Così lui, disteso accanto a lei sul letto, fuori dalle coperte:
"Non piangere, non essere triste. Io quando sono triste sai che faccio? Penso a una cosa bella."
"A cosha pensi, papà?"
"Penso a mamma."
"Anch'io."
"Sai che mamma ti ha fatto lei?"
" E tu no?"
"Io anche, ma solo un pezzettino all'inizio, il lavoro grosso lo ha fatto mamma. Non so come abbia fatto: noi maschi non siamo capaci. Lei invece mentre mangiava, dormiva o rideva, ti faceva.
Quando andava fare la spesa ti faceva questo piedino qui, mentre guardava la tv ti faceva questo nasino, mentre leggeva i libri ti faceva la tua bella testolina, e quel giorno che girava il sugo ti ha fatto queste labbra rosse qua."
"Anche gli occhi?", si caccia il dito negli occhi.
"Sì."
"Pure i capelli?", si tira una ciocca.
"Sì, tutto. Ma non so come abbia fatto."
"Io sì, che lo so."
"AH sì? e come?"
"Mi ha disegnata, e poi mi ha lassiato assiugare."
[a codesto punto quell'altra, quella affacciata a spiare, prendeva e gettavasi sul letto in lacrime]
9 commenti:
Meno male, allora non sono l'unica schiappa con la lacrima facile ! ;-P
uh questa è da lacrime a fiotti!!
Abilissima la tattica di lui: “... non so come abbia fatto”; così adesso tutte le domande scottanti sul tema verranno poste a te.
Sus: hei tesoro, stai parlando con la fontana della provincia. Una master of class in piagnistei, con o sensa ciclo. Una vera pro.
D'erica: benvenuta nel club.
Lex: ma tanto lei ha già capito tutto...
😂😂😂
Ma...ma...tua figlia è da lacrime e baci!
Che poesia! Che tenerezza! Tutti proprio in famiglia siete tenerissimi! E tu sei un'artista, a definire con tratti cosí peculiari quelli che ti circondano.
In risposta all'altro post: no, non ricordo quale fu il mio primo vero libro, ma ricordo che a un certo punto mi sono resa conto che potevo fare a meno delle illustrazioni dei miei libri infantili e che la pagina stampata fitta fitta di colpo mi sembrava attraente. Leggevo e la mia immaginazione riempiva la pagina di colori. Ricordo una collana per giovani dal dorso rosa o viola che vendevano al Bennett, tutti me li lessi quei romanzetti! E poi credo di averli rivenduti per comprarne degli altri. Ma non erano libri trascendentali, i Classici arrivarono molto dopo. Diciamo che sguazzavo felice nella letteratura giovanile pop più melensa e indistinta.
Lisa: ma secondo me erano gli stessi che leggevo io, "il pendolo stregato" ricordi? ce li siamo di sicuro scambiati. di sicuro.
Ora che lo dici credo di ricordare qualcosa di simile... E che a un certo punto mi era presa la fissa del thriller/horror/paranormale e mi ero fatta prendere di brutto da un romanzetto intitolato "Ricordati di me". Lei che muore giovanissima e che dall'aldilà vorrebbe intervenire nell'aldiqua, ma ovviamente le risulta ben difficile, come nel film "Ghost" ma molto più light. Ero anche nella mia epoca dark...
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