Siamo qualche giorno al mare.
Mi piacerebbe dire che sto staccando, che riposo.
In verità non granché, perché la mia testa è fatta così: male.
Però lotto per non perdermi tutto, o del tutto.
Leggo Marcela Serrano, mi affaccio al blu elettrico.
La mia bimba danza come una sardina, fila lunga lunga come una lisca.
Tra poco avrà cinque anni, l'età indefinita tra il prima ed il dopo: piccola ancora, nella rotondità delle spalle, nella curva piena del viso di luna; grande poi, nel piede lungo e deciso, nelle dita tese di stella marina.
Il mio bimbo è tutto lui, sempre più lui.
Chissà dove diavolo andrà.
Io lo capisco eppure non so leggerlo, perché racconta pagine che ascolto ma vede solo lui.
Ogni giorno poi, Lui ed io lavoriamo un poco insieme.
Chiedo troppo spesso "tutto bene?".
Controllo ogni curva, ogni ruga, all'erta.
Poi -essenzialmente- ci son le gazze tra le tamerici all'alba.
Più tardi, il mare allucinante, le braccia come vele, la fuga dei granchi.
La fame rossa, profonda, e il rompicapo dolce del vino in tavola.
Le ore che strappo ai pensieri aguzzini.
Un giorno guarderò indietro e mi vedrò idiota.
Per ora, faccio quel che fanno uomini e donne di buona volontà: quel che posso.
6 commenti:
come sai leggerlo bene questo mondo <3
È il viverlo che mi riesce ni, sempre sopraffatta dalle emozioni e dalle ansie come sono. Ma ci lavoro, eh.
Io leggo meno e vivo di più.
Magari sta tutto lì.
Anche se appena ricomincio a leggere il mondo con più attenzione, tac, gita al pronto soccorso per attacco d'ansia!
Se scopri qualche trucchetto, condividi.
Io faccio come te e un pò improviso.
Anch'io faccio come posso, un po' si vede.
Spero che la distanza aiuti a prendere le distanze. Goditi quel che puoi, che del domani non c'è certezza! 😘
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