Scrivo dei bambini perché i bambini sono la mia isola felice.
Quando si ha Saturno contro è sempre bene avere delle isole felici su cui rifugiarsi per un po', prendere fiato al sole.
I miei bambini sono la mia isola felice, ora.
Non so se sia una cosa bella oppure brutta, so che è così.
Non so se sia giusto, oppure brutto, oppure ancora inopportuno.
Se suoni male dirlo perché dovrebbe essere il contrario: io il loro rifugio, io la loro isola felice.
Ma in realtà sono vere entrambe, e la cosa mi pare, oggi, ambivalente.
Il fatto che loro siano la mia isola felice purtroppo non li esime dall'essere stancanti - degli scassamaroni, diciamolo- e non mi esime dall'essere stanca -un'isterica, ammettiamolo.
Così stasera ho urlato parecchio, alle mie isole felici, perché non stavano fermi, e litigavano sul letto, e prima -a cena- si mollavano calci sotto il tavolo, e lei c' ha quella vociaccia, e lui è un frignone.
E io sono esaurita, sotto pressione, sono pure un po' depressa. C'ho Saturno contro.
Dire che i figli sono degli scassamaroni oggi va di moda, fa tanto mamma moderna, la non-solo-mamma, la i-figli-questi-adorabili-scassacazzi-si-può-dire-?-sì-dai-si-può-dire.
La mamma nuova, la figura che spesso ho contribuito a modellare in questo spazio, cui abbiamo -in tante- contribuito, nei nostri spazi.
Un po' la sentivo mia, un po' sono andata dietro al battutame: senza far male a nessuno, solo perché è divertente, è catartico, è persino vero, in parte.
Ma la verità più banale, molto anni '50, molto fastidiosa e molto evidente, è che a un certo punto ti accorgi che in effetti loro non sono tutto, ma sono tutto ciò che conta.
Alla fine di tutto, a conti fatti, la forza me la danno 4 fila di ciglia addormentate, 5 dita per piede, 2 nasi piccoli, 1 moccolo incrostato, 1 guancia soda e fresca per lato, moltiplicata per 2.
Del resto, francamente, non me ne frega niente.
Si fotta Saturno con tutti i filistei.
9 commenti:
Non e' solo che si può dire che i figli sono dei scassamaroni, e' che lo sono, e' un dato di fatto, punto. Ci sono giornate che sanno metterci a ok ed anch'io ultimamente urlo, urlo tanto!!
Capisco benissimo. Davvero
mammapiki: vero, e l'ho detto qui tante volte. Quello che forse non ho detto abbastanza, o non ME lo sono detto abbastanza, è che alla fine -al netto di tutto- quando le incertezze incombono, la mia isola felice sono loro. Non il lavoro, non le mie aspirazioni, nessuna cosa o situazione. Le persone che amo. I luoghi che amo. Essere qui, averli con me e conoscerli, più vicini possibile all'essere sé stessi.
Julez: lo so, e ti ringrazio.
Effettivamente dopo Chiara Cecilia Santamaria di Ma che davvero?, mi annoiano molto le mamme, anti mamme per moda. Tu no, tu ti lovvo un sacco, perchè te ne freghi delle mode e scrivi cose che penso, sento e condivido in modo che mi metti iol buonumore anche quando hai saturno contro. Quanto ad urlacci, io vado alla grande ultimamente, ma quelle ciglia, quelle dieci dita, quelle mozzarelle di culetto, sono le cose per cui mi dico, beh, sticavoli il mondo, lui c'è.
Baci
Raffaella
Raffa: grazie, Raffaella. Anche io a volte un po' stufa della moda, delle forzature. Beninteso, credo sia stato un bene tutta la questione dello sdoganare una nuova concezione della maternità. Però non mi stufa quando s'innesca la moda, la battuta fine a sé stessa, la caricaturina di sé stesse.
E per gli urlacci, ahh come ti capisco.
Può essere tranquillamente entrambe le cose.
Anche le isole felici danno il loro bel daffare (vedi piccola Flo o Tom Hanks che si trovò costretto a praticarsi da solo un'estrazine di molare marcescente, con la sola supervisione della palla Wilson)
Sus: la piccola flo, come dimenticarla.
"..loro non sono tutto ma sono tutto ciò che conta""..
è una verità indiscutibile, molto anni 50, ma di un amore mammesco sconfinato. che bello.
ciao emanuela.
emanuela: è perchè si nasconde in me la casalinga americana anni 50. O perché -semplicemente- c'è poco di altrettanto bello che valga la pena amare così.
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