27 febbraio 2016

mi alzo.

È un bellissimo giorno di pioggia.
Nella mia cucina la moka piccola e un toast sgranocchiato sul tavolo, la finestra aperta sulla valle madida.
Quando sono scesa dal treno, l'altra sera, è stata l'aria a colpirmi, profumava di buono.
Al mattino non smettevo più di guardare le colline, scrutare la riva per gli asparagi novelli.
Il cielo è la cosa che più diverge, rispetto alla città: quello su è quasi sempre fermo, questo qui invece è diverso da un minuto con l'altro, perchè le nuvole cambiano forma, posizione, colore.
Il cielo qui ha ritmo, danza.
Sono molto stanca, un pò confusa, e molto grata alla pioggia che mi fermerà.
Niente lezione, oggi, nessun programma.
Il mio bambino si è svegliato col sorriso, ho acceso la ceretta in bagno.
Un sacco di bulbi scintillano sul vialettto, arturazzo aveva una zecca grossa cosí. È per via del caldo, a fine febbraio.
Le mie paure le lascio marcire sotto l'acqua, magari ne vien fuori qualcosa di buono.
Vado a svegliarlo, gli carezzo la barba, lo bacio sugli occhi, le ciglia.
Mi alzo.



5 commenti:

Lisa ha detto...

Che poesia! Dai che ti rigeneri! Anche qui piove, a tratti vivificante, a tratti devastante. Il cielo bambino oggi alternava momenti radianti a un broncio e a una sfuriata. Marzo pazzerello!

Lex ha detto...

Dev'essere proprio cresciuto tanto Magù: già la barba...

Suster ha detto...

Il bello della separazione, anche dai luoghi, è che poi il ritorno aiuta a riconsiderare il tutto, perfino la pioggia, in una prospettiva differente.
Qui siamo rimasti appiedati, se no passavamo a trovarvi (i doni di babbo natale stanno marcendo nell'armadio. Vorrei consegnarli prima che a magù spunti davvero la barba)

Suster ha detto...

Il bello della separazione, anche dai luoghi, è che poi il ritorno aiuta a riconsiderare il tutto, perfino la pioggia, in una prospettiva differente.
Qui siamo rimasti appiedati, se no passavamo a trovarvi (i doni di babbo natale stanno marcendo nell'armadio. Vorrei consegnarli prima che a magù spunti davvero la barba)

Susibita ha detto...

Lisa : ...e -tecnicamente- non è neppure Marzo!

Lex: temo che una volta cresciuta la barba non mi consentirà molto facilmente di accarezzarlo e sbaciucchiarlo.
Argh.

Suster: urge incontro.