7 novembre 2013

quando non ci sei.

Quando tu non ci sei mangio da sola davanti al computer e lascio i piatti nel lavello.
Quando tu non ci sei sto comoda nel mio limbo di singletudine, a lasciar i peli ricrescere, sfrenati e selvaggi.
Quando tu non ci sei il mocho sta fisso nella doccia, perché a me non da noia anzi mi torna comodo.
Quando tu non ci sei la casa è mia e faccio ciò che voglio.
Quando tu non ci sei tu non ci sei e ci sono solo io.
Se la notte arriva quello piccolo lo sento arrotolarmisi intorno, allora mi piego su di lui e gli annuso la testa: come fanno da secoli tutti i mammiferi del mondo, nel gesto più antico di sempre.
Siccome tu non ci sei non posso chiamarti col piede, allora  lo prendo -pesante com'è- e lo riporto in camera sua. Passando sul tappeto calpesto un cavaliere del lego la cui lancia mi si conficca nel piede. Silenziosamente bestemmio e lo appoggio.
Quando tu non ci sei torno e dormo dalla mia parte del letto, ma la tua è fredda.
Quando tu non ci sei gioco a ruzzle sotto le coperte, sfrenata e selvaggia, fino a tardi.
Quando tu non ci sei guardo vecchie commedie sentimentali in seconda serata e m'imbruttisco abbestia perché io non sono jennifer lopez, tu non sei richard gere e nessuno dei due sa ballare il tango.
Quando tu non ci sei e devo fare una cosa importante che non ho voglia di fare, mi prende come un groviglio di lana nella pancia e resto nervosa e incarognita tutta la mattina.
Se invece ci sei penso che la fai tu e basta.
Quando tu non ci sei se mi dai fastidio spengo la chat e sono da sola.
Quando tu non ci sei lavoro con la radio accesa e faccio pausa stendendo i panni.
Quando tu non ci sei potrei stare senza di te per giorni perché so stare da sola, so fare tutto da sola.



D'altra parte - quando torni e sento la macchina che arriva - salto i bambini, schivo la ruspa, atterro sul tappetino, chiudo la porta e davanti allo specchio mi sciolgo i capelli pizzicando le guance.


9 commenti:

Lex ha detto...

Al posto di Papone non so se mi fiderei molto dell'ultimo paragrafo: sembra una captatio benevolentiae messa lì per tenersi buono quello che porta fuori la spazzatura.

Susibita ha detto...

Con la spazzatura ci provo sempre, ma poi se serve me la porto fuori anche da sola, che mica posso aspettare lui e intanto stare noi 3 nella bidonville.
Comunque oh, che la trovi un'altra che dopo 15 anni corre ancora a sciogliersi i capelli: non è tanto il fatto di scioglierli, quanto il correre che mi fa pensare.
A volte dovrei darmi una calmata, che non ho più 16 anni.

Vale.81 ha detto...

no, non darti una calmata, che è invece bellissimo!
è segno che in 15 anni certe emozioni, quelle di base, le fondamenta, non sono cambiate...
:)

Tessy ha detto...

Il film era "Vizi di famiglia".
Una roba orrenda che solo io e te abbiamo visto, forse perchè c'era Shirley McLaine che da sola valeva il film.
Tu comunque sei come me, o io sono come te.
Il che non è che ci renda tanto onore.
Ma poi quando ci sciogliamo i capelli (e anche il cuore) non ce n'è per nessuno, sorella.

El_Gae ha detto...

Ti capisco, mia moglie ha lavorato per anni a turno. In effetti in quelle notti mi sentivo solo ma avevano un sapore agrodolce che un po', talvolta, mi manca.

wonderchiari ha detto...

questo c'è sempre invece ._. 24 h gomito a gomito strano che siamo ancora assieme e non reciprocamente uccisi.

<3

oddio ho detto siamo ancora assieme ahahahhaha

raffaella ha detto...

Quel gesto di pizzicarsi le guance mi ricorda le farfalle nello stomaco e i sogni nella pancia. La voglia di stare insieme, rinnovata. Bello questo amore.
Raffaella

PdC ha detto...

Non me ne intendo, però suona bello.
Io odio legarmi i capelli, ergo non me li posso sciogliere, ma pizzicarsi le guance, fa tanto sedicenne anni cinquanta...

mammapiky ha detto...

Mi immagino l'abbraccio appena si apre la porta!