C'è un mio post di febbraio intitolato "Quando non scrivo" che non è mai stato pubblicato.
Sostanzialmente perché non è mai stato scritto.
Sapevo che questo post qui invece -se mai fosse uscito- sarebbe uscito proprio come ora, senza programmarlo.
In un giorno qualsiasi e imprevisto in cui dopo mesi avrei alzato gli occhi fuori dalla finestra e interrotto qualunque altra cosa in corso e, semplicemente, cominciato a scrivere.
Questo post s'intitola Anch'io perché anch'io ho sentito parole in questi mesi che non avrei voluto sentire.
Anch'io non ho dormito e pianto di paura.
Anch'io mi sono sentita amata, e tuttavia sola.
Anch'io ho ridotto all'essenziale.
Quello che mi è capitato non è molto diverso da quello che capita ogni giorno a centinaia di altre persone.
Delusione, paura, scoramento, rabbia, impotenza, delirio di onnipotenza, desiderio di pestare forte, molto molto forte, panico.
Shit happens, darling.
Mi aveva preso malissimo, ve lo dico.
Non tutto è passato, ma un po' è passato.
Non ho potuto fare altro che spegnere il blog, qualunque social coso, spesso il cervello, e sopravvivergli.
Non voglio parlarne.
Quello che voglio fare adesso è solo dire che anch'io.
Anch'io adesso lavoro.
Anch'io ti voglio bene, piccolo.
Anch'io ti aspetto.
I coleotteri sono splendidi, lo penso anch'io.
Hai avuto paura? Anch'io.
Vieni qui, ti amo anch'io.
Sei tornata?
Anch'io.
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25 maggio 2017
Anch'io.
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1 ottobre 2014
Se solo (così fosse per sempre).
Se solo.
I 4 anni sono splendidi.
Avere un bambino di 4 anni per casa significa parlare a qualcuno che sembra voler capire il mondo come un adulto, ma poi non è vero.
Tipo che tu ti sbatti a dargli un sacco di spiegazioni accurate, controlli prima su google per non sparar minchiate, o ti prepari i discorsetti e poi alla fine lui trae le sue conclusioni.
Che sono, ad esempio:
"Se solo potessimo essere degli scoiattoli."
Disarticolate. Decontestualizzate. Incongruenti. Non c'entrano una minchia con quello che lui ti aveva chiesto, ma soprattutto con quello che tu gli avevi risposto.
Ma come dargli torto, sugli scoiattoli.
No.
Avere una Nina di 2 anni è splendido.
Un filino stancante, ma splendido.
"Nina vieni in bagno a lavarti."
"No."
"Nina per favore vieni in bagno a lavarti."
"No."
"Hai intenzione di rimanere sporca?"
"Sì."
"Va bene rimani sporca."
"No."
"Allora vieni?"
"No."
Nina bacia sulla bocca e dice amore.
Fa un po' la stronza, con suo fratello, ma dice che è il suo eroe.
Si danno un sacco di mazzate, e non riesco a farli smettere. Ma si baciano e abbracciano, anche. Sono molto fisici. S'infilano l'uno nel letto dell'altra o viceversa e io li amo, per questo.
La sera leggo prima qualche filastrocca, per lei, e poi una storia lunga, per lui.
Solo che lei durante la storia continua a interrompermi e a chiedere "e tettooo?? cos'è tetttoooo? e pecchéé??" e io alla prima spiego, alla seconda pure, alla terza il sorrisetto sulla faccia mi s'incrina, alla quarta sono incazzata e le dico ti caccio un tappo in bocca. Lei non sembra preoccuparsene e ride.
Nina al mattino non vuole più entrare al nido, si butta per terra e piange scalciando, disperata e incazzatissima, spezzandomi il cuore per una mezzoretta. Poi mi arriva il whatsupp dalla tata e c'è lei vestita con cappellino e borsa da mercatino vintage e pare uguale uguale a Miss Murple.
Volevo comprare un flautino di legno a Nina alla fiera delle civette, ma ha voluto uno spadino.
Il flautino era bellissimo e volevo prendermelo io, ma poi l'ho lasciato e non ero scontenta, perché loro combattevano e io potevo sempre fischiare.
Un'altra buona notizia è che piove a dirotto, così mi lava la macchina.
I 4 anni sono splendidi.
Avere un bambino di 4 anni per casa significa parlare a qualcuno che sembra voler capire il mondo come un adulto, ma poi non è vero.
Tipo che tu ti sbatti a dargli un sacco di spiegazioni accurate, controlli prima su google per non sparar minchiate, o ti prepari i discorsetti e poi alla fine lui trae le sue conclusioni.
Che sono, ad esempio:
"Se solo potessimo essere degli scoiattoli."
Disarticolate. Decontestualizzate. Incongruenti. Non c'entrano una minchia con quello che lui ti aveva chiesto, ma soprattutto con quello che tu gli avevi risposto.
Ma come dargli torto, sugli scoiattoli.
No.
Avere una Nina di 2 anni è splendido.
Un filino stancante, ma splendido.
"Nina vieni in bagno a lavarti."
"No."
"Nina per favore vieni in bagno a lavarti."
"No."
"Hai intenzione di rimanere sporca?"
"Sì."
"Va bene rimani sporca."
"No."
"Allora vieni?"
"No."
Nina bacia sulla bocca e dice amore.
Fa un po' la stronza, con suo fratello, ma dice che è il suo eroe.
Si danno un sacco di mazzate, e non riesco a farli smettere. Ma si baciano e abbracciano, anche. Sono molto fisici. S'infilano l'uno nel letto dell'altra o viceversa e io li amo, per questo.
La sera leggo prima qualche filastrocca, per lei, e poi una storia lunga, per lui.
Solo che lei durante la storia continua a interrompermi e a chiedere "e tettooo?? cos'è tetttoooo? e pecchéé??" e io alla prima spiego, alla seconda pure, alla terza il sorrisetto sulla faccia mi s'incrina, alla quarta sono incazzata e le dico ti caccio un tappo in bocca. Lei non sembra preoccuparsene e ride.
Nina al mattino non vuole più entrare al nido, si butta per terra e piange scalciando, disperata e incazzatissima, spezzandomi il cuore per una mezzoretta. Poi mi arriva il whatsupp dalla tata e c'è lei vestita con cappellino e borsa da mercatino vintage e pare uguale uguale a Miss Murple.
Volevo comprare un flautino di legno a Nina alla fiera delle civette, ma ha voluto uno spadino.
Il flautino era bellissimo e volevo prendermelo io, ma poi l'ho lasciato e non ero scontenta, perché loro combattevano e io potevo sempre fischiare.
Un'altra buona notizia è che piove a dirotto, così mi lava la macchina.
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20 gennaio 2014
Invincibile come una mosca.
"Ntch-ntch -tesoro- non piangere, tuo fratello non ha fatto apposta: voleva solo abbracciarti ed è stato un po' impetuoso. Vero che volevi abbracciarla, amore?"
"No mamma, non volevo abbazzalla: volevo chiazzalla."
"Schiacciarla??"
"Sì, chiazzalla. Come una mocca."
-------------
"E quindi di notte -quando c'è il buio- vai nel lettino di tua sorella così la proteggi?"
"No-no. E' lei che potezze me: è invinzibile, lo sai?"
Quando ti sgrido, lei ti consola.
Quando tu esageri, lei ti mena.
Quando hai paura, lei è invincibile.
Quando tocchi i suoi giochi, lei ti lascia fare.
Quando hai ancora fame, col cazzo che lei smolla il biscotto.
Quando la sgrido tu annuisci, compiaciuto.
Quando la urtano altri bambini tu ti piazzi in mezzo e dici "lassa ttae mia soella.".
In seguito -comunque- lei si rialza e gli molla uno spintone.
Quando ti bacia, tu guardi la tv.
Quando lei tocca i tuoi giochi, tu t'incazzi come una iena.
Quando fate il bagno tu la guardi e dici "la mia zizzottella".
Quando lei ha ancora fame, col cazzo che le smolli il biscotto.
"No mamma, non volevo abbazzalla: volevo chiazzalla."
"Schiacciarla??"
"Sì, chiazzalla. Come una mocca."
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"E quindi di notte -quando c'è il buio- vai nel lettino di tua sorella così la proteggi?"
"No-no. E' lei che potezze me: è invinzibile, lo sai?"
Quando ti sgrido, lei ti consola.
Quando tu esageri, lei ti mena.
Quando hai paura, lei è invincibile.
Quando tocchi i suoi giochi, lei ti lascia fare.
Quando hai ancora fame, col cazzo che lei smolla il biscotto.
Quando la sgrido tu annuisci, compiaciuto.
Quando la urtano altri bambini tu ti piazzi in mezzo e dici "lassa ttae mia soella.".
In seguito -comunque- lei si rialza e gli molla uno spintone.
Quando ti bacia, tu guardi la tv.
Quando lei tocca i tuoi giochi, tu t'incazzi come una iena.
Quando fate il bagno tu la guardi e dici "la mia zizzottella".
Quando lei ha ancora fame, col cazzo che le smolli il biscotto.
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