Dire tonto a un bambino non è forse una cosa gravissima, non è suscettibile di denuncia, magari neanche di biasimo indignato, non farà di questa madre una pessima madre o che, né mi legittimerà a sentirmi migliore di lei, per via di tutte quelle volte che ho saputo essere meschina, senza accorgermene.
Però mi fa tristezza.
Ci son cose che non sono vere tragedie, non provocano danni evidenti, ferite apparenti, ma che a me deprimono moltissimo. Mi fan proprio cascare le braccia.
Tipo è deprimente che io mi nasconda a leggere twitter invece che ascoltare mio figlio che gioca.
E' deprimente quando quello davanti in macchina apre il finestrino e lancia fuori una bottiglia.
Trovo deprimente lo specialista privato che chiede "con o senza fattura?".
E' deprimente quando uno dà un calcio a un cane.
Poi ci sono cose che mi fanno impazzire, invece.
Cose piccolissime che mi succedono, che non sono bellissime, non cambiano i destini del mondo, cose che non salvano vite né cancellano soprusi.
Sono cose così, solo carine.
Io ci vado matta per le cose carine.
Anche per le persone carine. Quelle che non conosci abbastanza per poter dire che siano belle persone, però ti piacciono le cose che dicono, le cose che fanno, e il come le fanno.
A volte anche le persone che conosciamo fanno delle cose carine: Nina ad esempio fa quella cosa col naso quando lo arriccia, che è proprio carina.
Una signora qui in paese raccoglie fiori per l'insalata e se le chiedi ho gente a cena, mi prepara dei fiori? lei ti da questo sacchettino con dentro le mammole o le viole o che so io e tu puoi farle col soncino o la rucola e fai un gran figurone coi tuoi ospiti e anche questa è una cosa carina, mi sembra.
Mio figlio col secchiello in testa, è una cosa carina.
Il quaderno di musica di un bambino, è un'altra cosa molto carina.
Stasera stavo chiudendo le persiane della camera dei bimbi e ho visto volare un gufo, una civetta o un barbagianni, non saprei. Uno dei tre comunque. Credo una civetta, perché era piccinina.
La valle era buia pesta e l'ho vista alla luce del lampione volare in silenzio.
Allora mi sono ricordata del libro sugli animali del bosco che escono di notte per la caccia ed improvvisamente era tutto vero, proprio sotto i miei occhi.
Mi sono sentita così inspiegabilmente eccitata e felice che non vedevo l'ora di chiamare i bimbi e parlare con loro e dirgli Oi bimbi è tutto vero, vedete? lì fuori da qualche parte nel fitto tra gli alberi c'è un cavo dentro un tronco e di giorno ci vive quella civetta lì -proprio quella- che ora vola in silenzio davanti alla vostra finestra e cerca un topolino giù nel prato dove tutto è buio e fresco e muto.
Ma non ho fatto in tempo, naturalmente. Perché ora che ho pensato tutte queste cose lei ha virato nel buio oltre il lampione e allora non ho neanche chiamato i bambini.
Ragazzi avreste dovuto vedere come volava, e che buio, nel silenzio.
Dio, peccato che non c'eravate anche voi.
Però io ve l'ho raccontata e anche questa è una cosa carina, mi pare.
5 commenti:
E' una cosa veramente, veramente carina. Poetica, e carina.
Quante volte vorremmo condividere un attimo, ma l'attimo è già passato.
Sulla prima parte del tuo post, ne sto scrivendo uno anche io.
Duro, terribile, disturbante.
Mentre il tuo è tanto carino.
Come il naso di Nina, la manina cicciotta di Magù.
Come te.
Tessy: ma quanto sei "calina", grazie ;).
Emmò basta però che poi non ci riconosco più.
Aspetto il tuo post.
giusto ieri ti ho pensato, che ero anche io in fila alla cassa e la mamma davanti a me, alla figlia intorno ai 10 anni che parlava, ha detto con una stizza enorme:"ma devi parlare sempre? che a scuola sei stata zitta tutto il giorno vero?"
ecco, mi è dispiaciuto e mi ha messo tristezza, proprio come hai detto tu.
vale81:sì, è un po' deprimente in effetti.
e a quel povero topolino mica ci hai pensato, eh? Tutta protesa verso la civetta: RAZZISTA! :-)
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