C'era questo tizio di quinta, che chiameremo EmmeBi, che aveva commesso due mesi prima il fatidico errore di essere gentile con lei.
Gentile, punto.
Una volta era andata a giocare non ricorda neanche perchè a pallavolo, lei che manco il bagher, tanto per capirci.
E niente, lui era stato gentile, l' aveva invitata a giocare insegandole un paio di cose.
Lei - che ve lo dico a fare - uscita dalla palestra c'aveva gli occhi a cuore in modalità ellospank.
Così fissa per 2 mesi. Che poi EmmeBi era pure riccio e a lei ricci non sono mai piaciuti ma si sa, al cor gentile rempaira sempre amore.
Voi comprenderete: lei adolescente tendente allo sfigato che non sa fare il bagher, che negli spogliatoi si cambia alla velocità del missile per via della ricrescita ossessionante dei peli sulle gambe, che tutte le altre le sembrano delle semidee glabre scese in terra con i 501 a disegnare perfettamente i fianchi.
Lei col complesso dei peli, della matematica e l'ossessione per i cavalli ("Ma che fai?" "Leggo." "Che leggi?" "Ippica, equitazione e mascalcia, uscita trimestrale". "Ah."). Lei oggettivamente un po' stranuccia, lei senza 501, lei che guarda Zia Subli e sospira, lei che aspetta solo l'ora di Letteratura Italiana, lei che nasconde la Allende sotto il banco e poi ce la infila nel tema, lei che - davvero - non ha proprio nulla da dire, sul sabato sera.
Non è che lei non se la filasse nessuno eh, questo no. E' che generalmente non erano quelli giusti, oppure erano del tipo che ti chiedevano di metterti insieme al telefono, non so se mi spiego.
["Pronto, sono A."
"Ciao A. Perchè mi chiami? Ho lasciato lo zaino da te?"
"No è che volevo dirti una cosa"
"Ok, però scusa fai in fretta perchè cominciano i Cavalieri dello Zodiaco e poi devo andare a leggere il capitolo sulla malattia del fettone"
"Ok senti, pensavo una cosa. Ti vuoi mettere con me?"
"..."
"??"
"No."
"Ok, allora ci vediamo domani al campetto?"
"Ok, ciao."
"Ciao."]
Dunque a lei capita questo, che EmmeBi di 3 anni più grande è gentile con lei un pomeriggio d'autunno, ragion per cui lei si ritiene autorizzata a non sentirsi le ginocchia quando lui la saluta per i corridoi, tirarsi paranoie bibliche se lui non lo fa, scrivere il suo nome in codice con tanti cuoricini intorno sul diario tappezzato di cavalli da dressage e campioni di salto al grand-prix 1995.
La sera in cui va alla festa lei indossa un vestitino per la prima volta da quando aveva 8 anni, si fa la mezzacoda come quando ne aveva 6 ("Così si vede che ce li hai lunghi e belli, ma senza andare in giro alla vogliandioverginemadre", "Mamma ma si può sapere che cazzo è sta vogliandioverginemadre?""Taci e legali.") e si mette un paio di ballerine in un tempo in cui le ballerine facevano anni '80 e quindi molto old visto che erano i '90.
Alla festa lei sta con i suoi compagni ma si dimentica gli occhi incollati su
A un certo punto -trac- November Rain.
Il centro della stanza è occupato dalle glabre con 501 di cui sopra, per l'occasione inguainate dentro vestitini rigorosamente anni '90 e impegnate nel pomiciamento duro.
Lei invece che imboscarsi prudentemente nelle retrovie rimane sul bordo, imbesuita, a guardare quelli al centro, affascinata dal moto convulso delle lingue reciprocamente roteanti nelle guance e incerta se trovare la cosa stupefacente, ridicola o semplicemente schifosa.
Lui, siccome è gentile, ha pena di quella ragazzina che è poca roba più di una bambina e delle sue scarpe così anni 80 o forse della sua mezzacoda così Millyungiornodopolaltro, questo non lo sapremo mai, fatto sta che la invita.
Non so se avete presente November Rain ma credo sia uno dei lenti più nauseabondantemente lunghi della storia, o almeno è così che loro ricorderanno quei 10 minuti. Lei perchè li trascorre con lo sguardo intelligente del mitile che si è appena fatto di crack e lui perchè scalpita che a un certo punto il buon Axel Rose la pianti lì, in fondo la sua ultima buona azione dell'anno l'ha fatta e non vede l'ora di spalmarsi contro il muro con quella biondina là in fondo prima che arrivi la mezzanotte.
E niente: questa è fondalmentalmente la sciagurata ragione per cui lei la mattina dopo è felicissima: perchè si sta immaginando chissà cosa e non sa che invece non ci sarà niente.
Punto.
Vorrei trovare unmodo meno brusco e più felice di dirlo ma è così.
Lo rivedrà anni dopo, sul treno dei pendolari universitari, quando lei avrà smesso d'indossare ballerine, si sarà tagliata i capelli corti e avrà cominciato a suonare la batteria. Lui la guarderà come se la vedesse per la prima volta e sorriderà di quel sorriso strano. Lei lo troverà imbolsito, sempre gentile ma sostanzialmente un idiota.
Nonostante ciò io eviterei di dire tutta la verità alla ragazzetta che stende il vestitino sul terrazzo per toglierne di dosso l'odore di fumo, alcool e gunsandroses.
La lascerei lì coi piedi nudi nelle pantofole a forma di cane a canticchiare in a coold november raaain e a sognare ciò che grazziaddio non sarà mai.
La lascerei lì, del tutto inconsapevole e impreparata al fatto che, lontano da ogni ragionevole previsione, di lì a un mese e mezzo circa lei riceverà il suo primo primissimo bacio: stupefacente, ridicolo e sì, puro un po' schifoso.
12 commenti:
Ciao Susibita! Tutto bene coi bimbi? In questo post più leggo più mi ci rivedo. Uguale. Stessa situazione in spogliatoio, stesso rapporto col bagher (ma io ho problemi grossissimi di goffaggine misto imbranataggine in tutti gli sport). E soprattutto mi hai fatto ricordare l'emozione di quegli anni, il mio primo bacio (quanto tremavo) a 15 anni con quello che poi è diventato mio marito (ritrovato 17 anni dopo quel bacio).
Che bello questo post!! :)
Pure io ero un po' sfigatella, ma mi chiedo quelle con il sedere perfetto con i 501, che poi adesso li avete misurati, che come facevano ad aver un bel sedere con i 501 nessuno lo saprà mai, dove stanno???
Ora, però, manca la narrazione di quello che è successo nel mese e mezzo tra la pioggia di novembre e il primo primissimo bacio.
Considerato che non conoscevo allora i 501 (e non so cosa siano neanche oggi) forse ero addirittura più sfigata di te ^^'
Mi si è smosso qualcosa tra lo stomaco e la gola quando ho letto dei Cavalieri dello Zodiaco... Aaawwww...
Che ricordi! Che tenerezza mi hai fatto e come è relativo il punto di vista! Io ti ho sempre vista brillare di luce propria, la folta chioma era ed è uno dei tuoi pregi e non ho mai capito perché ti ostinassi a domarla. Eri un po' grunge ma eri originale assai. Pensa te che io ti invidiavo le Nike consunte! E poi il tipo di 5a se non ricordo male aveva due occhietti da talpa. Avevi spasimanti molto più prestanti, e hai avuto il buon gusto di sceglierti il migliore!
Fantastico, corro a controllare se ho un brufolo nuovo e se sto ancora male con i 501!
Martina: ma sei tu? ho pensato fossi sparita inglobata dal tunnel dei primi mesi del pupo. Noi tutto ok! E voi? come ve la cavate?
Alem: ma soprattutto a quelle i 501 starebbero ancora bene? Io non rivorrei indietro il mio corpo dei 15, preferisco questo. Il che è già buono.
Lex: e poi sarebbero le donne quelle curiose e betonighe.
Robin: vogliamo dedicare 1 minuto di reverente commozione al ricordo di sirio il dragone?
Lisa: tesoro, ma tu eri già allora di parte. Comuque non ci si vede mai con gli occhi degli altri, se ci guardassimo con quelli delle amiche azzereremmo i nostri complessi, di qualunque genere essi siano.
Patamà: a-ha! beccata!! quindi tu avevi i 501!!! eri una di quelle!!! ti ho sgamata.
Delizioso, pulito, ironico fresco come dovrtebbero essere i ricordi ever green.
Raffaella
Raffa: ever green ..hehe...me piaaasce ;)
Ciao Susibita! In effetti mi sento molto inglobata!! Pure un po' in apnea, ma ce la stiamo facendo alla grande. Il pupetto è buono e dolcissimo quindi facilita il compito! Tu??
Ps mi avevi già scritto "tutto ok"! Te l'ho detto che sono un po' esaurita?
Avevo quelli tarocchi, quadrati sul culo e larghi di gamba, un figurìno! ;-)
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