensa ciclo. Una vera pro.

D'erica: benvenuta nel club.


Lex: ma tanto lei ha già capito tutto...

mocaliana ha detto...

😂😂😂

Nora ha detto...

Ma...ma...tua figlia è da lacrime e baci!

Lisa ha detto...

Che poesia! Che tenerezza! Tutti proprio in famiglia siete tenerissimi! E tu sei un'artista, a definire con tratti cosí peculiari quelli che ti circondano.
In risposta all'altro post: no, non ricordo quale fu il mio primo vero libro, ma ricordo che a un certo punto mi sono resa conto che potevo fare a meno delle illustrazioni dei miei libri infantili e che la pagina stampata fitta fitta di colpo mi sembrava attraente. Leggevo e la mia immaginazione riempiva la pagina di colori. Ricordo una collana per giovani dal dorso rosa o viola che vendevano al Bennett, tutti me li lessi quei romanzetti! E poi credo di averli rivenduti per comprarne degli altri. Ma non erano libri trascendentali, i Classici arrivarono molto dopo. Diciamo che sguazzavo felice nella letteratura giovanile pop più melensa e indistinta.

Susibita ha detto...

Lisa: ma secondo me erano gli stessi che leggevo io, "il pendolo stregato" ricordi? ce li siamo di sicuro scambiati. di sicuro.

Lisa ha detto...

Ora che lo dici credo di ricordare qualcosa di simile... E che a un certo punto mi era presa la fissa del thriller/horror/paranormale e mi ero fatta prendere di brutto da un romanzetto intitolato "Ricordati di me". Lei che muore giovanissima e che dall'aldilà vorrebbe intervenire nell'aldiqua, ma ovviamente le risulta ben difficile, come nel film "Ghost" ma molto più light. Ero anche nella mia epoca dark...